Viaggi » 04/03/2006
I Colori di Dublino - Parte III
MEMOIR DI VIAGGIO IN TRE PARTI CON PREAMBOLO DUE TERZINE e POST FAZIONE
TERZA PARTE
Dublino è una città stravagante: di giorno tempio di passeggiate, shopping (sembra che qui non lavori nessuno, eccetto quegli instancabili operaie commesse ) in vie con negozi uno attaccato all'altro.
I prezzi sono relativamente bassi, molto bassi a meno di non avere la sfiga di mangiare in un ristorante indiano!
Il portafogli sorride sempre, per qualsiasi spesa.
A partire dalle 18:00 (ora in cui tutto chiude) le persone si chiudono nelle centinaia di pub, ristoranti, cafè, spesso spostandosi da uno all'altro, per finire poi ubriachi stronchi SEMPRE e fare baldoria in giro... penso fermamente che il 90% della popolazione di Dublino (non mi azzardo a dire Irlanda) sia alcolizzata... bevono birra (quasi sempre Guinness, o Bulmers - alle mele ) praticamente sempre...
ho visto gente fare colazione con irish breakfast e una pinta; staccano a pranzo - birra.... arrivano le 18:00 - birra nel locale di turno a vedere la tv (tutti al plasma!!!) con le notizie, o magari scambiare quattro chiacchiere con gli amici... questo per la Dublino diciamo "matura"...
Ne discutevamo prendendo un the con Ale al Caffe’ Kylemore, e commentavamo com’è facile per loro (in inverno e meno 5°) uscire di casa, fare una passeggiata, prendere un the o una Guinness in questi mega distributori automatici di socializzazione che sono le sale da The o le pasticcerie piuttosto che il Pub, e tornare a casa per la cena per poi ritornar fuori a passare la serata con gli amici.
Altro che lavoro…casa…pantofole…cena…passaparola! La loro vita è un susseguirsi di pettegolezzi brillanti, scambi di idee, rivelazioni sportive, ribaltamenti politici, lunghi pomeriggi alcolici con persone a cui piace gareggiare in acume e fascino, pomeriggi felici in cui potevi buttar fuori tutta la voce e intonare le piu’ belle canzoni tradizionali irlandesi.
Quasi tutti i pub hanno 2 o 3 piani, in cui di solito al primo stanno le persone per parlare, bere birra e vedere la tv; agli altri trovi i giovani, studenti, musica SEMPRE e di tutti i generi... è pazzesco, basta stare in un locale per poco più di mezz'ora e ti fai sicuramente degli amici nuovi... nessuno ti stressa, non ti rompono se non ordini.
Ma quando si fa’ sera il discorso è imbarazzante… orde di ragazzini che alle 23 sono già strafatti di alcool…pillole…o peggio ancora!
Li vedi vagare persi…senza pupille…nei locali e sulle piazze, in piedi per miracolo, parlano a fatica…IATICATI
Come non ne ho mai visti in nessun altra città…perché questa è la loro città, la sentono propria, la vivono senza remore, non si nascondono neanche per pisciare, lo fanno per strada con una naturalezza sconvolgente…
Non sono “fuori” di testa… sono “dentro” la città…sono così…allegri, socievoli, matti, sempre adolescenti anche a 50 anni!
La mancanza assoluta di freni inibitori e l’assenza totale di Vergogna hanno effetti tragicomici soprattutto sulle donne. Queste sono naturalmente portate – tenendo conto della assoluta refrattarietà alle temperature polari - ad agghindarsi in maniera a dir poco stravagante… scoperte all’estremo, a metà tra il porno e lo squallido riuscendo in una meravigliosa sintesi trash a dare il peggio di sé indossando vestiti-ni da sera o di gala…
OSCENO!
E’ ora di cena… e il buon Giovanni sceglie un ristorante Indiano. Un classico…SAAGAR Restaurant in Harcourt Strett…
La cena in questi locali è da sperimentare: la luce, quando c’è, è poca. Con la storia che comunque l’alimentazione è diversa e devi abituarti , rischi di mangiare anche le cose più assurde. Non solo Naan (piadine) e Chick Wala che , di per sé, non sono male… ma può capitarti anche di trovarti in bocca un Lamb Chettinad o un Kulfy innaffiato da una Birra Kobra ( da incubo).
Come da incubo il conto : € 262,75!
A cena rimuginiamo sulla partita e sul furto perpetrato ai nostri danni…
La notte si trascorre al TURKISH HEAD con la banda londinese…Un discopub con fauna appena maggiorenne …
Il ritorno all’albergo è stato decisamente gradito.
