Libri » 09/03/2006
Lo Zingaro e il Comunista - Ritratto di Pietro Alò. Di Pietro Mita
Mercoledi 15 Marzo, alle ore 17.30, presso il Salone di Rappresentanza dell'Amministrazione Provinciale di Brindisi, verrà presentato il libro "Lo Zingaro e il Comunista - Ritratto di Pietro Alò" (Edizioni Punto Rosso, 10 euro), scritto da Pietro Mita, consigliere regionale di Rifondazione Comunista.
All'iniziativa, coordinata da Giorgio Cofano, assessore provinciale alla Cultura, parteciperanno Franco Russo, Donato Peccerillo, presidente della direzione provinciale dei Democratici di Sinistra, Giovanni Carbonella, onorevole de "La Margherita" e l'autore, fraterno amico di Pietro Alò.
La pubblicazione rappresenta un omaggio all'uomo ed al politico scomparso nel giugno dello scorso anno. "Militante di base, instancabile organizzatore politico nella Puglia degli anni '70", Alò fu eletto senatore per la XII legislatura. Di lui si ricordano le grandi battaglie con i movimenti studenteschi ed al fianco dei metalmeccanici, ma soprattutto la lotta contro il caporalato nelle campagne. Fu sua l'iniziativa di una commissione parlamentare di inchiesta su questa piaga sociale che fino a pochi anni fa ha infestato le nostre zone.
Negli ultimi anni di vita Alò si era trasferito a Roma impegnandosi in "forme nuove di militanza nell'età del precariato diffuso, alla ricerca di un rapporto inesplorato tra politica di movimento e riflessione teorica".
Un esempio per i giovani d'oggi- scrive Paolo Ferrero nella prefazione del testo-, un libro che rappresenta " il racconto di uno come loro, che ha provato a cambiare il mondo".
E proprio con qualche stralcio della Prefazione di Paolo Ferrero, Brundisium.net vuole presentare questa meritoria iniziativa che pone i riflettori su una delle vette politiche più alte che il nostro territorio ha saputo esprimere.
"La narrazione contenuta qui di seguito traccia il percorso di una persona, di un compagno, ma in realtà è la storia di una grande epopea collettiva. Il ricordo di Pietro si intreccia con la storia della sua generazione, con la capacità di cambiare – insieme - la realtà.
Proprio le generazioni di giovani che oggi si ribellano al neoliberismo... possono trovare nei mille episodi il filo
rosso di un coetaneo che ha agito in situazioni tanto diverse da
quelle di oggi ma con la stessa carica e con la stessa capacità trasgressiva. ... Nel libro non mancano gli esempi di grande capacità di andare controcorrente, orgogliosi e a testa alta; è però una condizione diversa da quella della generazione del padre di Pietro, fiero socialista anticlericale.
La generazione del padre ha resistito, ha combattuto una lunga e
dignitosissima guerra di trincea. La generazione di Pietro, forte
dell’identità derivante da quella memoria, ha saputo uscire dalle
trincee e sparigliare il gioco. Ha provato l’assalto al cielo e ne è
valsa la pena...
È indubbio che i cicli di lotte dialogano tra di loro...
La lotta crea strane “vicinanze”, sia geografiche che temporali.
Proprio oggi, in una situazione in cui la memoria orale e i luoghi
di incontro tra le generazioni si sono fatti più radi; oggi, in un
contesto in cui la lotta sul significato della memoria si è fatta più dura perché le classi dominanti sanno di non poter dominare il presente se parallelamente non riscrivono il passato e non sviliscono le ragioni delle rivolte di ieri. Oggi, mentre noi siamo chiamati a rivisitare criticamente la nostra storia per coglierne gli errori
e i limiti. Proprio oggi è tanto più utile avere libri come questo,
in cui chi lotta può trovare in altre generazioni insperati compagni
di strada, così utili perché così diversi nelle esperienze e così simili
nelle motivazioni.
Questo è però anche un libro sulla Puglia. Sulle contraddizioni,
sulle aspettative e sulle lotte che hanno attraversato la Puglia negli
ultimi 40 anni. La vittoria di Nichi Vendola nelle elezioni regionali è stato un gigantesco fatto politico ed ha saputo evocare il meglio della società pugliese proprio perché ne è il frutto. Quella vittoria non è stato un episodio ma la precipitazione di storie, culture politiche,
aspirazioni, paure che hanno radici lontane.
Non credo si possa capire cos’è successo in Puglia se non se ne
coglie l’elemento di fondo, di lunga durata; se non si capisce cos’è successo nel secondo dopoguerra, dopo le grandi lotte bracciantili.
In questo libro ne troviamo uno spaccato, dei brandelli che ci
aiutano a capire...
Da ultimo questo è però anche un ritratto di Pietro Alò. Di questo ritratto, fraternamente dipinto da Pietro Mita, voglio sottolineare solo due elementi. Innanzitutto la capacità di attraversare mezzo secolo di lotte, di vittorie e di sconfitte, affrontate a livello di militante di base come di dirigente nazionale, senza diventare nichilista, cioè senza diventare un mestierante... Pietro ha attraversato questi 50 anni di vita politica da “uomo di mondo”, ma con la curiosità e la passione di un ragazzino... In secondo luogo Pietro ha mostrato una capacità non comune nel reinventarsi. Prima militante politico di base, poi dirigente, poi Senatore, io l’ho conosciuto a Roma negli ultimi anni, alle riunioni per dare vita alla rivista “alternative”, poi al Comitato per il referendum
sull’articolo 18; da ultimo abbiamo collaborato strettamente
nella costruzione del Centro per i diritti del lavoro, che gli
è stato giustamente intitolato. Ho incontrato una persona curiosa,
generosa e attenta, che certo non viveva sugli allori ma al contrario
ritrovava nell’agire quotidiano le ragioni della propria scelta di
campo e del proprio impegno...
Questo libro è un omaggio a lui, ma serve a noi. Serve
per capire meglio, per continuare o per incominciare quel dialogo che non avremmo voluto interrompere...
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