Arte » 11/04/2007

Nicolò Barile, fotografo di impegno e sentimento. Di Domenico Saponaro

Nicolò Barile traspone in immagini fotografiche una realtà colta nel suo divenire quotidiano, segnatamente in quegli aspetti che scuotono la sua coscienza di artista “impegnato”, e che attraverso il suo obiettivo susciteranno riflessione, a volte sdegno, sempre suggestione (foto 1).

Brindisino, trentasei anni, da dieci si dedica alla fotografia, e lo fa con reportage coinvolgenti, frutto di un’indagine che si traduce nella denuncia di situazioni, spesso difficili, interpretate con lucidità e intensità lirica.
Sensibile alla tematiche ambientali e naturalistiche, Barile è stato protagonista in questi ultimi mesi di tre eventi importanti, essendosi dapprima affermato come vincitore, con un vibrante crepuscolo (foto 2), al concorso nazionale di Italia Nostra “Paesaggio violato”; ma soprattutto per aver realizzato le immagini del calendario 2007 della LAV, l’organizzazione dedita alla difesa degli animali dalla vivisezione e da ogni altra forma di violenza.
Circostanza di particolare rilevanza, quest’ultima, sia sul piano del prestigio sia in termini di riconoscimento in campo nazionale della qualità espressiva delle sue fotografie (foto 3).
Infine, i suoi lavori hanno riscosso particolare successo in occasione della personale dal titolo “Coscienze” tenuta a febbraio nel grande spazio della libreria “Lafeltrinelli” di Bari.

Con diverse mostre personali all’attivo – da “Toni di grigio stonati” del 2001 a “Per strada” del 2004 passando per “Mazzamm’” (2002) - e molte opere pubblicate, Nicolò Barile si pone dunque tra gli autori più interessanti di un panorama che travalica oramai l’ambito locale.

La predilezione per un b/n contrastato, dal gusto a volte espressionistico nella drammaticità dei toni, rappresenta la peculiarità del suo lavoro.
“Scattare in bianco nero è più facile – ironizza - ... no ... scherzo, il bianco/nero ha la caratteristica dell’essenzialità; voglio dire che chi guarda una foto in b/n non è distratto dalla temperatura della luce, da dominanti più o meno piacevoli, da colori sgargianti o più tenui. Il soggetto ritratto è quello e basta, senza troppi fronzoli: c’è un messaggio più diretto, più crudo e realistico ... e anche più forte.”.

Oltre a questa scelta di fondo, che caratterizza il suo lavoro essenzialmente sul piano formale, cosa anima i suoi scatti?
Non ho mai fatto nulla che fosse fine a se stesso. Nel senso che credo che ogni forma d’arte non debba fermarsi all’autocelebrazione; al contrario rimane sempre un mezzo che deve perseguire uno scopo. Diversamente non è più arte, non serve a nulla, non serve alla società.
Occorre imparare ad utilizzare il mezzo per poter dire qualcosa, per lasciare una traccia, per indurre a pensare e per condividere con l’altro, per crescere insieme. Poi può trattarsi di tematiche più intime o di problematiche sociali, questo non conta, l’importante è tentare di stimolare chi guarda.

Il suo impegno civile si riflette in maniera determinante sui suoi reportage...
Non potrebbe essere altrimenti. Difficilmente riesco a scattare “tanto per”; quando scatto devo aver chiaro il lavoro finale, il progetto complessivo.
E’ per questo che mi dedico (nel mio piccolo s’intende) al reportage, utilizzo la foto per aprire un dibattito, come nel caso dei paesaggi della zona industriale di Brindisi o di “Mazzamm’“ (titolo di una sua personale del 2002, n.d.r.), un lavoro sul randagismo, o ancora della serie “Per strada” dove ho cercato di fermare l’attenzione del fruitore sui momenti della nostra vita quotidiana col tentativo di restituire loro solennità e importanza.

Com’è nato il calendario 2007 della LAV?
E’ nato da una costola di “Mazzamm’”, reportage realizzato nel 2002: la LAV di Roma fu messa al corrente di questo lavoro da Claudia Canepa, delegata LAV per la provincia di Brindisi.
Successivamente, a giugno di quest’anno, sono stato contattato dal loro ufficio comunicazione che mi ha proposto il calendario (maggiori informazioni sul sito www.infolav.org, n.d.r.).
Ho dedicato il lavoro a Brindisi, troppe volte oggetto di abusi e soprusi, con l’auspicio che possa presto trovare la sua vera identità.

Infine, l’importante evento barese …
… altra grande soddisfazione! “Coscienze” comprende alcune immagini del calendario e una sintesi di altre foto realizzate nel corso degli ultimi anni. Tutto il lavoro è dedicato ancora una volta agli animali: una umile ricerca sulle tracce dei loro sentimenti. Poi, ho diversi progetti in mente ... tutti inevitabilmente connotati da una sana funzione sociale.

(Intervista apparsa sul bimestrale “AltreStrade” n° 4, febbraio 2007, www.altrestrade.com)