Arte » 15/01/2008
Paesaggi informali di Nicolò Santangelo @ Camera a Sud
A Camera a Sud, dal 15 gennaio, una nuova retrospettiva pittorica di Nicolò Santangelo.
Un percorso maturo di ben 9 opere dell’artista siciliano, a metà tra la pittura e la materia, l’immaginazione e la fattuale realtà storica dei paesaggi rappresentati.
Quello di Santangelo è un viaggio che indirizza dell’osservatore verso spazi mentali prima che fisici, in panorami dal profilo incompiuto che ricomponendosi nella percezione del fruitore danno luogo a paesaggi informali; osservazioni del paesaggio urbano e visitazioni di un'architettura immaginata tra tela e pennello, tra colore e materia sempre presente nelle opere, quasi a voler definire e concludere un contesto solo vagheggiato, rimarcandone la sua tridimensionalità, restituendo all’emozione una propria fisicità.
Nella realtà le “visioni” di Santangelo sono paesaggi di periferia inosservati che attraverso il filtro della sua pittura informale rilevano sempre la severità dell'ambiente rappresentato.
Si passa dall’ormai noto quartiere Librino di Catania, interprete di una propria rinascita e simbolo di vita nuova, al Paradiso di Brindisi; dalle Gravine pugliesi a Pietraperzia, piccolo centro della provincia ennese, nel cuore della Sicilia, agglomerato deserto, fatto di pietre e desolazione, avvolto dal buio di una notte autunnale e pur splendente di luce propria che tra la materia copiosa si insinua dappertutto e “sorregge” l’opera di un’energia viva e pulsante. E poi Costa Morena di Brindisi in contrapposizione a una primavera metropolitana immaginata e forse vissuta a Milano, fatta di essenzialità stilistica e finezza dei segni, esaltata dall’originalità degli accostamenti cromatici.
Ma la attrattiva maggiore del percorso di Santangelo, pur nella freschezza genuina e nella comunicatività emotiva delle opere, sta nel fascino di ogni singolo quadro, nel mistero del suo concepimento, nella sua visione immaginata, a volte pensata, altre volte “svelatasi” all’artista: è il segreto di ogni singola opera, la parte della storia di un quadro che lo spettatore non può e forse non deve sapere.
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