Libri » 10/01/2007

"Filosofi per Caso". Di Bruno Storella

"Filosofi per caso" (eravamo 4 amici al bar...) di Bruno Storella, da qualche giorno in vendita nelle librerie, è una serie di conversazioni fra 4 amici, fuori dall’accademia, dai convegni; uno scambio di esperienze umane.
Un modo di ricondurre la riflessione filosofica alla sua vocazione originaria, quella di illuminare i grandi e piccoli problemi degli esseri umani calati nella loro quotidianità.

Quali sono, oggi, le domande che si pone l’uomo ? Quale è la sua natura? Abbiamo bisogno di sapere la Verità o possiamo farne a meno?
Ma è anche un piccolo trattato di storia della filosofia che comincia dalle idee di Platone e dai ragionamenti di Aristotele, per passare dalle confessioni di Sant’ Agostino, dalle meditazioni di Cartesio, dal nichilismo di Nietzsche, dalla natura umana di Rousseau ed approdare all’esistenzialismo di Sartre e al multiforme panorama del pensiero contemporaneo.

E’ un libro per chiunque voglia conoscere un po’ meglio la sua natura di uomo, senza abbandonarsi al sonno dell’ignoranza. Ma anche per chi, magari considerato un illuso dagli altri, continua a ricercare se stesso nel mondo.

Bruno Storella presenta il suo lavoro:
Era diventata una consuetudine quella di trascorrere le ore serali in compagnia di tre miei amici, amici da sempre, ritornati nella loro città d’origine, dopo essere stati per lunghi anni in giro per il mondo per motivi di lavoro. Senza darci alcun appuntamento ci ritrovavamo, quasi sempre alla stessa ora, in un caffè del centro che, per ironia della sorte, essendo noi tifosi della Juventus, ha l’insegna “Bar Rosso e Nero”.

Fu così che un giorno, Tonino, Mario e Franco, con i quali mi intrattenevo discorrendo del più e del meno (quasi sempre, però, del meno), mi domandarono: Perché non ci parli dei grandi filosofi e del loro pensiero sulla natura umana? Perché, vedi —continuò Tonino—, siccome siamo tutti leggermente (con)fusi dalla frenesia della vita di oggi, vorremmo farti questa domanda di fondo che, riteniamo, valga per tutte: Noi nasciamo, senza volerlo, in un mondo già fatto da altri, che non ci piace poi tanto, e vorremmo sapere, quindi, che cos ‘è la nostra vita in mezzo a questo gran casino.

Mi sentii lusingato per la considerazione che i miei amici avevano dimostrato nei miei confronti, ritenendomi, evidentemente, capace di aiutarli ad interpretare qualche aspetto dell’ esistenza umana. Ebbi la sensazione, anche, di sentirmi proiettato indietro nel tempo, nell’epoca in cui i peripatetici, discepoli dei grandi pensatori, passeggiando sotto i portici del Liceo e dell’Accademia, ponevano domande di ogni genere sulle cose del mondo ai loro maestri, Socrate, Platone, Aristotele. Pensai, inoltre, che se loro avevano sentito tale esigenza di sapere, di conoscere, ciò, forse, era dovuto anche al gene della gente del sud Italia, che un tempo fu la Magna Grecia.

La richiesta che mi era stata rivolta aveva risvegliato anche il mio desiderio di conversare piacevolmente con qualcuno di filosofia. Non capita spesso. Oggi, infatti, in questa nostra frenetica società dei consumi, in cui la ragione viene calpestata e la riflessione non trova più alcuna cittadinanza, si ha la sensazione che non interessi poi molto interrogarsi sui tanti problemi della propria esistenza, perché ciò viene ritenuto, a torto, un impegno inutile che, peraltro, non produce alcun profitto in termini economici.

Posi come condizione che i nostri incontri “culturali” si sarebbero dovuti svolgere, non all’aperto, ma in un luogo un po’ riservato, per serietà d’intenti ed anche per l’attenzione che gli argomenti avrebbero richiesto. Scegliemmo così, come luogo d’incontro, una saletta riservata del caffè da noi frequentato. La qual cosa, mi fece rammentare, infime, non senza una punta di compiacimento, il più famoso “Caffè Socrate” di Parigi, dove gli avventori, seduti ai vari tavoli, pur non conoscendosi fra loro, traendo spunto dalla quotidianità, si intrattengono conversando di filosofia.

Fummo tutti d’accordo.
Cominciò l’avventura...


L'Autore: Bruno Storella
Bruno Storella è nato nel secolo scorso a Gallipoli e vive a Brindisi.
Laureato in Filosofia, per passione. Laureato in Scienze Turistiche, pe rmotivi professionali. Collabora con varie riviste specializzate.
Ha visitato vari Paesi, fra i quali gli Stati Uniti, dove ha soggiornato per un lunghi periodi.

La sua spiccata predilezione per la filosofia, gli ha permesso di osservare, da posizione privilegiata, il comportamento dell’uomo che, da “essere-pensante”, nella società contemporanea è divenuto “essere-macchina”. Nella sua città, ha aperto uno studio di consulenza filosofica, altemativa alla psicoanalisi. La consulenza filosofica, infatti, a differenza della psicoanalisi, che analizza la dimensione profonda della psiche dell’individuo, si basa sul dialogo con il consultante, per accompagnarlo nella ricostruzione della sua visione del mondo, ovvero guidarlo nel territorio delle idee: cioè, ancor più che dentro se stessi, “fuori da se stessi”.