Consiglio di cuore: Dublino è relativamente piccola, a misura d’uomo ( e di donna). Però se la affronti con le scarpe strette può diventare “pericolosa”. Se non te ne accorgi prima, lo fai sicuramente al tuo ritorno nella stanza di hotel.
La mattina della domenica è stata vissuta in maniera del tutto analoga a quella del giorno prima. Unica differenza nelle facce , negli atteggiamenti dei locali, la faccia e l’abbigliamento da Santa Messa. Bambini di 2-3 anni con il vestito nuovo doppiopetto, bimbe con vestiti lunghi e colorati stile comunione, nastri e fiocchi tra i capelli.
Il tutto è proseguito con la mancata visita alla Guinness , laddove le strade di ognuno di noi si sono separate. Ognuno per suo conto: chi in attesa della partenza, chi in giro per negozi aperti.
Ora che ci penso non mi pare di aver visto un solo negozio cinese. Dublino la patria degli “emigranti” per eccellenza, non è stata ancora colonizzata da “stranieri”? La questione impone un approfondimento.
Pranzo frugale e di nuovo in sella.
Comunque sia nel consumo del pranzo “frugale” non so quante calorie mi sono ingerito e digerito. Burro, margarina ed ancora margarina e burro..come mangiare tre etti di grasso di colonnata …
con buona pace di Ale che è perseguitata da una fastidiosa gastrite… saranno state le spezie indiane del giorno prima?
Negozi ed ancora negozi ma anche tanta tanta gente. Ma anche sole ed colori ed ancora tanti tanti tanti ragazzi in giro per Grafton Street. Colori e musica, musica e voci.
Dublino è anche questa, nelle belle giornate.
Postfazione
Dopo tre giorni mi sembra quasi normale trovarmi a Dublino, sentire i mercatini rionali nelle ore della mattina con tanto di venditori urlanti a squarciagola, una vucciria celtica... con tanto di carretti e cavalli irlandesi!
Sembra quasi normale camminare per Grafton St. o O’Connely St.....o Temple Bar ...e trovarsi suonatori, cantanti (che da noi sembrerebbero i classici poveracci che non hanno niente e invece li sono persone normali che alzano qualche soldo), bande musicali (!!!)... ogni occasione è buona per raccogliere fondi, siano essi per l'India, Amnesty International ... ad ogni semaforo pedonale rosso la folla si accalca pronta a sfociare in un fiume di gente al prossimo verde.
Sembrano quasi normali i pullman a due piani con le destinazioni scritte in inglese e gaelico, come i cartelli stradali...
La scarpinata sul lungo fiume per tornare in albergo…
Come normale ormai è la gentilezza dei dubliners. Danno informazioni e se possono aiutarti in qualsiasi altro modo lo fanno: perché qui a Dublino, la vecchia sporca Dublino, è normale aiutarsi se si può.
Cosmopolita per eccellenza, Dublino è una città che raccoglie un numero spaventoso di etnie; persone di tutto il globo abitano la città e vivono in maniera civile tra loro: irlandesi, americani, indiani, cinesi, arabi, neri, ebrei... Dublino più che una città da visitare, è una città da vivere... e difatti in molti ci restano a vivere, specie i ragazzi... circa il 70% della popolazione irlandese ha meno di 28 anni.
La socievolezza è l'aspetto che più ti colpisce... tutti sanno di vivere in un paese quasi "magico", dove quando ci arrivi già senti il dispiacere di dover tornare via... è come se ognuno sentisse la responsabilità di non rovinare qualcosa di mistico, quello "spirito irlandese" che ti rapisce non appena scendi dall'aereo, ti seduce e senza che te ne accorgi un pezzetto ti entra nel cuore e torna a casa con te.
Il ritorno “alla normalità” è stato abbastanza burrascoso, ma in perfetto stile italiano. Qualcuno che si è perso, qualcun altro raccattato a mezza strada per il trasporto in aeroporto.
La Nafta che a vinto a fatica il derby con il CUS Lecce. L’ansia del risultato conosciuto solo scendendo dall’aereo a Londra.
Tutto sommato, tutto compreso, un “bello stare”…niente a che vedere con le storie di tutti i giorni.
Paziente lettore,
che mi hai seguito sinora, sappi che a mano a mano che ci si avvicina alla fine di un memoir ci si avvicina anche al presente.
E’ stato piacevole …mi è sembrato di scrivere una lunga lettera ai miei amici di sempre.
Ed adesso sono aperte le iscrizioni per il week end romano … c’è da battere l’Inghilterra!
Animal
La prima parte è stata pubblicata il 23/02: per leggerla clicca qui
La seconda parte è stata pubblicata il 28/02: per leggerla clicca qui
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