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Personaggi: Stefano La Monica



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Personaggi » 10/05/2007

Stefano La Monica

Stefano La Monica nasce a Roma nel '69 .....
è un bel bambino dall'apparenza normale, cosa che sarà ampiamente smentita con il trascorrere degli anni.
Ai primi vagiti, il reparto di maternità dell'Ospedale dell'Urbe ....trema; e una infermiera dalle chiare origini poco settentrionali, spaventata da quelle urla inumane esclama: " CCE STE FFANN ?!? "
Da quel momento il nostro autore prenderà nome.
Già dai primi anni i genitori faticano terribilmente a contenere la sua irruenza, tanto da essere costretti a tenerlo sempre legato, motivo che lo farà crescere esclusivamente in lunghezza.
Con il tempo, resisi conto che il bambino cresce in maniera spropositata per lungo, lo slegano facendo si che il piccolo Stefano cresca anche in larghezza.

Alla veneranda età di 7 anni, si trasferisce con la famiglia nella città di Virgilio e Federico II, dove accadranno gli episodi che segneranno la sua vita:
Al nostro protagonista, un bell'ometto, sempre ligio alla cooperazione familiare, viene affidato l'incarico di gettare la spazzatura.
Con un' interpretazione esclusivamente propria, ha l'intuizione di lanciarla fuori dalla finestra cercando di centrare i sottostanti bidoni, cosa che gli riesce in maniera incredibilmente naturale.
Dopo qualche anno passato a centrare i bidoni della nettezza urbana senza sbagliare un colpo, la svolta:
La società appaltatrice della raccolta rifiutì, allertata dalle lamentele del vicinato, per i sacchetti vaganti che quotidianamente svolazzano su Vico de Florenzia, nel pieno centro cittadino, non riuscendo a capire la provenienza del " lanciatore" hanno la brillante idea di spostare i contenitori nell'adiacente Corso Roma.
Il piccolo Magic Steven , affacciatosi al suo balcone riesce ad intravedere la nuova ubicazione dei cassonetti e noncurante della distanza, di circa 300 metri, che separa la base di lancio dal deposito rifiuti ricomincia ad effettuare le solite gittate...
sempre senza sbagliare un colpo.
Nasce così l'amore per il basket e "la leggenda del bomber con i piedi per terra".

Il vicinato è ormai disperato da sibili e rumori che rompono la quiete notturna e comincia a raccogliere le adesioni per farlo trasferire nella lontana Lecce.
Lui prima ancora del completamento della raccolta firme, felice di questa soluzione, accetta la sfida convinto d' esser capace di centrare il cassonetto brindisino anche tirando dalla nuova abitazione salentina.
A Brindisi è ormai foglio di Via e il nostro Bomber sarà costretto nel corso della sua lunghissima carriera a emigrare da una città all'altra, ligio al detto "Nemo propheta in Patria" (Siamo certi però che nei prossimi 10-15 anni lo vedremo indossare la casacca di una squadra brindisina n.d.r).

Alla norma che vede gli atleti attempati scendere sempre più di categoria, lui risponde in controtendenza andando avanti e nel campionato 2006/07 passa dalla C2 alla C1.
Rispettando il filo che lega sempre tutti gli avvenimenti della vita, va a giocare a Ceglie la città natale dell' infermiera che con quella esclamazione aveva ispirato il suo nome.
Nel corso della stagione, il nostro autore, da sempre iperattivo, soffre la monotonia del lungo tragitto che quasi quotidianamente lo porta da Brindisi a Ceglie per gli allenamenti.
Nasce così il suo amore per la scrittura.
Comincia a scarabocchiare nervosamente, qualsiasi elemento cartaceo gli capiti attorno, dagli scontrini dei bar alle ricevute dei ristoranti, schede carburante, fatture, fino a quando un giorno, cade in crisi per aver terminato la carta... e a quel punto intravedendo nella borsa di una amica una serie di fogli tutti uniti tra loro, comincia a giocare di penna.
L'amica, resasi conto dell'accaduto inviperita esclama:
"Stefano cosa fai ... hai scritto il libro !!!"

Colpo di genio... Stefano si rende conto di possedere le capacità per poter scrivere un libro... ma su cosa?
Anche per lui così come capita a tutti gli artisti... ogni momento, ogni visione è il segnale di un qualcosa che sta per accadere,
gli torna alla mente, un momento fondamentale della sua infanzia, quando era solito eliminare dal biberon quella orribile sostanza bianca che gli umani chiamavano latte e riempirlo con il sacro liquido dal sapore magico, contenuto di una bottiglia gelosamente custodita dai familiari....
-"cosa c'èra scritto sulla bottiglia ?!?"
...i ricordi si rischiarano di colpo....
-"J&B Scotch Whisky" - ecco .... chiamerò il mio libro "Il cuore di Geienbì" ,
così da omaggiare quel liquido tanto buono che nel corso degli anni ha forgiato la mia mente"
Trovato il nome, da attribuire al libro, Stefano pensa agli unici argomenti in cui è inesorabilmente ferrato: le donne ed il basket.
Opta per la seconda soluzione, conscio che la prima ne comporterebbe l'esclusiva lettura solo ai maggiori di 18 anni.
Ricorda che i soldi non sono tutto nella vita e per dirla alla George Best ...."tranne quelli dedicati alle donne ed ai motori ...gli altri devono essere usati per divertirsi".
Decide quindi non accumulare ricchezza e di devolvere l'intero ricavato della sua opera.
Ma a chi ? Ancora una volta i ricordi si rischiarano .....
"THE PET" ..gli animali domestici dei vicini, quelli che correvano impauriti ai suoi lanci dal balcone....
...e "TAC" il rumore dei sacchetti che esplodevano al loro arrivo nel cassonetto.
Ecco il ricavato sarà devoluto al Progetto PET-TAC.....
il resto è storia dei nostri giorni.

"Vai Bomber" anche questa tua nuova iniziativa è " A LUNGA GITTATA"
solo che questa volta hai messo a segno la tua tripla più bella.

Maurizio Pesari

Su Brundisium.net:
Il cuore di Geienbì. Di Stefano La Monica


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