Approfondimenti » 17/06/2007
Brindisi povera? una scoperta straordinaria. Di Oreste Pinto
In questi giorni ho fatto delle straordinarie scoperte.
Si dice in giro che Brindisi è povera, anzi poverissima. E così, inebetito come una palla magica che rimbalza da una parte all’altra, ho letto tutti i commenti a margine della recente indagine sul reddito pro-capite per famiglie relativa all’anno 2004.
Ho scoperto che esponenti del Governo in carica all’epoca dell’indagine non si preoccupano di spiegare i motivi della crescita del divario tra nord e sud ma sono pronti ad assegnare la responsabilità dei dati negativi al centrosinistra che è oggi alla Provincia (ma che a fine 2004 si era insediato da appena qualche mese) ed alla Regione (ma al tempo in cui si riferisce l’indagine la candidatura di Vendola non era nemmeno in calendario!).
Ho scoperto, pure, perché il Presidente di Confindustria teme la cosiddetta “politica del no”: è una pratica talmente forte da riuscire a produrre effetti altamente deleteri ancor prima di essere attuata.
Ho scoperto, inoltre, che il Presidente della Provincia non riesce proprio ad essere una guida superpartes e che considera i Sindacati talmente uguali agli industriali da non fare distinzioni tra fotocopie ed originali. Un’opera di demolizione delle battaglie dei lavoratori che viene da lontano, che trova nei poteri fortissimi i più autorevoli sostenitori e che un rappresentante di una coalizione di centrosinistra dovrebbe ben guardarsi dal fomentare.
L'altra eccezionale scoperta è che qualche padrone dei sindacati brindisini, non ha ancora perso il vizio di cercare visibilità commentando tutto ciò che viene posto in risalto dai mezzi di informazione. A tal proposito mi sarebbe piaciuto che qualcuno avesse fatto da cassa di risonanza ad una ricerca condotta dalla Segreteria Nazionale della Uil che attesta la spropositata diminuzione del reddito disponibile per le famiglie brindisine a causa del recente aumento della sommatoria delle imposte locali.
Ho scoperto, infine, perchè l'Italia, oltre ad essere il Paese di Santi, Poeti e Navigatori, è la Patria di maghi e fattucchieri: siamo disponibili a dare credito a coloro che ingigantiscono a dismisura i problemi esistenti mirando ad apparire gli unici possessori della ricetta in grado di debellarli.
Tutte queste scoperte hanno talmente rapito i miei pensieri che, quasi quasi, ho dimenticato di prestare attenzione a quella più importante: approfondendo la ricerca dell’Istituto Tagliacarne ho realizzato che non è affatto vero che Brindisi è più povera. Nel 2003 il reddito lordo disponibile per ogni famiglia era pari ad €. 10.966 mentre nel 2004 è di €. 11.060. Di “altamente disastroso” c’è che Brindisi perde due posizioni nella graduatoria nazionale, passando dal 92^ al 94^ posto.
Ho scoperto tante cose ma quello che non riuscirò mai a comprendere è perché a Foggia (dove sono stabili in 100^ posizione), a Bari (dove perdono 6 posizioni cadendo al 93^ posto), o a Lecce (dove scendono addirittura di 9 posti, segnando, peraltro, una diminuzione netta del reddito disponibile), nessuno si strappi i capelli e faccia a gara per mettere alla berlina il suo presunto “nemico”.
Oreste Pinto
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