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Approfondimenti: “Salus, Panem et circences”. Di Maurizio Portaluri



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Approfondimenti » 12/03/2006

“Salus, Panem et circences”. Di Maurizio Portaluri

“Panem et circences” cioè mangiare e divertirsi sarebbe ciò che Giovenale, a cavallo tra il I e II dC, denunciava essere lo strumento più usato dal potere per tenere buoni la gran parte degli uomini che nella loro vita non si interessano di nient’altro.

Queste parole mi ricorda il dibattito in corso in questi giorni a Brindisi tra ambientalisti e industriali sponsor di attività sportive. Ambientalisti preoccupati che le sponsorizzazioni sportive della LNG e delle altre grandi proprietà industriali possano rammollire gli animi dei brindisini e risolverne le perplessità se non le opposizioni al rigasificatore e all’uso del carbone nella nostra Brindisi così martoriata dall’inquinamento. Gli industriali locali, sponsor delle squadre nostrane, intenti a dimostrare il loro disinteresse per i benefici che potrebbero ricevere da un’attività che assicurano essere dettata solo dal desiderio di far del bene alla loro città.

In passato i notabili usavano fare grandi lasciti agli ospedali per assicurarne il mantenimento e lo sviluppo. Sono lì a dimostrarlo le tante proprietà, case e terreni, delle aziende sanitarie anche nella nostra regione.
Tutti si lamentano che a Brindisi mancano reparti ed apparecchiature importanti per curare gravi malattie. Ma quanti rinuncerebbero ad una squadra di calcio o di basket per migliorare la nostra sanità?

Questa mattina mi ha mandato un’email una laureanda in ingegneria elettronica che vuole fare una tesi utilizzando gli acceleratori lineari installati qualche anno fa nell’ospedale Perrino per la cura dei tumori. In questi anni tanti giovani si sono formati intorno a queste tecnologie. Tanti ammalati si sono curati provenendo anche da altre province. E’ spiacevole fare la considerazione che segue quando si parla di ammalati ma questa attrazione ha anche un corrispettivo di risorse per il nostro servizio sanitario. Quando invece i nostri ammalati sono costretti a curarsi in altre regioni, le risorse del nostro servizio sanitario vengono cedute a quelle regioni che diventano sempre più ricche e più attrezzate mentre noi ci impoveriamo e non ci sviluppiamo.

Con quello che i nostri imprenditori locali spendono in un anno per attrezzare le squadre di calcio e di basket si potrebbe sicuramente comprare una TAC-PET, aprire la cardiochirurgia ed il reparto di oncologia nell’ospedale Perrino. E ancora di più si potrebbe fare se anche i colossi energetici orientassero la loro beneficenza verso le tecnologie sanitarie.

Con quello che i brindisini risparmierebbero per curarsi, potrebbero pagarsi da soli i divertimenti che desiderano, i nomi dei grandi gruppi industriali non sarebbero più ricordati per i tumori ed i processi, gli imprenditori locali si immortalerebbero come è accaduto per il senatore Perrino e per Antonino Di Summa.

Maurizio Portaluri


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