Approfondimenti » 01/03/2007
Anziani: una graduatoria poco gratificante. Di Alfio Tarullo
Fra le meritorie iniziative a favore degli anziani vi è quella di recente presentata dall'assessore alla politiche sociali Cesare Mevoli.
Si tratta di distribuire gratuitamente agli anziani biglietti omaggio onde possano assistere a spettacoli cinematografici, teatrali, circensi per fruire di un sano diversivo ameno-culturale.
L'accettazione delle domande scadrà il prossimo 2 marzo (gli interessati si affrettino).
Naturalmente sarà stilata una graduatoria (di merito?)secondo le risultanze che scaturiranno dal mod. ISEE da allegare e quindi saranno proclamati i vincitori (sic).
Il mod.ISEE (indicatore stato economico equivalente) per chi non lo sapesse, è una specie di "riccometro" o "poverometro", con il quale fare noto all'assessorato:
- La composizione del nucleo familiare
- Il reddito effettivo del nucleo familiare
- Il reddito da lavoro o pensione
- Il patrimonio Immobiliare (case, terreni)
- Il patrimonio Mobiliare (depositi bancari, Bot, azioni ecc.)
- Le eventuali situazioni di difficoltà o disagio
- Situazione abitativa
Le risultanze di questo censimento volontario, a cui dovranno sottoporsi i nostri bravi anziani, contribuiranno a determinare la graduatoria che è, come spiegano succintamente alcuni eccellenti dizionari italiani, un "ordine di merito o anzianità".
Poiché, da quanto leggiamo nell'all'avviso pubblico, non è previsto l'esclusivo ordine di anzianità, dobbiamo ritenere che la graduatoria terrà conto del merito.
Possiamo ragionevolmente supporre che i più poveri saranno collocati in testa e i meno poveri, se non ricchi, in coda.
Tale graduatoria -una specie di elenco crudele- dovrebbe essere pubblica e quindi, in barba alla privacy, ognuno potrà constatare chi è più povero, o se preferite, più ricco di lui, facendosene ludibrio.
In caso di obiezioni e reclami ognuno vanterà di essere più povero di chi lo precede per acquisire il merito di comparire in graduatoria, se ne fosse stato escluso, adoperandosi a dimostrarlo.
"Ma guarda che ingiustizia", potrebbe inveire un escluso dalla graduatoria e dai conseguenti benefici, "io sono stato collocato dietro a Morieri e Tersetti mentre sono più povero di loro... e dovrei sopravanzarli...". Vanterebbe, costui, un primario diritto alla povertà (in questo caso da valere quale merito) più che Morieri e Tersetti...
I vari criteri enumerati nell'ISEE si intersecherebbero a tal punto come un dedalo inestricabile, o una giungla malese di salgariana memoria, e non si saprebbe se la "situazione abitativa" debba valere più di "situazioni di difficoltà e disagio", tutte nozioni indistinte e altamente soggettive (per esempio un anziano con un'emicrania cronica non dovrebbe essere assolutamente preferito per uno spettacolo circense?).
Se tutto andrà bene e si procederà con la regolarità dovuta, cosa della quale non dubitiamo, si troveranno aggregati -nei vari spettacoli ipotizzati, ma altri se ne potrebbero aggiungere- gli anziani più poveri della città. Tutti premiati per questo loro valore (indesiderabile, indesiderato e reso pubblico) e gratificati da spettacoli ai quali non avrebbero avuto mai la possibilità di assistere.
Imsomma quella dei "bisognosi" sarà un'orribile graduatoria e sarà sconveniente congratularsi con i vincitori.
Chi oserà dire a Morieri e Tersetti: "Bravi, Morieri e Tersetti, i vostri requisiti per primeggiare in graduatoria sono stati molteplici...Avete vinto...eccovi i biglietti..."; e ad un altro: "lei è stato escluso perché sprovvisto dei requisiti di "difficoltà e disagio" che altri hanno potuto vantare" (bel vanto!)
