Viaggi » 02/05/2007
Caro Diario (I). Di Francesca Romana Intiglietta
Di seguito la prima parte del racconto "Caro diario" in cui Francesca Romana Intiglietta descrive l'esperienza fatta nel 2003 in Austria, in seguito alla vincita della borsa di studio "Leonardo da Vinci" per un tirocinio formativo presso
l'abergo più importante delle terme carinziane, il kurhotel warbaderhof.
Il racconto è vincitore tra gli autori segnalati
del concorso letterario "l'italia si racconta in rete - edizione 2004", indetto dalla Città di Lucca.
Warmbad Villach, 20 Luglio 2003
Caro diario,
da quando Vale è andata via, la mia stanza sembra aver preso un nuovo germoglio di vita...
Sentiva la mancanza dei genitori!
Così, l'abbiamo convinta a riflettere: "Se ci soffri, torna a casa." Ha atteso il giorno della firma del contratto, per partire con quel treno, verso l'Italia.
Io? Io... sto bene qui. Forse, sento soltanto il bisogno, saltuario, s'intende, di una presenza femminile accanto a me con cui confidarmi.
Ma è dura e costosa, la vita, da queste parti. Non mi sono ancora abituata alla gente così poco ospitale; allora, noi superstiti di quest'avventura, ci siamo creati un pezzettino di "terra", tutto nostro, dove nessun altro può mai entrare...
Un pezzo di Salento, di "casa", di pranzi all'italiana, di risate nostrane.
Pensa un pò, in casa, o meglio nella pensione in abitiamo, parliamo quasi soltanto in dialetto brindisino, come fosse, ecco... una sorta di codice segreto da proteggere e che funge a sua volta, da protezione da attacchi esterni. A volte, anzi sempre, conto i minuti che mancano per la fine del turno di lavoro per potermi confrontare coi ragazzi; a pranzo se così si può dire, perchè qui in albergo si "pranza" alle 11.00 del mattino(!), a mensa, dunque, ci divertiamo da matti a prendere in giro gli altri camerieri ed inservienti austriaci con termini dialettali di ogni tipo...
E loro, da buoni carinziani, ti rispondono con un sorriso, che spesso vuol dire "Te la farò pagare sul lavoro."! Il pranzo per noi è davvero sacro, oltre a scherzare, si cerca di capire, con chi sia opportuno socializzare e soprattutto perchè la gente sia così ostile nei nostri riguardi. Sarà forse colpa della nostra condizione di tirocinanti?
Sarà perchè loro non sono mai usciti aldi fuori dei loro schemi montani? Oppure dipende da queste montagne che circondano l'habitat naturale di chi non vorrà mai vedere nient'altro, neanche dopo la morte? Forse, si tratta soltanto di puro odio nei riguardi di Noi italiani... Che a parer mio, si vanifica in attimi di inquetudine reciproca.
Warmbad Villach, 22 Luglio 2003
Caro diario,
quel "Guten morgen" al mattino ti fa sentire fuori dal mondo... non dal tuo di mondo, bensì dal loro.
Così rudemente ci svegliano le parole dei "colleghi", colleghi? Beh, visto che non posso indicarli con altro termine, li chiamerò proprio così.
Mi trovo sotto l'albero di pino vicino all'ufficio dove hanno collocato Antonio, Giuseppe è a casa a riposare. Qui si respira aria purissima. Da questa posizione posso vedere la piscina termale piena di gente, Italienisch o meno, questo non te lo saprei dire, comunque, c'è una signora accanto a me che ha deciso di passeggiare col suo cane in quest'immenso e bellissimo prato del Resort... eh, lei, si, si vede che è austriaca! L'altro giorno, anzi l'altra settimana, (i giorni volano in questa esagerata quiete!!), la responsabile dell'ufficio marketing, ci ha convocati a raccolta... Meglio dire che siamo stati noi a convocarla. Infatti aveva sollevato grosse questioni lavorative, cioè problemi riguardo al fatto di doverci collcare nei settori per cui ci sentiamo più portati. Quindi, ha eliminato me dal suo ufficio, reinserendomi nel servizio, nel bar del Resort termale, ha lasciato Giuseppe dov'era, ed al mio posto, al posto Vale, cioè, ha inserito Antonio.
Prevedibili spostamenti, mosse ben precise, visto che si aspettavano dalla Puglia giovani già esperti, provenienti dall'alberghiero e non figure professionali da formare sul posto di lavoro.
Per un attimo, ho assaporato il timore di ritornare in Italia prima del tempo... non mi è piaciuto, affatto, te lo confesso.
Mancano tre mesi al rientro.
Giuseppe è un cuoco eccellente.
Warmbad Villach,24 Luglio 2003
Caro diario,
alla veneranda età di 26 anni ed un mese, ho scoperto il piacere di stare tra coetanei in terra straniera.
Sono in camera coi ragazzi, mentre l'acqua per la pasta fa il suo percorso per bollire, mi accingo a scrivere due righe.
Oggi, Kerstin, la collega olandese, si è spinta a farmi delle confidenze, e, da ciò che ho potuto comprendere, suo padre non sta molto bene e suo marito è sempre lontano per lavoro.
Inizialmente, mi destava meraviglia il suo modo di parlare correttamente il tedesco, poi, ho capito che è stata costretta ad impararlo. Ed è stata lei stessa ad informarmi sul fatto che l'olandese e l'austriaco sono lingue affini nelle forme grammaticali.
