Approfondimenti » 30/12/2007
Palazzo Granafei detto Nervegna. Di Aldo Indini
Il 15 dicembre 2001 scrivevo al Sindaco Antonino in merito alla conservazione nel palazzo Nervegna del capitello della colonna del porto, (capitello probabilmente risalente al periodo augusteo, ovvero riprodotto nel periodo bizantino con modifiche), quanto appresso.
“Resta per museo il palazzo Nervegna, che per essere in linea con le errate denominazioni delle Colonne, è il palazzo Granafei realizzato nel 1565 quando Nicola Granafei è già Sindaco di Brindisi ( nel 1534 e nel 1545). Nel 1678 l’erede Giuseppe riceve da re Carlo II il titolo di Marchese di Sarranova. Il 18 gennaio 1862 il palazzo viene venduto ai fratelli Luigi e Giuseppe Nervegna, (Giuseppe è Ispettore dei Monumenti e Scavi) il cui figlio Oscar il 17 marzo1921, vende il palazzo al Piccolo Credito Cattolico. Palazzo che sarà poi rilevato del Comune nel 1930 per adibirlo a sede del Tribunale con evidenti deturpazioni per un simile adattamento. Sono da ricordare i gravi danni subiti dal palazzo l’ 8 aprile 1946 quando venne dato alle fiamme, con particolare strana attenzione verso il casellario giudiziario, durante una manifestazione detta di reduci. Ritengo opportuno che il Palazzo,divenuto museo, riacquisti il nome originario Granafei (1565) invece di quello dell’acquirente Nervegna (1862).”
Di Nervegna, numismatico, rammentiamo quando unitamente con Giovanni Tarantini, già dal 1875 ispettore per i beni monumentali, di prestare la sua opera nel 1883 per l’ordinamento degli oggetti di antichità, in quell’epoca fece sostituire la toponomastica cittadina, cambiando il nome della Via Granafei in Via Duomo.
Dei Granafei il cui stemma tre spighe di grano portate nella zampa del leone “grana fert”, affiancato da una croce, per fortuna è ancora esistente sul portale d’ingresso del palazzo sorretto da due angeli, la sua personalità emerge, oltre ad essere per due volte sindaco di Brindisi, nei quattro aforismi in latino da lui voluti e posti sulla facciata sotto la cornice del marcapiano, nei quali si legge nella traduzione in italiano:
- Il saggio costruisce la casa mentre lo stolto la distrugge
- A che servono allo stolto le ricchezze dal momento che non può comprare la saggezza
- Chi risponde prima di ascoltare dimostra di essere sciocco e confusionario
- Ricorda di non oziare se non vuoi soffrire la povertà.
Geom Aldo Indini
Ex Perito del Traffico del Comune di Brindisi
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