Libri » 03/05/2007
Il cuore di Geienbì. Di Stefano La Monica
La vita è regolata da molte forze, spesso così poco conosciute da sembrare innaturali.
Tra di esse, il rapporto causa-effetto sembra essere quella che gli uomini maneggiano meglio durante la loro esistenza: mangia poco e sarai magro, non fumare e sarai sano.
Ma contro chi dobbiamo adirarci quando, anche solo per un momento, scricchiola il cuore di un atleta? Dove trovare la spiegazione a tanta iniquità?
In una mescolanza di persone e circostanze reali, fantasia più pura e accadimenti ultraterreni, prende vita la storia di Geienbì e del suo cuore che un giorno, per un solo istante, fece uno strano singhiozzo.
Nella realtà romanzata Qualcuno interverrà per rimediare e il nostro Geienbì verrà ricompensato per i torti subiti dal Fato. Nella vita vera, invece, basta soltanto che quel cuore abbia ripreso i suoi naturali battiti e che il suo proprietario sia stato restituito alla pallacanestro agonistica. Luogo senza il quale ogni atleta professionista non potrebbe vivere completamente felice.
Questa l'introduzione de "Il cuore di Geienbì", il libro in cui Stefano La Monica racconta la storia di Giovanni Bruni, l'ex cestista della New Basket Brindisi che, nel pieno della sua carriera agonistica, è stato costretto al (temporaneo) stop, a causa di un "malessere" cardiaco.
E' la storia di un atleta raccontata da un altro atleta. L'autore, Stefano La Monica (per i pochi che non lo conoscessero) è un volto notissimo del basket locale. Cresciuto nelle giovanili della Pallacanestro Brindisi, ha disputato diversi campionati di serie B nelle squadre salentine ed attualmente, nonostante la veneranda età di 38 anni, è ancora competitivo e milita nel Ceglie, impegnato nel campionato nazionale di serie C.
Nato a Roma, risiede a Brindisi da quando aveva 7 anni.
Dice di sè: "sono stato un bravo studente fino al secondo anno di liceo, dopo di che la pallacanestro mi ha distolto da qualsiasi forma di cultura che non fosse la lettura di “Dylan Dog” o “SuperBasket”.
Fortuna volle che un’amica (la Manu), all’alba degli anni ‘90 mi regalasse un libro e, in un barlume di lucidità, anziché usarlo come rialzo per il televisore davanti al letto decisi addirittura di provare a sfogliarlo".
"Fu molto strana la sensazione di leggere soltanto parole senza l’ausilio di una qualunque immagine, ma fortuna volla che molti altri romanzi passassero tra le mie mani. Con il tempo, sorretto dal fondamentale assioma che Pulcinella divenne avvocato a furia di salire e scendere le scale del Tribunale, ho deciso di provare a coltivare l’hobby della scrittura".
"Una fervida fantasia, insieme ad una discreta cultura cinematografica (vedi “Il Paradiso può attendere”) e una sovrabbondanza di tempo libero, hanno dato vita a questo romanzo, la cui aspirazione più profonda è compiere una buona azione che possa fare del bene alla gente".
Ed è proprio di questo che Stefano va fiero. Il ricavato de "Il cuore di Geienbì", infatti, sarà interamente devoluto in beneficienza per l'acquisto della macchina di diagnostica "Pet Tac", una strumentazione di ultima generazione che permette di individuare lesioni neoplastiche di piccole dimensioni, altrimenti non individuabili.
Una strumento altamente efficace di cui non è ancora dotata la Asl brindisina; averlo è un sogno che un comitato appositamente creato, sta contribuendo a realizzare, sensibilizzando l'opinione pubblica in modo tale da reperire i necessari fondi.
Un motivo in più per acquistare "Il cuore di Geienbì": "se poi non vi fosse gradito leggerlo - come ama direStefano - una preghiera... magari non usatelo come rialzo per il televisore".
"E' uno strumento utile per compiere una buona azione", scrive La Monica nell'introduzione. E' un progetto molto ambizioso e poggia le proprie fondamenta su tutti quelli che intenderanno dare il loro contributo: le Società Sportive della Pallacanestro Pugliese e non solo; le Pubbliche Istituzioni; gli organi di stampa che amichevolmente hanno offerto il loro: La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Quotidiano, Senzacolonne, Agenda Brindisi, Studio 100 Tv, Basketpuglia.it, Brundisium.net e tutti gli amici che hanno partecipato con gioia e con la fiducia che quei pochi euro avrebbero finanziato una giusta causa".
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