Teatro » 23/01/2007
Sabrina @ Teatro Italia - Francavilla F.na
G. G. Production - Antonio Valaderio
Corrado Tedeschi – Corinne Bonuglia
SABRINA
di Samuel Taylor - adattamento di Gianni Fenzi
regia di MASSIMO NATALE
con Renato Cortesi – Gabriele Villa – Andrea Carli
e con la partecipazione di Milly Falsini
La favola di Sabrina-Cenerentola... inizia con "C'era una volta….", e prosegue con la trasformazione della ragazza in una principessa per fare in modo che il Principe Azzurro se ne innamori. Il tema dell'essere e dell'apparire ritorna con il gioco del doppio e del mascheramento. “Sabrina” è una commedia che offre momenti di grande divertimento. Un susseguirsi di situazioni che ci portano, in maniera allegra e spensierata, verso l'inevitabile happy and che, seppur scontato come in ogni favola che si rispetti, ci lascia divertiti e felici.
La Storia
Thomas Fairchild lavora come autista privato alle dipendenze della ricca famiglia Larrabee, che vive in una grande villa di Long Island a circa 30 miglia da New York. E ha una figlia adolescente, Sabrina, perdutamente innamorata di David Larrabee, il rampollo scapestrato della casa. Ma non è ricambiata: infatti per lui essa sembra quasi non esistere. Sabrina accetta la proposta del padre di recarsi per qualche tempo a Parigi, presso una nota scuola di cucina, per imparare un mestiere, ma soprattutto per dimenticare David.
Partita come ragazzina timida e impacciata, frequentando gente d'alto rango ritornerà come donna affascinante e di gran classe, ammaliando David e rischiando di rovinare il suo incipiente matrimonio con una ricca ragazza dell'alta borghesia locale. Quì interverrà Linus, il fratello maggiore di David, che, motivato dalla necessità di salvare il matrimonio per ragioni economiche, cercherà di conquistare il cuore di Sabrina, riuscendo solo ad ingarbugliare ulteriormente la situazione in un modo imprevedibile.
La commedia
L’imporsi dell’amore del giovane su quello dell’anziano è un elemento primario della “sophisticated comedy” legato al modello Cenerentola. La sorpresa del finale, con il trionfo di Linus, è una delle caratteristiche principali della commedia: Sabrina ama non ricambiata David; David s’innamora di Sabrina quando lei non lo desidera più; Linus odia Sabrina e per allontanarla da David finisce per innamorarsi perdutamente di lei.
I personaggi ideati da Samuel Taylor e portati al successo da Wilder nel film Sabrina mantengono in questa versione teatrale inalterati il fascino e le loro caratteristiche.
La favola di Sabrina-Cenerentola inizia con “C’era una volta….”, e prosegue con la trasformazione della ragazza in una principessa per fare in modo che Linus-Principe Azzurro se ne innamori. Un gioco di essere e apparire: Sabrina si traveste da donna di classe mentre Linus si maschera da persona dal cuore di pietra; l’uomo crea anche un fanta-mascheramento raccontando la storia di un suo amore giovanile che lo ha profondamente deluso.
Sabrina è una commedia che offre momenti di grande divertimento. Un susseguirsi di situazioni che ci portano, in maniera allegra e spensierata, verso l’inevitabile happy end che, seppur scontato come in ogni favola che si rispetti, ci lascia divertiti e felici.
Eppure questo spettacolo è anche una grande prova di attori. E la nostra compagnia è composta da attori che hanno voglia di prendervi per mano e portarvi a sognare con loro.
Note di regia
La piccola vedetta di Long Island
Di fronte ad una bella e famosissima commedia come si deve comportare chi ha deciso di metterla in scena? Se poi si tratta di Sabrina, con precedenti illustri e celebrate icone (come Audrey Hepburn, Humpery Bogart e Billy Wilder o più recentemente Harrison Ford e Julia Ormond), ci si ritira in buon ordine o si cerca una strada almeno diversa dai predecessori?
Abbiamo ricordato sempre l’introversa infanzia di Sabrina su e giù per gli alberi di casa Larrabee da dove spia la famiglia dei ricchi e dei potenti, lei orfana di madre e figlia dell’autista di casa. Proprio questa piccola vedetta di Long Island si contrappone alla Sabrina che dopo cinque anni si ripresenta cambiata in bellezza, fascino, sicurezza acquistati in Europa: a Parigi.
Dall’albero è scesa fino al centro del prato, dove diventa il perno di tutte le storie d’amore di denaro e di relazione che animano casa Larrabee; andrà avanti navigando a vista fino a laurearsi a pieni voti nel corso accelerato di vita pratica e sentimentale in modo romantico ma concreto e non certo convenzionale.
La scelta di accentrare il mondo femminile in questo particolare personaggio comportava la prelazione proprio di questo ruolo attivo della protagonista che si rapporta così, esclusivamente ai personaggi della casa dei ricchi industriali: il burbero patriarca, i due figli diversi ma analoghi, la zia svampita e il padre di lei, chauffeur di casa bizzarro e riguardoso deus ex machina della fiaba a senso unico.
Tutte le altre persone sono come eclissate dal ritorno di Sabrina; si parla di loro come di personaggi secondari, mentre i rapporti tra la giovane e gli altri sono trama e racconto insieme, tramutando il giardino di delizie e dei ricordi, in un giardino di supplizi, dove amore e matrimoni spesso non vanno a braccetto, lasciando il passo agli affari e alla pratica ostinata del cinismo che maschera però a sua volta una voglia di affetti di verità.
Sabrina, come la Sabrina dei versi di J. Milton, è salvatrice, illumina angoli bui delle vite, con un’allegra autocoscienza imprendibile da parte degli “uomini” perché privi dell’entusiasmo della vita che la giovane ormai ”donna” Sabrina, ha capito e afferrato, non permettendo in futuro un legame di routine con i ruoli già predefiniti. Sabrina sceglierà autonomamente ma dentro le regole del gioco “a suo modo”, con dei “distinguo”. Basterà per una quasi felicità?
Abbiamo quindi deciso per una messa in scena tutta giocata sul filo dei sentimenti contrastanti. Uno spettacolo che mette sotto i riflettori gli attori, chiamati non soltanto a “interpretare” un ruolo ma anche a dare spessore e credibilità a storie e vicende che solo apparentemente sono ambientate nel 1940. Romanticismo, cinismo, idealismo e concretezza fanno parte della vita di tutti, in ogni epoca.
Ma Sabrina è anche e soprattutto una favola. Una dolce avventura romantica che ci suggerisce che in fondo non si deve mai smettere di sognare.
porta ore 20,30 – sipario ore 21,00
Il botteghino del Teatro Italia (Via Santa Cesaria, 16 – tel. 0831.812373) sarà aperto tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 11,00 e dalle ore 20,00 alle ore 22,00.
I biglietti per le singole recite saranno in vendita dal giorno successivo all’ultima rappresentazione, anche tramite prenotazioni telefoniche, che dovranno essere confermate presso il botteghino.
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