Isola di G. Sciarra » 07/03/2008

Caligola. Di Giorgio Sciarra

E Caligola (Berlusconi, Bertinotti, Casini, Fini, Veltroni, ecc.) nominò senatore il suo cavallo.
Una legge elettorale, per la quale non si è mai risparmiato alcun “complimento”, sta nuovamente consentendo che a legiferare per i prossimi anni siano dignitari/funzionari/portaborse/miracolati dei partiti.
Di certo non saranno rappresentanti del territorio, giacché imposti e non scelti da questo. La verità è che tutti hanno criticato la legge cosiddetta “porcellum” che, come molte altre, sbeffeggia la democrazia e la dignità dei cittadini.
Ciò nonostante tutti si sono ben guardati dal cambiarla o, almeno, d’applicarla in modo da attenuarne gli aspetti negativi. Recondita e vana speranza, anzi tutti la utilizzano interpretandola nel peggiore dei modi.
La verità è che questa legge è convenuta e conviene alla nomenclatura dei partiti perché consente di compiere opinabili operazioni di facciata e di imporre gli uomini più fedeli a precisi disegni.
Il compito di costoro sarà comunque immane, per i prossimi anni dovranno alzare la mano solo su precisa richiesta.
La verità è che ognuno dei signori citati e non, in questo modo ha raggiunto un risultato certo: ha aumentato la distanza della politica dai cittadini, fornendo ulteriori impulsi a tutte quelle forme spontanee di malumore e protesta che poi sono superficialmente indicate come antipolitica e qualunquismo.
La verità è che la reale antipolitica sono divenuti loro.

In questo sistema chi subisce le conseguenze più pesanti sono i territori più piccoli e deboli. Brindisi è uno di questi e sta pagando a caro prezzo le decisioni di una nomenclatura decisamente lontana dalle reali esigenze della gente - intesa come popolo - ma molto, molto attenta ad indagini, proiezioni, comunicazione.
Leaders impegnati ad offrire un propria immagine “mediaticamente modificata”, distante dalla realtà ma vicina a quello che la gente - intesa come massa - vuol farsi propinare.

In concreto Brindisi è stata “trombata”, alla grande. E sono lontani anni luce i tempi in cui questa terra offriva, checché se ne dica e pensi, personaggi politici di spessore e autorevoli punti di riferimento ben oltre i ristretti confini cittadini. Quei tempi, purtroppo, appartengono al passato, sono ormai storia ed è inutile girarci intorno, sarebbe più opportuno utilizzare questi ricordi come stimolo e non per rammaricarsi.
Occorre che la città - se ne è capace - si rimbocchi le maniche, si ricostruisca, si rimetta in gioco; è il momento di trasformare le unghie in artigli, di far valere i propri diritti con determinazione, di tirare fuori l’orgoglio. Occorre fare riferimento a valori precisi e non a presunti tale, molti li hanno relegati in un pozzo nero, prestati all’oblio, è necessario tirarli fuori, riscoprirli, e per questo ci vuole coraggio e forza d’animo. Se non lo faremo assisteremmo ad un declino ancora più rovinoso di quello cui abbiamo assistito, sinora, da spettatori inermi. Bisogna darsi una mossa, perché così proprio non v’à.

Giorgio Sciarra