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Approfondimenti: Lu Vapurettu pi Sant'Apollinare. Di Enrico Sierra



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Approfondimenti » 28/06/2007

Lu Vapurettu pi Sant'Apollinare. Di Enrico Sierra

A Sant'Apollinare, quella che era la spiaggia di Brindisi, si poteva arrivare con il vaporetto o con le barche che partivano da "abbasciu alla marina", oppure a piedi o con altri mezzi dalla parte a sinistra di Via Mattonelle. Tutti, però, preferivano andarci attraversando il canale.
Prima della seconda guerra mondiale, a Sant'Apollinare, non vi erano cabine sulla spiaggia, ma palafitte sul mare. Da esse si poteva accedere in acqua attraverso una botola e fare i bagni.
Ma, questi sono ricordi che si perdono nella notte dei tempi.

Penso sempre a come era la spiaggia una sessantina di anni fa (non pochi vero?). Io ci andavo con i vecchi amici, Franco, Rafele, Gianni, Enzo, Tommaso, Edoardo ed altri.
Era il periodo in cui una mia zia che abitava in Emilia veniva a Brindisi, perche' il figlio piu' grande aveva bisogno di cure marine, e, approfittava dell'ospitalità della madre (mia nonna) per passare un mesetto in famiglia e fare i bagni salutari.
Avevano preso a noleggio una cabina ed ogni mattina presto, verso le sette e mezzo, partivano da casa, da dove una carrozza prenotata veniva a prenderli per accompagnarli al porto. Da lì, in barca, andavano a Sant'Apollinare. Tornavano a casa verso le 9.30 le 10.00; sempre con la carrozza che li aspettava all'imbarcadero.
Ma non era solo il carrozziere che li aspettava: C'ero anch'io con gli amici. Appena erano scesi dalla barca mi facevo consegnare la chiave della cabina. Ed allora tutti alla spiaggia. Non è che volessimo approfittare della situazione e fare i portoghesi, e non pagare la cabina, ma era un dato di fatto che noi amici non avevamo "mancu na lira a nsacca". Per questo erano poche le volte che potevamo pagare il ritorno con il vaporetto e, così, il ritorno a casa avveniva a piedi.

La sabbia colore oro della spiaggia di Sant'Apollinare era uno spettacolo che ci affascinava. Le cabine allineata erano piene di signore, un po' al di la' degli anni, che si riparavano dal sole con un cappellino di emergenza. Ricordo che per il troppo caldo si tiravano le gonne al di sopra delle ginocchia, guardandosi intorno con una certa pucidizia e quasi vergogna.
Poco lontano gli altri bagnanti erano stesi sugli asciugamani a prendere il sole ed apsettavano quando l'acqua diveniva tiepida per immergersi e fare il bagno.
In mare si giocava a palla, si spruzzava acqua, si facevano i salti, le capriole; molti facevano il morto; i tanti che non sapevano nuotare o avevano paura, rimanevano vicini alla riva con solo i piedi in acqua, spruzzandosi le gambe ed il corpo. Era ugualmente felici.

Come era l'abbigliamento al mare? Gli uomini mutandine in lana (qulcuno indossava i pantaloncini); le donne il costume intero (il bikini o il tanga erano ancora da venire).

Oggi i tempi sono cambiati. Il sole va preso in tutte le parti del corpo, se no, perchè si va alla spiaggia? Perche???
Le mamme, con ansia seguivano i più piccoli dalla spiaggia, ed ogni tanto si sentiva: "No tti luntanare, vagniti li capiddi", e poi ancora "Statti vicinu, ogni tantu issi e ripositi". Poi verso mezzogiorno, tutti fuori. Era arrivata l'ora del pranzo. Panini, puddica, muloni sarginiscu, e acqua. Dopo il pranzo, noialtri, si decideva di andare a Fiume piccolo, a Fiume grande. Camminavamo attentamente sugli scogli. A volte incontravamo amici ed amiche e poi tornavamo a Sant'Apollinare a goderci la nostra bella spiaggia.
Rimanevamo solo noi, gli amici di sempre,e, quando avevamo gli spiccioli per pagare, quasi verso sera, chiamavamo il comandante dell'ultimo vaporetto e ci facevamo accompagnare a Brindisi. Quando, invece, non avevamo i soldi - e succedeva spesso - si tornava a piedi. Sulla destra vedevamo gli stabilimenti vinicoli, a sinistra "lu canalicchio", dove tante volte venivamo a giocare a pallone.
Tornavamo a casa, e pur stanchi ed affamati, giocavamo a passare la palla, una grossa pietra o na "buatta".
La giornata era finita?. No, perchè a casa, fatto un bagno ristoratore che ci toglieva di dosso la salsedine, si usciva e ci si incontrava al corso per passeggiare, ridere e scherzare.
Il ritorno a casa era fissato per le 11 di sera. Non oltre. E arrivederci al giorno dopo.

Poi arrivò il momento del lavoro, e quasi tutti ci allontanammo da Brindisi. Mettemmo su famiglia e figli.
Ma ogni anno tornavamo a casa per le ferie.
Al mare. A Sant'Apollinare? No!!! perchè non esisteva più la nostra spiaggia con la sabbia colore oro.
Con i figli piccoli ed i nipoti, che oggi sono cresciuti ed a loro volta sono diventati nonni e padri, si andava a fare il bagno in quella conca alla Sciaia, dopo le villette e le spiagge private (ma non era zona demaniale?)

Sono tanti anni che non vado al mare a Brindisi, ed ho saputo che i giovani e le famiglie vanno ad Apani, a Torre Guaceto, a Torre Canne, a Rosa Marina ed in altri posti. Sanno belli certamente. Ma la sabbia, ha il colore dell'oro come una volta?.
Noi andavamo a Sant'Apollinare con "lu vapuretto"; oggi si va alla spiaggia (o ai lidi - come vengono chiamati), in auto, in moto. Forse si mangia allo snack bar, al ristorantino, e chissà se c'è "lu muloni sarginisco" che si mangiava a fisarmonica.

Al mare, si intrecciavano amicizie, nascevano piccoli ed ingenui amori. Sono sicuro che sia così anche oggi. Quello che non è cambiato è il giovane: ha sempre bisogno di fraternizzare, di incontrarsi. Guai se non fosse così.

La prossima volta che verro' a Brindisi in estate (chissà quando!), mi farò accompagnare con una barchetta dove una volta c'era Sant'Apollinare (e' possibile andarci?). Chiuderò gli occhi e mi metterò a pensare. Tornerò indietro nel tempo facendomi accarezzare la testa (i capelli non è più possibile) dalla brezza del nostro mare.
Ricordo, che tanti e tanti anni fa, il figliolo piccolo di un parente che veniva dal nord, uscendo dal mare, dopo avere fatto il bagno a Sant'Apollinare disse, meravigliato,al padre "Pa' qua il mare è verde ". Infatti l'acqua limpida, pulita e tersa faceva vedere l'erba che giaceva sul fondale. Tutto si rispecchiava.
Questo era il nostro mare, il verde mare dell'Adriatico.
Il nostro mare di Sant'apollinare

ENRICO SIERRA (enricosierra@tiscali.it)

Le immagini sono gentilmente concesse da Giovanni Membola, responsabile del sito internet www.Brindisiweb.com.

Per un approfondimento storico-culturale sulla spiaggia di Sant'Apollinare invitiamo a leggere l'articolo nella sezione storia/approfondimenti del sito www.brindisiweb.com


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