Musica » 09/04/2008

Stefano Ventruto. Di Marco Greco

Le strade polverose del blues come quelle asfaltate o ferrate percorse dall'artista di Brindisi Stefano Ventruto s’incontrano sempre con la musica, anche oltre il quinto rigo.
Sono quelle dove si creano e si raccontano le storie e le speranze di chi, con la chitarra sulle spalle, una buona dose d’ottimismo e una valigia carica di creatività e di sogni, ha voglia di scrivere nuovi importanti capitoli della propria vita.
Spolverate le strade, lucidata la chitarra e ripassato il vecchio blues per le atmosfere serali, esce in questi giorni il nuovo singolo del songwriter virgiliano.
“Questa vita è mia” è il titolo del brano, e probabilmente per Stefano è un lavoro in grado di conferirgli il definitivo pass per la maturità, per quel sound lungamente ricercato che il chitarrista sta inseguendo fin dal primo disco “Vivo l’amore”, già in grado di meravigliare critica e pubblico per la sua semplice e fresca verve, canticchiato a più riprese dal pubblico delle radio.
Il nuovo singolo è stato pubblicato dalla Universal/Unifunk, ed è dedicato al maestro Antonio Rinaldi.
Nel disco c’è la preziosa mano del maestro Rinaldo Prandoni, notissimo scopritore di talenti e uno dei massimi esperti di editoria musicale.
“Questa vita è mia” è un disco piacevole e ben costruito che, ascolto dopo ascolto, continua a crescere.
L’esecuzione è nitida, la chitarra è limpida e presente, la voce è calda e coinvolgente come quando l’artista brindisino si esibisce dal vivo dialogando amabilmente con il pubblico.

Il nuovo singolo è stato presentato in anteprima a Ciccio Riccio nel corso di un’intervista, trovato subito l’interesse degli ascoltatori.
La promozione intanto continua sulle radio nazionali, su internet e su tutti i principali quotidiani regionali.

Marco Greco