Approfondimenti » 10/12/2003
Centrale Brindisi Nord: quando la protesta sociale s'impone
Nei giorni scorsi la stampa locale ha dato notizia che l’Edipower ha presentato ai Ministeri e agli Enti competenti un progetto per il potenziamento della centrale di Brindisi Nord (quella a ridosso della città) con l’intento di portare la potenza produttiva di tale impianto da quella già installata di 1280 Mw a quella di non meno di 1400 Mw.
Siffatto progetto prevede inoltre che la centrale venga alimentata non a “ciclo combinato” come si era assicurato dopo lo stracciamento degli impegni di chiusura totale, ma praticamente con ben tre gruppi (dei quali uno di riserva) alimentati da tale combustibile ed uno solo a ciclo combinato.
Si tratta di una provocazione inaudita che la città, umiliata ed offesa dallo scempio di un dissennato industrialismo e dagli scandali “fioriti” proprio all’ombra degli affari sul carbone, deve trovare la forza di respingere con sdegno e con una determinazione non minore di quella che ha dato corpo alle grandi manifestazioni di protesta dell’Alta Murgia e di Scanzano.
Sul destino di Brindisi c’è da fare chiarezza ed allora diciamo che non bastano le ricorrenti ed a volte concorrenti interrogazioni al Governo dei parlamentari locali di maggioranza e di opposizione. Sono le forze politiche che hanno espresso questi parlamentari che devono responsabilmente e pubblicamente dire qual è la loro posizione sui gravissimi problemi brindisini, dal destino della centrale di Brindisi nord a quello del progettato Rigassificatore, dalla bonifica delle zone industriali inquinate al risanamento delle acque del porto e, più in generale, dalla possibile messa in cantiere di un nuovo modello di sviluppo centrato sulle piccole e medie imprese alla valorizzazione delle vocazioni locali. E devono i partiti dire questo a tutti i livelli di responsabilità accantonando un logoro e penoso gioco delle parti per il quale ciò che categoricamente si afferma a Brindisi viene poi puntualmente e disinvoltamente ignorato e contraddetto a Bari e a Roma.
Sapremo così se quanto sostengono e chiedono gli esponenti locali dei partiti di maggioranza viene fatto proprio dai loro referenti regionali e nazionali ed è destinato perciò ad essere accolto dal Presidente Fitto e dal Governo centrale così come potremo anche capire se quanto viene rivendicato localmente dagli esponenti della minoranza può diventare obiettivo di una combattiva e permanente protesta del Centro Sinistra in campo regionale e nazionale. Il resto, e cioè la manifestazione di pur apprezzabili buone intenzioni, serve solo a salvare la coscienza di questo o di quel personaggio e forse anche a dare un contentino a qualche elettore scontento.
Va detto poi che, oltre l’ambito propriamente politico, la gravità dei problemi interpella anche la responsabilità dei sindacati che sono chiamati ad intervenire a tutela degli interessi vitali di una comunità cittadina condannata a pagare distrazioni e silenzi che non devono più ripetersi. Il Forum sente con i sindacati come propri i problemi dei lavoratori e darà il contributo di cui è capace per la salvaguardia del loro posto di lavoro, per la promozione di politiche che possano elevare i livelli occupazionali e per la tutela della salute dentro e fuori la fabbrica. Confida perciò in un forte rilancio della iniziativa sindacale perchè i temi di un possibile nuovo progetto di sviluppo economico locale e di una effettiva partecipazione dei lavoratori alle scelte sul futuro della città vengano messi al primo punto dell’ordine del giorno del dibattito in corso nella ormai avviata campagna elettorale amministrativa.
Per “cambiare rotta” è necessaria, come abbiamo già detto, una coraggiosa proposta politica ma di fronte a certi rovinosi progetti diviene anche indispensabile una dura protesta sociale. Ed è per questo che se l’intero movimento ambientalista deciderà - come noi ci auguriamo - di scendere in piazza per difendere il diritto di questa città alla sopravvivenza, il Forum darà il suo contributo e lo farà adoperandosi perchè a questa protesta, come è avvenuto a Scanzano, si uniscano le forze sindacali e politiche che la condividono e l’intero arco dell’associazionismo religioso e culturale.Sarà la adesione anche formale alle auspicate iniziative di lotta che contribuirà a fare la necessaria chiarezza.
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
Annino Baroni - Giovanni Caputo - Carlo De Carlo- Michele Di Schiena - Raffaella Guadalupi - Teodoro Marinazzo - Mario Panessa - Michele Polignano - Maurizo Portaluri
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