Economia » 21/01/2008

Rischio sanzioni nelle compravendite immobiliari. Di Gianluca Alparone

Terzo appuntamento con le pillole di attualità fiscale di Gianluca Alparone. Il commercialista brindisino con le "Weekly tax flash" tratta di “economia e fiscalità per le imprese” per Brundisium.net, proponendo la trattazione di temi di attualità fiscale e non solo. Agli utenti del portale fornirà, inoltre, uno scadenziario fiscale aggiornato continuamente con tutte le novità del settore.

Questa settimana il dott. Alparone si occupa di
RISCHIO SANZIONI NELLE COMPRAVENDITE IMMOBILIARI

Dal 1° gennaio 2008 (ai sensi del comma 164 dell’art. 1 della legge Finanziaria) anche un soggetto privato (cioè privo di partita IVA) che acquisti un immobile da un soggetto che è passivo d’imposta (imprese edili, immobiliari, cooperative etc.) è responsabile della corretta fatturazione dell’importo pattuito.

In altri termini qualora l’importo indicato nell’atto di cessione di un immobile (e quindi l’imponibile IVA indicato in fattura) differisca dal valore reale dell’operazione (qualora quindi una parte della cifra pattuita venga riconosciuta in “nero”), il privato acquirente è corresponsabile - tutt’uno con il cedente - dell’IVA evasa e quindi può essere chiamato in causa dall’erario per l’assolvimento dell’imposta e delle relative sanzioni (dal 100% al 200% dell’IVA dovuta con un minimo di 258 Euro). In tal senso pertanto l’acquirente privato e l’acquirente soggetto passivo d’imposta soggiacciono allo stesso tipo di responsabilità solidale con il cedente in presenza di evasione di IVA.

In ambo i casi, ma in maniera e con scadenze differenti, l’acquirente può regolarizzare l’infrazione di sua iniziativa con sconti in termini di sanzioni.

Gianluca Alparone