I vincitori esulteranno e ringrazieranno la sorte benigna che ha consentito loro di primeggiare nel municipale concorso pro anziani aggregandi con la cinica normativa predisposta attraverso l'ISEE, anche se malediranno il loro stato sociale.
Non è una desiderabile gratificazione essere catalogati "bisognosi" in una classifica pubblicata da Senzacolonne che nulla si lascia sfuggire...
Non vogliamo fare una critica distruttiva al fervido neofitismo dell'assessore Cesare Mevoli che, anche l'altra volta, in occasione della distribuzione dei biglietti gratis per le giostre, in occasione della festa di San Teodoro, adottò criteri sui quali molti ebbero da obiettare.I bisognosi, della cui esistenza Mevoli non è responsabile, vanno aiutati, sovvenendo, come possibile, alle loro necessità.
Riteniamo che non sarebbe male procedere ad un sorteggio, suddividendo gli aspiranti in due o tre fasce di reddito; il sorteggio è sempre più accettabile di una mortificante graduatoria .
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Le sofferenze dei bisognosi sono ben altre.
Settimane fa siamo rimasti agghiacciati da un servizio televisivo dell'ottimo e paziente Nuccio (della Rovere, al secolo Paviglianiti) su PugliaTv.
"L'amico Nuccio" ci ha mostrato visivamente, in modo insistente, le terribili miserie di un quartiere degradato, con anziani, pazienti, rassegnati, sfiduciati, costretti a vivere, con 400 euro al mese, in case simili a baracche in stanze disintonacate e umide, abbisognevoli di riparazioni per renderle umanamente abitabili.L'arte figurativa l'ha aiutato a rendere pregnante e incisivo o il servizio giornalistico: primi piani di anziani impossibilitati a muoversi, inchiodati su una sedia a rotelle, reclusi in casa, impossibilitati a uscire almeno per una passeggiata a causa della mancanza d'un ascensore.
"Avete provato a protestare al Comune?", chiedeva speranzoso Nuccio. "Tante volte, ma invano".
Questi nostri vecchietti non possono socializzare, pur vivendo nello stesso "palazzo" e corrono il pericolo incombente di riceversi i calcinacci in testa mentre dormono... "Al Comune e all'Iacp ci ripetono che non hanno soldi...".
Suppongo, quindi, che questi abituri dell'estrema nostra periferia brindisina siano amministrati dall'Iacp.
All'Ente gestore ci sono gli impiegati che amministrano le case. I soldi per le ristrutturazioni non ci sono, per gli stipendi degli impiegati sì.
E' doveroso che gli stipendi siano puntualmente pagati, ma è sconcertante dover constatare che mancano i soldi per le cose amministrate e ci sono per chi quelle cose difettose amministra. Non si potrebbe fare una ripartizione più equa? Egalitaria?
Perché mai le deficienze finanziarie devono gravare esclusivamente su chi usufruisce del bene amministrato e non anche su chi quel bene amministra, lo potete spiegare ai nostri cari anziani ai quali volete dispensare biglietti per gli spettacoli?
C'era quel vecchietto (volto cinematografico da borgataro pasoliniano) ripreso reiteratamente in primo piano dal bravissimo cameraman dell'amico Uccio, inclinato sulla sedia a rotelle, con un espressivo viso grinzoso, ancorché immoto, che visivamente implorava pietà mentre sua moglie chiedeva giustizia e solidarietà ad un potere invisibile e lontano, dedito ad altre faccende ed alla ricerca dell'aggregazione degli anziani in altre meno sostanziali forme. Dava a ciò ampio risalto la dimessa bonomia dell'amico Nuccio che non infieriva con le parole ma evidenziava la realtà con le immagini.
Se "l'amico Nuccio" ci sta leggendo, rifletta sulla possibilità di riproporre, in replica televisiva, quel servizio giornalistico che abbisogna di una divulgazione per svegliare le assopite coscienze dei nostri concittadini.
All'ottimo assessore Mevoli suggeriamo di andare a visionare la cassetta della trasmissione televisiva onde possa programmare una politica sociale in favore di questi anziani sfiduciati e sofferenti.
Alfio Tarullo
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