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Teatro: Io l'erede @ Teatro Italia - Francavilla F.na



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Teatro » 27/03/2008

Io l'erede @ Teatro Italia - Francavilla F.na

• 25/03/2008 Teatro Kennedy (Fasano) - Porta ore 20.00; Sipario ore 21.00
Il botteghino del Teatro Kennedy (Via Pepe, 23 – tel 080.4413150) sarà aperto tutti i giorni dalle ore 17,30 alle ore 21,30.
• 27/03/2008 Teatro Italia (Francavilla Fontana) - porta ore 20,30 – sipario ore 21,00
Il botteghino del Teatro Italia (Via Santa Cesaria, 16 – tel. 0831.812373) sarà aperto tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 11,00 e dalle ore 20,00 alle ore 22,00. I biglietti per le singole recite saranno in vendita dal giorno successivo all’ultima rappresentazione, anche tramite prenotazioni telefoniche, che dovranno essere confermate presso il botteghino.

Teatro Stabile di Calabria - Teatro Franco Parenti
Geppy Gleijeses - Leopoldo Mastelloni
IO, L’EREDE
regia di ANDRE’E RUTH SHAMMAH
Genere: Eterna Napoli
di Eduardo De Filippo
e con la partecipazione di MARIANELLA BARGILLI


“Sopracciglia alzate, occhi sgranati, giudizi sul mondo e confidenze".
I ritratti di Eduardo De Filippo e di Franco Parenti risaltano prepotenti attraverso le parole che Andrée Ruth Shammah ha scavato per descrivere i fantasmi – le voci di dentro - che la hanno accompagnata nella realizzazione di questo spettacolo, omaggio ai maestri che stanno all’origine della passione e della cultura teatrale sua, di numerosi collaboratori del Teatro Franco Parenti e dello stesso teatro.Io, l’erede, il “fatterello” accaduto ad Eduardo, da cui ha tratto una commedia dalle complesse fortune, è dunque, nell’edizione Shammah, qualcosa di più di una divertente macchina teatrale che accoppia un disincanto esistenziale quasi pirandelliano a una serie di critiche del costume dagli effetti comici irresistibili, per aprirsi a una riflessione, che è anche dichiarazione d’amore, necessità di rivendicare un’appartenenza, su un’idea di teatro che quei grandi modelli hanno incarnato.
E’ un ritorno alla origini che di tanto in tanto la regista ha la necessità di compiere e che in questa nuova versione si modula su una diversa possibilità teatrale che questo singolare testo offre.La commedia prende di mira quello che oggi chiameremmo “buonismo”, svelando l’ipocrisia di un’intera famiglia, i Selciano, che ha fatto della pratica della beneficenza e dell’ostentazione della bontà la propria ragione di vita.
In un universo popolato di truffatori, profittatori, ingrati e falsi bisognosi, trova uno spazio particolare il beneficiato ideale, Prospero Ribera, ex compagno di scuola del capofamiglia, accolto in un momento di difficoltà e ospitato per trentasette anni. La commedia scatta nel momento in cui, dopo che Prospero è morto, il figlio Ludovico, che finora ha girato il mondo per mare, piomba in casa Selciano per reclamare la sua eredità. Egli non ha di mira né i soldi, né i beni, ma ciò che ha impedito a suo padre di raggiungere una posizione sociale autonoma, a causa della famiglia benefattrice.
Ed è proprio questa che il figlio rivendica lucidamente come suo patrimonio affettivo e sentimentale: una famiglia della buona borghesia che ha nascosto nell’armadio tutte le bassezze e i piccoli tradimenti: peccati pericolosi che nelle mani di Ludovico saranno sapientemente utilizzati.La commedia debuttò felicemente il 18 ottobre 1996 e fu salutata unanimemente dalla critica come uno spettacolo graffiante, elegante, capace di valorizzare al massimo la parola e di evidenziare un senso di novità alquanto provocatorio e sollecitante.
Oggi viene ripresa con una compagnia di complesso in cui spiccano due interpreti d’eccezione: Geppy Gleijeses e Leopoldo Mastelloni. L’incontro con Geppy risale al 1999 quando si è stabilita un’intesa su il teatro d’autore napoletano con la coproduzione dello splendido Ragazze sole con qualche esperienza di Enzo Moscato e di un testo cult come Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello.
Per Andrée Ruth Shammah si tratta di una grande scommessa, anche perché con loro recitano altri due attori napoletani, Umberto Bellissimo e Margherita Di Rauso, con i quali ha realizzato due bellissime farse eduardiane, Pericolosamente e Amicizia; dunque quattro attori napoletani che dovranno recitare un Eduardo in lingua, tirandolo fuori dagli stereotipi napoletani per portare in scena un prototipo di famiglia borghese.


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