Non si può dire la stessa cosa per il nostro italiano... che, per contro, è una delle lingue più dissimili dal tedesco, per certi versi Parliamo in inglese, ci sforziamo a comprendere l'austriaco. Che ne viene fuori? Un anomalo mix tra italiano, tedesco, austriaco, carinziano, dialetto brindisino... Una meraviglia per i migliori palati linguisticamente edottti!
Ed invece per il nostro di palato, c'è chi sta preparando una buona cena... Abbiamo comprato i sughi italiani già pronti... Guten apetit!
Warmbad Villach, 26 Luglio 2003
Caro diario,
credo di aver bisogno di un paio di scarpe. Nel tragitto per andare a lavorare, ieri, infatti, mi si è spezzato il tacco destro. Sapevo che i sentieri fossero faticosi ed impervi, ma non avrei mai creduto che le mie scarpe ci potessero rimettere un tacco... di gomma!
Finalmente oggi ho la giornata libera in comune coi ragazzi: tanta piscina, cibo, sole e discorsi senza un senso compiuto. L'acqua termale è freddissima, ma è piacevole starci finchè non ci si sente stanchi.
Il Resort è pieno di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Ormai usiamo l'inglese come fosse la nostra lingua principale; sebbene a causa della nostra pronuncia maccheronica con marcato accento brindisino, è un pò difficile farci capire.
Spesso con il volto leggermente allibito qualcuno si inalbera scandendo quel "Was?" come fosse un fastidio nel sentire quei suoni.Mi vien voglia di tirare cazzotti a quelle facce da idioti che trovo alla fermata dell'autobus, serissime, poco solari.
Sempre scontenti, sempre col broncio.
Come sta il mare nostrum? Ci penso ogni volta che mi propongono di fare una gita ai laghi vicini: FakerSee o OssiacherSee: zone inesplorate. Giuseppe ed Antonio stanno diventando una spalla su cui appoggiarsi.
WarmbadVillach, 27 Luglio 2003
Caro diario,
sono affacciata alla finestra, tante sono le emozioni che mi ispira questo paesaggio. Dopo aver mangiato un piatto di pasta, un pezzo di pollo, patate fritte e frutta, sono qui a piangermi addosso per i chili di troppo che già iniziano a pesarmi. Sento la musica a tutto volume provenire dalla stanza a fianco, la stanza dei ragazzi.
Antonio è un tipo ostico, fine a se stesso, che cerca di trovare negli altri un pò di comprensione per le sue bravate da adulto, ma combacia bene col lato più aperto e spontaneo di Giuseppe, che dal canto suo, si presenta una personcina mite ed acuta.
Approfondirò vivendo con loro.
Oggi Manu ha inveito contro un gruppo di italiani, baresi per la precisione, che desideravano il servizio che hanno avuto fino allo scorso anno, impeccabile,cioè. "Italieni sheizer!" ha iniziato ad urlare, dove per "sheizer" si intende semplicemente... "merda"!
Ho cercato di difendere il nostro popolo, in ogni lingua da me conosciuta, è andata male... per lei!!! Ha ricevuto un grosso rimprovero dalla direzione. Redarguita al punto giusto, spero che questa piccoletta non dia più noie.
Vado a far compagnia ai ragazzi.
Warmbad Villach, 29 Luglio 2003
Caro diario,
manca poco a Ferragosto,e qui di notte,dormiamo con le coperte di lana tra falene ed altri animaletti notturni. Ho avuto modo di scambiare qualche frase in italiano con una collega astriaca della reception,Elisabeth.
Ha 22 anni e lavora da un anno per il WarmderHof*****, "Se ti va, " dice, "Qualche volta possiamo uscire insieme."
Le ho lasciato il mio numero e lei mi ha scritto il suo. Ma quando ho mostrato il numero ad Antonio, ha messo subito il bigliettino nel portafoglio... L'episodio mi ha lasciata perplessa.
Warmbad Villach, 30 Luglio 2003
Caro diario,
si avvicina la BierFest, una festa in cui tutti, si dice, sono obbligati a bere birra ed altri tipi di alcoolici. Sai che c'è? ...non bevo. Comunque, vista la grossa risonanza di tale ricorrenza, ho deciso di presenziare coi miei amici, che spero,vanamente, si mantengano sobri per l'occasione...
Questa festa ha origini antiche e strano ma vero, affonda le proprie radici in un rito religioso del paese. Si narra, poi, che i contadini venissero in città per trovar moglie, quale migliore occasione per conoscere donne se non ubriacandosi con la birra?
A proposito di birra, qui ne producono una chiamata „Villacher Beer“. Ho scoperto tutto ciò traducendo i programmi settimanali dell'albergo dall'austriaco ad un italiano più corretto. Qui sono in pochi a parlare la nostra lingua e sono in tanti a buttarci l'occhio storto quando capiscono che vivremo qui per ben 5 mesi senza imparare a pieno la loro di lingua (eppure siamo soltanto a 15 km dal confine!).
Poco m'importa, dato che conosco abbastanza bene l'inglese e so, per certo, che anche loro lo comprendono e ne fanno un buon uso. Antonio dice di voler chiamare Lissy per uscire con noi e Giuseppe è già in albergo a sgobbare.
Vado a fare il bucato, anche se s'impregnerà di fumo nella stanza dei ragazzi.
Francesca Romana Intiglietta
La seconda parte del racconto sarà pubblicata Lunedi 7 Maggio.
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