Approfondimenti » 09/07/2007
Ed ora basta!. Di Enrico Sierra
Non c'è giorno che sfogliando un giornale o guardando la
televisione, non veniamo bombardati da notizie terribili, che producono un nodo allo stomaco e ci facnno stare male. Incidenti stradali, macchine bruciate, investimenti che lasciano un segno mortale sull'asfalto... e cosi di seguito.
Sono animali a due zampe gli autori di tali misfatti.
L'alcool, qualche pasticca in più, l'incoscienza criminale e la loro
vita finisce li. Sono delitti contro se stessi e contro gli altri. Perche?
Il fatto è che non ci sono più e dietro hanno lasciato lacrime, dolori e lutti. Il mondo crolla addosso a chi resta. L'attesa è stata lunga, l'ansia, la preoccupazione e poi il dolore.
E' un quadro terribile e l'esperienza di fatti analoghi
accaduti in precedenza non ha insegnato proprio nulla. Passa un giorno e poi la morte si ripresenta.
Sembra quasi che un virus maligno abbia colpito tanti giovani, tante donne, esseri umani che prima ridevano, scherzavano, erano galanti, buontemponi e poi? Tutto finito. Ma non per
i loro cari, per gli amici distrutti dal dolore. Soffriranno per sempre!
Non si pensa mai alle conseguenze del proprio comportamento; no, perchè l'incoscienza la vince sempre sulla ragione.
Viaggiano su piccole macchine ad una velocità insostenibile, o su potenti bolidi, difficile da controllare su pista... figuriamoci su strade normali.
No, non fatevene una colpa voi che avete dato il permesso di usare la macchina veloce, potente. Tutto sarebbe andato con normalità se non ci fosse stata l'incoscienza di usare le mani ed i piedi e non la testa.
Facciamo tutti un esame di coscienza, perche siamo tutti colpevoli, ma ce ne accorgiamo dopo, quando oramai è troppo tardi.
Non voglio essere un moralizzatore, ma desidero solo pensare e commentare ad alta voce. Perchè per tutti è facile criticare con il senno di poi.
Penso sempre agli antichi che dicevano: "Chi ha una
figlia femmina non chiami puttana le altre, e chi ha un figlio maschio non chiami delinquenti gli altri". Perchè non sappiamo cosa ci riserva il futuro. Purtroppo o per fortuna!
La vita è bella e va vissuta con allegria, perchè così si
vive meglio. Ma non bisogna andare al di la dei limiti umani. In queste stragi, sono coinvolti quasi sempre giovani con un futuro davanti. Dietro si cela il desiderio di farsi belli, di mostrarsi invincibili, di essere i più abili. Ma tutto poi finisce dietro una curva, contro un albero. Finisce per una bravata di colui che non ama la vita, la sua e quella degli altri. Finisce tutto. Senza futuro!
E basta anche con quei criminali assassini che investono
bambini, donne giovani ed anziani e scappano vigliaccamente dopo avere tolto la vita, agli altri.
Quando posseduto dal diavolo con la sua auto, ha lasciato sulla strada dolore e dolore, mentre quando scappa si ode lontano il ghigno bestiale della belva che fugge!. Perchè poi ritornerà a rifare ciò che fatto, portando tristezza infinita.
E basta anche con quei bambocci, con quegli imbecilli, quelli che qualcuno, amorevolmente, chiama bulli. Quelli che con il telefonino all'ultimo grido - avuto in regalo perchè bravi
bambini - filmano i loro crimini. Si, crimini. Perchè deridere chi non può difendersi, oltre che un comportamento incivile e
vigliacco, è da considerarsi un vero e proprio crimine.
Vi credete belli, forti, bravi, e con questo edonismo imbecille, vi fate gioco degli altri.
Vi prego, genitori, insegnanti: siate più vicini a questi mocciosi, perchè hanno bisogno di qualcuno che spieghi loro il valore della vita, che faccia capire il rispetto umano.
Voi, signori bulli, siete fortunati a muovervi, a saltare, a giocare. Non dico a pensare perchè Voi avete solo una
parvenza di testa. Vuota, però!
Siete fortunati per ciò che avete avuto dalla vita, e, credo, che ogni giorno dovreste alzare lo sguardo al Cielo e ringraziare il Cristo che per noi, ed anche per voi, si è fatto crocifiggere. Ringraziare, rispettare ed onorare per quello che avete. Ciò, però, non vuol dire essere più fortunati degli altri. Pensateci bene! Anche perchè nessuno è in grado di conoscere quello che la vita può riservare.
Lo dicevo da figlio, quando ero giovane; da padre dopo. Lo dico oggi che sono nonno.
ENRICO SIERRA
enricosierra@tiscali.it
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