Libri » 10/07/2006
“Per fortuna che la palla è tonda…” di Michele Bombacigno
“Quando avevo sei o sette anni viale Commenda era per me un fiume, un lungo fiume che, per un primo tratto diritto e poi leggermente serpeggiante, divideva in due l’omonimo rione.”
Così esordisce Michele Bombacigno nel primo dei nove racconti autobiografici sulla passione per il gioco del pallone che, con il titolo “Per fortuna che la palla è tonda…” , sono contenuti nel libro edito dalla Hobos Edizioni di Brindisi da ieri in tutte le librerie della città e nelle maggiori edicole.
Il pallone, nei racconti di Bombacigno, finisce con il diventare la metafora della vita di un ragazzo prima e di un giovane poi in un quartiere di periferia, in un periodo storico -soprattutto nelle città del Sud- in cui l’urbanizzazione selvaggia e miope non comprendeva il verde, gli impianti sportivi, gli spazi per il tempo libero.
Così uno spiazzo di cemento nel primo nucleo della Commenda finisce con il diventare per i ragazzi di metà anni ’60 una sorta di stadio olimpico di Berlino e i suoli non spianati di Santa Chiara il Maracanà di casa nostra.
Vite diverse di ragazzi cresciuti in mezzo alla strada con una sola passione che li unisce: il pallone.
Poi nella loro vita poteva accadere di tutto, che quei ragazzi, trent’anni dopo, diventassero classe dirigente della città, onesti lavoratori e anonimi cittadini, oppure deviare verso percorsi accidentati, ma comunque, per dirla alla Gianni
Mura: “da quel punto i sogni diventano ricordi, e lasciano lo spazio ad altri sogni”.
Ed è quello che fa Michele Bombacigno nei suoi racconti.
La prefazione del libro è di Massimo Guastella, docente di arte
contemporanea nell’Università di Lecce, che di Michele Bombacigno fu compagno di giochi nei campetti di periferia nella Brindisi di trent’anni fa.
I racconti, editi dalla Hobos Edizioni, in elegante veste grafica, su progetto di Giovanni Rubaltelli, stampati nello stabilimento della Italgrafica di Oria, sono in libreria da ieri al costo di 10 euro.
Michele Bombacigno, brindisino, ha 48 anni.
Laureato in giurisprudenza ed abilitato alla professione forense, lavora come impiegato presso il Tribunale di Brindisi.
Appassionato di calcio, sport che ha praticato come centravanti nei campionati dilettantistici sino a quando, a soli 23 anni, fu costretto a smettere definitivamente di giocare a causa di un grave incidente di gioco.
Prima di questa esperienza letteraria, Bombacigno, sempre per la Hobos Edizioni, nel dicembre 2004 ha pubblicato il racconto lungo “La pantofola d’oro”, anch’esso dedicato alla sua esperienza di calciatore dilettante.
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