Approfondimenti » 12/01/2007

A Brindisi tra Scienziati e vigliacchi. Di Paolo Lonati

In una giornata soleggiata e calda, anche metaforicamente per il movimento basket locale un gruppo o forse solo uno “scienziato” ha tentato di rovinare la festa al basket ed a tutti i propri appassionati che affollano festanti il palasport Elio Pentassuglia.

L’attentato incendiario che aveva l’intento di avvisare o colpire, non si è ben capito, il primo club del tifo organizzato che è stato istituito dalla rinascita della palla a spicchi non trova un nome ne una rivendicazione ben precisa.
Rimane fine a se stessa, un gesto isolato che ha più la dote di esser stato uno scherzo mal riuscito magari il gioco di bambini annoiati dalle scelte delle proprie famiglie o magari solo invidiosi di un gruppo affiatato di persone, adulti, ragazzi, amici che sono uniti in un'unica passione: la pallacanestro e l’amore per la squadra della città.

Loro, quelli del Brindisi Basket Club 2005, li hanno definiti "Infami", nel proprio blog (bbc2005.blog.aruba.it), ma l’infame fa già parte di una categoria ben precisa di persone che almeno si identifica in un preciso comportamento.
Quelli dell’incendio facile della notte sono semplice vigliacchi che non hanno il coraggio di uscire allo scoperto che non osano esporsi per dire la propria opinione su qualcosa che non gli vada a genio. Troppo onore per loro chiamarli infami.
L’infame è un gergo per identificare anche i pentiti di mafia e quindi questi una variante positiva ce l’hanno nella loro persona, ma i vigliacchi, quelli della sera sono esseri insignificanti.

Il basket a Brindisi, il suo tifo, la sua passione, l’organizzazione e l’amore per un preciso aspetto non si fermano e non sono intimiditi da un po’ di liquido infiammabile.
Non si ferma la macchina organizzativa e trainante del tifo della “Bombonera Pentassuglia”, formata da più club e gruppi. Sì, perché il gesto coinvolge tutto il tifo e la parte educativa di esso. Come se niente fosse con sacrificio, denari, tempo e cuore tutti questi ragazzi mettono in piedi ogni domenica una propria essenza per rappresentare a dovere Brindisi nel mondo.

Onore a loro, solidarietà a loro. Sincera stima verso chi lotta contro i soprusi e fa del bene. Sostegno a chi, come loro, rappresenta la parte trainante della Brindisi che vuole rinascere ostracizzando quegli“scienziati”, meglio vigliacchi, come quelli sopraelencati.

La bomba ha colpito, sì. Ma non ha fatto rumore e ha dato carica e orgoglio a vagoni. Non è quella di cui si deve avere paura e nè tanto meno quella spesso ciatata dal giornalista Gianluca Cirillo durante le radiocronache di Ciccio Riccio (quelle anzi sono un tocca sana per tifosi e squadra), ma quella di un tifo che non si cura di nulla.

“Chapeau” a personaggi vincenti come questi veri tifosi che per parafrasare qualcuno più famoso: "non si curano di loro, ma guardano e passano".

Paolo Lonati