Approfondimenti » 18/04/2006
Amare Giorgio ed amare la città
A chi non è mai capitato di innamorarsi almeno una volta nella vita?
Dimostrare alla persona amata quanto sia grande il sentimento è spesso difficile. Altre volte è molto più semplice. Più di quanto sia lecito attendersi.
Esternare il proprio amore non è stato certamente difficile per colei (o colui) che lo ha scritto a caratteri cubitali sulla base delle strutture che sorreggono i lampioni della Scalinata Virgiliana. Ennesimo atto "vandalico" nei confronti dei Monumenti brindisini.
Già in un altre occasione, dalle pagine di questo sito, avevamo segnalato alcuni "sfregi" perpetrati ai danni del simbolo principe di Brindisi: lo sfondamento del vetro che protegge le colonne romane e la straordinaria facilità con la quale qualcuno ha utilizzato il piazzale a ridosso del monumento come piazzola di sosta.
Al di là dell'inesistente senso civico di alcuni cittadini, è innegabile che tali atti siano favoriti dalla scarsa presenza di controlli e dalla cura a singhiozzo dedicata dalla civica amministrazione: chi vive giornalmente la città, come ci onoriamo di fare noi di Brundisium.net, non può dimenticare che per lungo tempo, sulle scalinate, è addirittura stata assente la pur minima quantità di illuminazione.
Dalle istantanee fotografiche riportate a tergo è possibile rendersi conto di quanto rilievo abbia "L'AMORE PER GIORGIO" nel salotto del Lungomare Regina Margherita.
Fa rabbia pensare che l'autore abbia potuto compiere questa bravata sotto gli occhi omertosi di un buon amico o di qualche passante; lascia sbigottiti il comportamento di chi, passeggiando per il lungomare, legge la "dichiarazione d'amore", esterna un sorrisetto e continua ad andare avanti... come se avesse assistito alla cosa più naturale del mondo.
Questa città ha perso la capacità di indignarsi. A parole tutti desiderano che Brindisi cresca. Ma, nei fatti, pochi si preoccupano di tenere comportamenti responsabili, di diffondere la cultura del rispetto.
Che senso ha lamentare l'assenza di svaghi, di luoghi di aggregazione, di novità, di cultura, di valorizzazione dei beni monumentali se poi si rimane inerti, non si dà sfogo alla costruttività dello spirito o, peggio, ci si fa complici o autori del degrado?
Cosa fare?
Cominciamo col dire che in una città "normale" uno scempio come quello di cui ci occupiamo sarebbe eliminato nell'arco di 24 ore.
Continuiamo col notare che sullo stabile situato a destra della scalinata, quello che destinato al Museo Faldetta, sono presenti delle telecamere. Quale è la loro funzione?
Sono finte o puntate altrove? Avranno visto qualcosa? E' possibile risalire a chi ha commesso questa barbara azione?
Passerà tutto inosservato? Attendiamo risposte...
Ma passiamo oltre. E' cosi assurdo riporre la speranza che le istituzioni provvedano nel più breve tempo possibile ad installare dei sistemi di controllo a circuito chiuso nei punti cardine del nostro patrimonio storico-artistico?
Legge sulla Privacy? Siamo daccordo, è pur vero che si deve tutelare il cittadino ma l'esigenza del singolo deve passare in secondo piano davanti all'interesse, legittimo e diffuso, della tutela di un territorio.
Molti degli studenti e dei lavoratori che vivono fuori Brindisi e che in questi giorni sono in città per le vacanze pasquali ci hanno espresso tutta la loro incredulità per situazioni come queste; in loro cresce l'irritazione per il sostanziale stop al progressivo recupero di bellezza e vivibilità che Brindisi aveva iniziato a segnare pochi anni or sono.
Indignazione e rabbia sono una faccia della medaglia. Sull'altra, almeno per adesso, c'è la volontà di non darla vinta a tutta quella gente che non mostra rispetto per ciò che ci circonda.
Ed allora, al bando la rassegnazione! Aiutiamo la città a crescere. Facciamolo in modo costruttivo. Da parte nostra continueremo ad impegnarci nel dare spazio a tutte le proposte e le azioni di chi desidera costruire un bel posto in cui vivere.
Maurizio Matulli - Brundisium.net
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Ma quando crescerà questa città?
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