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Arte: Semira Forte, della poesia del ricordo. Di Domenico Saponaro



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Arte » 22/08/2007

Semira Forte, della poesia del ricordo. Di Domenico Saponaro

Tra le difficoltà con cui molti giovani artisti contemporanei devono misurarsi, esiste anche il dover portare a pieno compimento una scelta ideologica e poetica di fondo, che determini in maniera caratterizzante i risultati e l’evoluzione del fare arte nel proprio tempo – meglio: nei nostri anni.
Il che consiste evidentemente nell’adottare opzioni, sul piano della prassi creativa, che improntino l’opera e generino i riflessi di questa sul micro/macro sistema della percezione dell’arte, con esiti più o meno rilevanti in funzione, ovviamente, della qualità e della forza espressiva sia del manufatto sia dell’autore medesimo.
Ne deriva, in molti casi, che una forte spinta verso una qualsivoglia espressione aniconica – sovente dettata da comode e omologanti adesioni a mode effimere - contrasti con un’altrettanto vigorosa attrazione per la figurazione, in un conflitto interno (ma non troppo) che spesso lacera l’artista, l’opera e l’occhio del riguardante.
Semira Forte, trentadue anni, attiva a Brindisi, ha risolto l’impasse con disinvoltura, fornendo prova in primo luogo di notevole capacità tecnica ma soprattutto, sul piano metodologico, mantenendosi con grande coerenza sulla linea - assunta sin dagli esordi - di una certa, consapevole, convinta ambivalenza nei riguardi delle due tendenze, entrambe magistralmente padroneggiate.
La soluzione adottata ha fatto sì che il lessico del linguaggio figurativo, declinato attraverso una ritrattistica dal registro intimo quanto lieve e immediato, possa affiancarsi a strutture concettuali più articolate per struttura narrativa e composizione materica.
Dal 2003, anno del debutto con la personale brindisina “Memo/Slides” (curata da chi scrive), è ancora così: la coerenza, si diceva; dipinge ritratti su legno di piccolo formato, dal marcato realismo (le figure sono mutuate da fotografie), e simultaneamente assembla pannelli con telaietti da diapositive tenuti con fil di ferro, nei quali ha sostituito la pellicola con altri elementi visual-letterari.
Pittura figurativa e costruzioni polimateriche; ritrattistica tradizionale e composizioni ottico-luminose: due modalità espressive di pari dignità per lei, che da questa par condicio trae spunti dagli esiti brillanti.
I dipinti si connotano, come detto, per l’immediatezza e la morbidezza del tratto, la varietà del taglio compositivo, nonché per la spontaneità promanata dall’espressione dei soggetti, colti in dettaglio ravvicinato e desunti appunto da istantanee fotografiche.
Nelle opere concettuali, Semira Forte si affida alla semantica della comunicazione grafica e iconica quotidiana, espressa attraverso il reimpiego di etichette, biglietti, ritagli, ciascuno dei quali – o nella sua unicità o per l’appartenenza ad una categoria – è parte del vissuto dell’artista, che intravede “nel frammento quotidiano la magia e la poesia del ricordo, così che l’oggetto-documento freddo e di carattere funzionale si spoglia della sua predestinazione e se ne carica di un’altra, quella estetico-emozionale. Di ricordo. Di memoria.”
I telai per diapositive incorniciano ciascun microelemento raccolto in momenti significativi della propria esperienza e quasi feticisticamente tenuto in serbo; il fil di ferro è fil rouge della memoria che tiene insieme i singoli segni, le immagini, le parole che si fanno storia individuale, autobiografia, “reliquario del ricordo”. E in diversi casi la pittura è incastonata nello schema compositivo in uno stimolante effetto osmotico.
Non solo: le “memo/slides” (con la loro accentuata varietà grafico–cromatica) o i “monotypes” (laddove l’elemento segnico è ossessivamente ripetuto) evolvono infine nel “memolight” o nel “lightbox”: il “quadro–insegna”, dove il supporto viene retroilluminato da neon colorato con risultati coinvolgenti sul piano percettivo grazie alla trasparenza delle superfici.
Da ultimo, Semira Forte ha ottenuto un autorevole riconoscimento, essendosi aggiudicata il premio “PagineBianche d’Autore” 2006-2007 per la Puglia, indetto annualmente da SEAT Pagine Gialle in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Architettura e Arti Contemporanee e con l’Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani.
Quale vincitrice dell’importante premio, l’artista brindisina ha ottenuto la pubblicazione di una sua “Memo/Slide” sulla copertina dell’elenco telefonico del 2007.
Un’attestazione cospicua, in termini di visibilità e prestigio, che riconosce il profilo di Semira Forte, affermandone le qualità in una dimensione che a pieno titolo travalica ampiamente, e meritatamente, il panorama locale.

Domenico Saponaro

Recensione pubblicata sul bimestrale AltreStrade (n°5) attualmente in distribuzione (www.altrestrade.com)


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