Teatro » 05/04/2008
La Favola de Zoza @ Teatro Kennedy - Fasano
• 05/04/2008 Teatro Kennedy (Fasano) - Porta ore 20.00; Sipario ore 21.00
Il botteghino del Teatro Kennedy (Via Pepe, 23 – tel 080.4413150) sarà aperto tutti i giorni dalle ore 17,30 alle ore 21,30.
Diaghilev
LA FAVOLA DE ZOZA
liberamente tratto da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile
testo e interpretazione Paolo Panaro
e con il Musica Antica Ensemble (Angelo De Leonardis, Giuseppe Amatulli, Debora Del Giudice)
La fiaba ricrea il prodigio di un complesso universo, utilizzando pochi elementi. Realizza i massimi risultati con il minimo dispendio di mezzi. Da tempi remoti, attraverso il lento ruminio delle generazioni, continua ad offrirci una spiegazione della vita. Le fiabe, nel loro insieme, sono il catalogo dei destini che possono darsi all'uomo: dalla nascita, che è sempre un auspicio o una condanna, alla giovinezza, al distacco dalla casa, alle prove per diventare adulto, fino alla conferma dell'individuo come essere umano.
La favola de Zoza è un libero adattamento dall'opera di Giambattista Basile, Lo cunto de li cunti (1634), il più antico libro di favole europee. La sua lingua, un coltissimo, fantasioso, teatrale, spregiudicato napoletano, risponde all'esigenza dell'autore di offrire un sommario di stili che vanno dal campano popolare al repertorio dei comici dell'Arte, fino all'aulico stile di corte. Il risultato è un vero e proprio delirio barocco; ma anche un arcaico narrare intorno al fuoco, perché il cunto, è un racconto di nonna “de chille appunto che sòleno dire le vecchie pe' trattenimento de peccerielle”. La sua destinazione era la lettura nelle piccole corti napoletane, dopopranzo, quando le tavole venivano sparecchiate. Allora tra facezie, musiche, balli, giochi, piccole azioni teatrali, il CUNTO veniva recitato per intrattenere gli ascoltatori. Per ricreare questa festosa atmosfera, lo spettacolo si avvale della collaborazione di un piccolo ensemble di musica antica (violino, spinetta e voce) che riprende alcuni brani del primo '600 molto spesso citati dallo stesso Basile nei suoi racconti. Tali riferimenti rivelano non solo le scelte di uno specifico ambito lessicale ma, anche, il bisogno di esprimere echi e sensazioni sonore e dare concretezza fonica alle pagine dell’opera.
Zoza, figlia del re di Vallepelosa, non sorride mai. Il padre aveva, con ogni mezzo provato a guarirla della sua melanconia. Tutto era inutile.Tenta allora un ultimo trucco: fa costruire davanti al suo palazzo una fontana che schizzi olio sui passanti. Una vecchia tenta di riempirne un vasetto. Un paggio tira un sasso e le frantuma l'oliera. La vecchia, furibonda, alza il sipario della sua gonna e mette in mostra la sua “scena boschereccia”. Zoza, che da una finestra ha spiato quello spettacolo si abbandona ad una risata incontenibile. La vecchia, risentita, la maledice e la meravigliosa macchina teatrale si avvia.
Teatro Comunale (Fasano) 05/04/2008 - Porta ore 20.00 - Sipario ore 21.00
La biglietteria del teatro sarà aperta il giorno dello spettacolo a partire dalle 17,30.
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