Approfondimenti » 08/04/2008

Cartoline dal Castello Alfonsino. Di Andrea Campanelli

Gentile redazione,
nella giornata di Domenica 6, in concomitanza della giornata di primavera promossa dal FAI, ho avuto la possibilità di visitare per la prima volta nella mia vita il Castello Alfonsino di Brindisi.
Una struttura meravigliosa, un pezzo di storia della nostra città, che dopo anni di degrado e abbandono é stato ristrutturato ed aperto al pubblico.
Iniziativa lodevole se non fosse, che arrivando nei pressi del Castello, basta guardarsi intorno per vedere come la sporcizia e il degrado prendono il sopravvento sulla bellezza e il fascino del nostro monumento.
Parlo di rifiuti di ogni tipo che il mare giornalmente, da sempre, riversa sul nostro litorale e che mai nessuno si è preso la briga di rimuovere.

A questo punto vi chiedo: come possono pensare le amministrazioni di promuovere il turismo e la cultura in queste condizioni?
Un monumento di oltre 500 anni, che in altre città avrebbe fatto la fortuna della città, a Brindisi viene lasciato completamente abbandonato a se stesso.
Chissà cosa avranno pensato le migliaia di persone che, approfittando anche della bella giornata, sono giunti numerosi per visitare il Castello. Non ssolo brindisini ma anche gente venuta dalla Provincia e soprattutto da Lecce. Ebbene si, da Lecce.
E come mai? Saranno state forse le nostre istituzioni a promuovere tale iniziativa anche nel territorio Leccese?
Figuriamoci... E' accaduto l'esatto contrario: l'apertura del Castello è stato possibile solo grazie all'iniziativa del FAI di LECCE che, collaborando con i ragazzi delle scuole, si è preso la briga di far scoprire ai Brindisini le bellezze della propria città senza che le nostra "amate" amministrazioni muovessero un solo dito e tirassero fuori un solo euro.

Credo che tutti i cittadini di Brindisi debbano essere a conoscenza di questo vergognoso caso. Tutti devono conoscere l'inerzia dei nostri amministratori, di tutti coloro che sfornano comunicati autoelogianti in cui dicono di voler promuovere il turismo e la cultura a Brindisi. Ma come si può parlare di sviluppo e progresso quando sono le nostre istituzioni le prime ad infischiarsene?
Penso che sia arrivata l'ora di alzare la voce.
La gente di Brindisi è stanca e non è più disposta ad accettare e subire passivamente questi atteggiamenti dell'amministrazione locale.
La città può migliorare ma ha bisogno di noi,noi che amiamo veramente Brindisi.
La mia non è una contestazione politica, ma sono solo parole di un Brindisino che da 5 anni vive a Rimini, che ama all'inverosimile la sua città e non ne può più di simili oscenità.

Andrea Campanelli

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