Arte » 12/06/2006
Il sofisticato bianco e nero di Matteo Mezzetta. Di Domenico Saponaro
Recentemente su queste pagine si trattava il tema della pittura iperrealista, a proposito della personale di Angioletta De Nitto in corso a Mesagne (Tenuta Moreno).
Restiamo volentieri sull’argomento per parlare delle opere di Matteo Mezzetta, francese di madre italiana, in mostra a Brindisi nella galleria “Il Segno”.
L’artista - che già nello scorso dicembre, in una collettiva tenuta nelle stesse sale, si distinse per il taglio e la qualità dei suoi lavori - torna con una personale da lui stesso inaugurata sabato 27 maggio, presentata (anche in catalogo) da Massimo Guastella.
Una dozzina i quadri in mostra, tutti in bianco e nero. Precisazione, quest’ultima, forse inadeguata in pittura, ma non peregrina nel caso dei lavori di Mezzetta, giacché il suo iperrealismo consiste nel riprodurre in grande formato, attraverso una complessa modalità creativa che passa anche per il digitale, istantanee b/n colte in situazioni di normalissima quotidianità urbana.
Ed è significativo, al riguardo, lo “strillo” di un giornale locale che, evidentemente ingannato dall’immagine dell’invito, annunciava giorni fa la “mostra fotografica” di Mezzetta.
Dunque non si tratta, è ovvio, di un rifacimento di foto in bianco e nero - a ciò basterebbe una buona tecnica; l’artista, invece, elabora in chiave poetico-creativa atteggiamenti assolutamente spontanei di persone sconosciute in normalissime vie cittadine, conferendo alla scena un’aura di lirica intensità.
Il passante assorto con le mani in tasca o la figura anonima in distratta attesa dell’autobus assumono una qualità scultorea che lo scatto fotografico ha fissato, la luce meridiana ha messo in risalto e l’accorto impiego della pittura a olio ha reso vibrante; stesso discorso per gli ugualmente anonimi edifici e strade, in tal modo riscattati dal loro convenzionale grigiore.
La scala dei grigi - spesso giustapposti più che sfumati - tra i due estremi del bianco e del nero esaltano la plasticità di una rappresentazione del reale che dalla gestualità semplice e disinvolta, dalla postura spontanea trae l’essenza del vivere quotidiano: ognuno è solo fra tanti, muto nel frastuono urbano.
Sì, questi dipinti sono fotografie, istantanee lucide, distaccate, a tratti impietose della routine quotidiana.
Sì, in effetti, quella di Matteo Mezzetta è una bella mostra … “fotografica”.
Domenico Saponaro
Matteo Mezzetta, “inpienosole”
Brindisi, Galleria “Il Segno”, via Giudea 5/C
Fino al 24 giugno 2006
Ore 18,00 – 20,30
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