Economia » 05/02/2008

Stretta sulle collaborazioni a progetto

Quinto appuntamento con le pillole di attualità fiscale di Gianluca Alparone. Il commercialista brindisino con le "Weekly tax flash" tratta di “economia e fiscalità per le imprese” per Brundisium.net, proponendo la trattazione di temi di attualità fiscale e non solo. Agli utenti del portale fornirà, inoltre, uno scadenziario fiscale aggiornato continuamente con tutte le novità del settore.

In questo numero si parla di:

STRETTA SULLE COLLABORAZIONI A PROGETTO

Il Ministero del lavoro con la circolare n. 4 del 2008 rivolta a ispettori Inps e Inail pone l’accento sulle caratteristiche che deve avere un rapporto di collaborazione per definirsi “a progetto” in mancanza delle quali il rapporto stesso deve ricondursi a “lavoro dipendente” con tutti i maggiori oneri che ne derivano in termini di contributi e costi indiretti a carico del committente/datore di lavoro.

Ricordiamo che con l’avvento qualche anno fa della riforma Biagi, le collaborazioni coordinate e continuative (le famose co.co.co) sono state giuridicamente rilegate a situazioni tipiche abbastanza circoscritte lasciando alle aziende il solo strumento delle collaborazioni a progetto per evitare il fardello – in termini economici – delle assunzioni.

Affinché un rapporto di lavoro possa ricondursi a collaborazione a progetto è necessario innanzitutto che il progetto cui è impiegato senza vincoli di subordinazione il collaboratore venga specificato e non coincida pedissequamente con l’attività principale o accessoria della azienda come descritta nell’oggetto sociale. Inoltre il compenso del collaboratore non può essere direttamente legato alla durata della prestazione.

La circolare infine identifica tutta una serie di attività per le quali vige una sorta di presunzione, salvo la possibilità da parte del committente di dimostrare il contrario, di non autonomia del collaboratore rispetto alla struttura – circostanza che automaticamente determina l’assimilazione del rapporto ad una forma lavoro dipendente.

Gianluca Alparone