Isola di G. Sciarra » 23/06/2006

I difensori d'ufficio della Brindisi Lng

E’ alquanto singolare che al posto della Brindisi LNG, criticata pubblicamente per aver mancato di sensibilità continuando la “festa” malgrado il mortale incidente accaduto, altri – more solito - sentano il dovere di vestire i panni del difensore d’ufficio.
Una risposta fuori luogo dal momento che nessun altro soggetto era stato messo all’indice se non gli stessi organizzatori della criticata messinscena.
Quando una società, quale il colosso mondiale British Gas, proprietaria della Brindisi LNG, distribuisce con enfasi un depliant ove sono elencati i sani principi cui dice di fare riferimento, e poi li elude così palesemente diviene ineluttabile e legittima ogni sorta di critica resa pubblica o privata, per iscritto o verbale, in musica o in versi insomma come meglio ognuno ritenga di fare.
Si può rispondere a queste anche facendo sfoggio di acrobatica eloquenza ma realisticamente gli argomenti addotti non possono che apparire speciosi.
Come è possibile pensare che si strumentalizzi la triste morte di un operaio e la disperazione di una famiglia?
Chi si è battuto per le morti del petrolchimico, per i disastri ambientali, contro l’immane uso del carbone?
Chi si batte per evitare che Brindisi divenga terra di conquista per installare termovalorizzatori, torce al plasma, inceneritori di rifiuti speciali ospedalieri, rigassificatori e perché non sia preda di un continuo ricatto occupazionale?
Chi?
Qui a Brindisi costituiamo con certezza un caso eclatante: di fronte alla palese volontà della stragrande maggioranza dei cittadini e alle determinazioni unanimente rese dai consigli regionale, provinciale e comunale, la società Brindisi LNG, incurante di tutto ciò, insiste a voler imporre i propri interessi.
Lo fa, anche, incurante delle indagini della magistratura, e lo fa passando dalla spregiuticata arroganza del suo massimo dirigente inglese ai modi soft e pacati dell’attuale direttore generale italiano; ma la sostanza non cambia minimamente.
La storia insegna che ogni “colonialista” si propone e s’impone come presunto portatore di valori e civiltà, rivelandosi poi, immancabilmente, come mero difensore dei propri interessi.

Giorgio Sciarra