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Teatro: I due gemelli veneziani @ Nuovo Teatro Verdi - Brindisi



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Teatro » 20/04/2008

I due gemelli veneziani @ Nuovo Teatro Verdi - Brindisi

• 20/04/2008: Nuovo Teatro Verdi - Brindisi - Serali: porta ore 18,00 – sipario ore 18,30
Info botteghino del Teatro Verdi (tel 0831.562554 – 335.59.55.522)

Noctivagus - Teatro Stabile Del Friuli-Venezia Giulia
Massimo Dapporto
I DUE GEMELLI VENEZIANI
regia di ANTONIO CALENDA
Genere: Classico
di Carlo Goldoni


Un capolavoro della scrittura comica, l'eccezionale virtuosismo sul classico tema dello sdoppiamento, l'incanto del gioco teatrale dei simili e degli opposti…
Carlo Goldoni ne I due gemelli veneziani porta a livelli altissimi il teatro comico: lo fa usando le tecniche della drammaturgia settecentesca e la sapienza scenica di chi il teatro lo scrive ma sa anche "farlo", di chi impone agli attori una parte, ma solo dopo averla costruita sulle loro personali potenzialità e inclinazioni… Ne risulta una commedia che, dall’esordio nel 1747 ad oggi, non ha smesso di sorprendere e divertire, e non ha mai sofferto il peso del tempo.
È tutto questo che ci affascina, e ci spinge ancora una volta ad affrontare con entusiasmo e anche con grande senso di responsabilità I due gemelli veneziani: se da un lato in questo testo il protagonista trova nel duplice e opposto ruolo di Tonino-Zanetto un banco di prova come pochi nella storia del teatro, dal punto di vista registico è di certo interessante confrontarsi con una commedia che coniuga con tanta sapienza ed equilibrio studio profondo dei caratteri e virtuosismo comico. Contestualmente I due gemelli veneziani si lascia percorrere da insolite inquietudini grottesche (non sottovalutiamo l’innovazione della descrizione della morte in scena, espediente che Goldoni inserisce nell’ultima parte della commedia senza lesinare coloriti particolari e stuzzicanti induzioni per l’attore che ne relaziona) e adombra chiaramente forse con qualche malinconia, nella conclusione, il finire del gioco di scambi e travestimenti, destinato a cedere il passo al mondo borghese, con i suoi livori e le sue concrete preoccupazioni…
Una delle più note citazioni goldoniane avverte: “I due libri su’quali ho più meditato, e di cui non mi pentirò mai di essermi servito, furono il Mondo e il Teatro”. C’è ne I due gemelli veneziani tutto il mondo (di sentimenti, inquietudini, emozioni e rivalità) e tutto il teatro (fatto di equivoci, frenesie, mascheramenti, malintesi) che il grande autore veneziano conosceva e che tuttora continuiamo a sentire validi. E sebbene il plot abbia radici lontane (nell’antica tradizione latina, nelle commedie plautine e terenziane quali I Simillimi o i Maenechmi) il genio goldoniano riesce a donargli in un soffio l’universalità.
Sarà questo il terreno su cui si muoverà Antonio Calenda, concertatore di un allestimento che equilibrerà realismo e fantasia, dirigendo un cast che saprà armonizzare sensibilità di analisi e virtuosismo interpretativo.
Di assoluta centralità il ruolo del titolo, che Goldoni scrisse nell’intento di mettere in luce le doti del Pantalone Cesare d’Arbes: «Per meglio consolidare la sua fama – scrive infatti l’autore nei Mémoires – bisognava farlo brillare a viso scoperto; era quello il mio disegno, il mio principale scopo. [...] Io lavoravo per lui a una commedia intitolata I due gemelli veneziani. Avevo avuto abbastanza tempo e modo per esaminare i vari caratteri personali dei miei attori. In D’Arbes avevo notato due movimenti opposti e soliti nel suo aspetto e nel suo giuoco. A volte era l’uomo di mondo più ridente, brillante e vivace; a volte assumeva l’aria, i tratti, i discorsi d'un sempliciotto, d'un balordo: e quei mutamenti accadevano in lui naturalmente, senza che ci pensasse. Tale scoperta mi suggerì l’idea di farlo comparire sotto quei due aspetti nello stesso lavoro».
E questo sarà il compito a cui è atteso uno degli attori più versatili e completi che oggi può vantare la scena italiana, l’ottimo Massimo Dapporto. Maturo nell’espressività, capace di coniugare in ogni ruolo seria analisi del personaggio e,palpitanti, personali slanci interpretativi è l’attore perfetto per dar vita al paradosso di Zanetto e Tonino, giostrandosi con sicurezza fra i loro opposti caratteri e sintetizzando in un unico corpo il ruolo di antagonista e protagonista, comico e spalla. Separati fin dall’infanzia i due gemelli Zanetto e Tonino non sono a parte l’uno dell’esistenza dell’altro: il destino li conduce improvvisamente nella stessa città. Il primo è ricco e un po’ lento, il secondo, veloce e scaltro, è di contro poverissimo. Impossibile per chi li circonda – servi, amici, fidanzate – non confonderli e scambiarli dando vita a un turbinio di equivoci, rivelazioni, follie.


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