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Isola di G. Sciarra: Una necessaria autonomia per l'aeroporto di Brindisi



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Isola di G. Sciarra » 10/06/2007

Una necessaria autonomia per l'aeroporto di Brindisi

«Al di là dei derby», con questa folcloristica espressione l’assessore Mario Loizzo mette una croce sulle legittime richieste del territorio salentino per il rifacimento dei bandi aeroportuali.
Ma se non ragiona da acceso tifoso, non può sottrarsi dal riconoscere serenamente che per quanto riguarda gli arbitri e i segnalinee di tale partita si può obiettivamente sollevare l’eccezione dell’“incompatibilità ambientale”, quindi il “derby” potrebbe risultare “truccato”.

Le dichiarazioni di Domenico Di Paola non stupiscono per nulla, poiché ribadiscono ciò che ha sempre detto e ciò per cui ha sempre lavorato, del resto i risultati del suo operato sono lì sotto gli occhi di tutti ed è quindi comprensibile che egli affermi che «non si possono cambiare le regole del gioco in corso d’opera», basta però che si dica una volta per tutte quali sono tali regole poiché è di tutta evidenza che queste non sono risultate né eque, né uguali per tutti e, a tal proposito, sia consentito di dubitare legittimamente che le «valutazioni manageriali e tecniche» non abbiano risentito di quelle di «natura politica» con ovvie ed evidenti conseguenze «discriminatorie».

Non rimettendo in discussione quanto sinora realizzato, che si faccia o no il bando per Brindisi è cosa del tutto irrilevante, poiché come hanno detto e ridetto autorevoli personaggi questo interverrà su un mercato oramai privato dei voli più interessanti e convenienti per il Salento.
Si impegneranno importanti risorse pubbliche per avere risultati non all’altezza delle richieste e delle esigenze del territorio salentino, ed al massimo servirà a chi vorrà, o a chi converrà, fare finta di essere soddisfatto.

Per reagire con efficacia e senza proclami di facciata, bisogna rendersi conto che la strategia regionale della SEAP è già stata decisa e le regole fissate: Bari sarà un aeroporto hub passeggeri mentre Grottaglie lo sarà per il trasporto merci. Per chi non lo sapesse, nel gergo dei trasporti aeroportuali e marittimi, il termine hub (and spoke che sarebbe per le compagnie il modello di sviluppo della rete) sta ad indicare uno scalo dove si concentrano la maggior parte dei voli che è anche, solitamente, la base (o una delle basi) logistica della linea aerea.

Nell’attesa di qualche miracolo divino per attivare voli «per il cosiddetto turismo religioso» qualcosa bisogna pur farla, per qualche progetto bisogna pur battersi e lavorare.

La necessità di coordinare le attività delle infrastrutture di un vasto territorio è per finalizzare e razionalizzare le risorse e quindi ottenere per tutti il massimo vantaggio possibile, nella pratica non pare che sia andata così.
Pertanto è necessario oltre che impellente, cambiare le regole, adattarle alle pressanti esigenze non soddisfatte; ciò è da fare subito prima che si giunga ad un punto di non ritorno. È da scartare del tutto l’idea di rivendicare con forza una concreta autonomia gestionale dell’aeroporto Papola? E’ proprio un’idea peregrina e stramba?
Chi meglio delle Istituzioni e delle realtà economiche e sociali interessate, se coinvolte in un progetto del genere, potrebbe produrre - per il territorio di appartenenza - risultati più convenienti di quelli portati a casa sinora?

L’ipotesi di dare vita ad una società autonoma che gestisca l’aeroporto Papola di Brindisi, può essere – detta così – velleitaria e semplicistica ma potrebbe essere una soluzione e forse varrebbe la pena valutarla con tranquillità e comunque dare, se non la si condivide, soluzioni alternative - o nella peggiore delle ipotesi - correttive del sistema attuale (come l’assetto societario) i cui risultati, sin qui ottenuti, sono fortemente deludenti e le cui prospettive non appaiono certo migliori di questi.

Non basta scrivere su un’insegna ciò che un’infrastruttura dovrebbe essere, occorre ben altro. Ma per una qualsiasi ipotesi è indispensabile abbandonare giochi e schieramenti politici precostituiti, è necessario che la classe politica nel suo insieme interpreti realmente le necessità del territorio in tutte le sue parti sociali ed economiche, che in questo caso sono di un’evidenza solare e muoversi di conseguenza, in poche parole sarebbe quanto meno il caso che su un argomento del genere i deputati regionali salentini si facessero promotori di un’iniziativa per traguardare risultati concreti, come quella d’accellerare il cambio di status giuridico dell’aeroporto Papola da militare a civile.

Giorgio Sciarra


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