Approfondimenti » 06/11/2007
L'insicurezza dei cittadini nel contesto socio-economico attuale. Di Pino De Luca
"L'insicurezza dei cittadini nel contesto socio-economico attuale" è il titolo della tesi di Laurea di Marcello Capodieci, laureatosi a pieni voti lo scorso anno.
Ho avuto il piacere di conoscere il padre di Marcello, sindacalista, con il quale abbiamo condiviso anni difficili, fatti di lotte bracciantili e per il superamento della colonìa (chi se ne rammenta l'esistenza?).
Ho avuto il piacere di conoscere Marcello da giovane e da adulto.
E Marcello mi ha inviato la sua Tesi di Laurea nel mese di gennaio scorso.
L'ho letta con grande piacere. L'ho riletta in questi giorni di novembre, dieci mesi dopo e in piena "canéa da sicurezza".
Vorrei condividere con i lettori le conclusioni della Tesi di Marcello:
"Il fenomeno sociale della insicurezza dei cittadini è senza dubbio un aspetto particolarmente rilevante della società italiana.
Le riflessioni ed il percorso che si è provato a tracciare, si spera, abbiano contribuito a sottrarre tale fenomeno alle deformazioni di comodo: da descrizioni episodiche a preconcetti culturali o interpretazioni troppo emotive.
Spero inoltre, abbia contribuito a rendere evidente una necessità impellente: quella di "governare" e "gestire" il sentimento di insicurezza della gente, fortemente in crescita, consapevoli tutti che non è più sufficiente proporre, in maniera semplicistica e inopportuna, aumenti di organico delle Forze di Polizia o esasperazione delle pene detentive.
Occorre improntare soluzioni articolate e coraggiose che passino attraverso:
- un migliore coordinamento delle Forze di Polizia già esistenti rispettando naturalmente le peculiarità di ciascuno;
- integrazione funzionale delle Forze Civili e Militari:
Militari: Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza
Civili: Corpo Forestale dello Stato, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Polizia Locale, Polizia Provinciale;
- Una vera ripartizione dei compiti tra le due forze di polizia a competenza generale (Arma dei carabinieri e Polizia di Stato);
- La realizzazione di una moderna e specifica forza di polizia economica e finanziaria ad organizzazione civile (l'attuale Guardia di Finanza);
- Una più specifica formazione professionale degli addetti alla sicurezza con percorsi formativi concordati con gli atenei;
Nuove politiche integrate di sicurezza legata ad una diversa e nuova prevenzione;
- Minore strumentalizzazione politica sul problema della sicurezza;
- Maggiore efficacia e più trasparenza negli interventi dello Stato verso le vittime dei reati;
- Maggiore certezza della pena basata sulla immediatezza e sull'equità;
- Giusta informazione."
Non è difficile capire queste prescrizioni, didascaliche e di semplice linguaggio. Non è difficile nemmeno trovarle: una Tesi di Laurea.
Sembrano prescrizioni sovversive, rivoluzionarie o di radicale sconvolgimento dell'ordinamento dello Stato?
Sembrano le ipotesi di bolscevichi fin de siècle arrabbiati con il mondo? Sono semplici conclusioni di un giovane studente che, affrontato seriamente il problema, prospetta alcune soluzioni.
Non è difficile comprenderle, nemmeno farle (forse la demilitarizzazione della GdF è, come dire, l'unico elemento che pone in essere una qualche idea di riforma).
E allora? Perché non si fanno? Calcolo o sciatteria? Idiozia o Trascuratezza?
Purtroppo temo che vi sia scientifica determinazione: finché i morti di fame troveranno altri pezzenti sui quali scaricare la loro rabbia, le "Caste" continueranno a pascere e ad ingrassare.
A Marcello, che è stato anche a Genova durante il G8, vanno i miei complimenti. Non fate quella faccia amici non di sinistra. Marcello non è un Black Block, non è un terrorista né un pacifista militante, nemmeno un militante della sinistra radicale, è solo e semplicemente un Ispettore della Polizia di Stato, in servizio presso la Questura di Brindisi.
Pino De Luca
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