Approfondimenti » 03/06/2008
L'Italia s'è desta. Di Enrico Sierra
Prima della finale di Coppa Italia di calcio tra Roma ed Inter
è stato suonato l'Inno di Mameli. Se il pubblico ha accompagnato, cantando con calma ed indifferenza, i giocatori delle due squadre hanno fatto scena muta.
Tutti hanno gridato allo scandalo, i media poi, Dio ce ne scampi. Ma perchè meravigliarsi se i giocatori sono stati con la bocca chiusa?
Il motivo è uno solo: non conoscevano l'Inno di Mameli. Si
può anche perdonare: l'Inter schierava in campo solo due italiani, gli altri nove erano stranieri. La Roma, se non sbaglio ne schierava quattro o cinque.
Rovesciamo la padella, se andiamo in Francia o in Inghilterra,
quanti di noi conoscono i loro inni nazionali?
Ma non è solo un problema del calcio, gli stranieri nelle nostre
squadre pullulano. Nella pallavolo (volley), e nella pallacanestro (basket), non ne parliamo.
Ho avuto modo di assistere alla partita tra Siena e Milano, roba da non crederci. Nel Siena nel quintetto che è sceso in campo non c'era un italiano, nel Milano, uno solo, Gallinari.
E poi li chiamano Campionati italiani.
Sembra che nel calcio e, forse nella pallacanestro, si stia
studiando la possibilità di regolarizzare il numero di stranieri da
segnare a referto ogni partita.
Come sempre, però qualcuno si
opporrà, e cio mi fa pensare che ci sia lo zampino di
qualche sponsor ? Qualcuno diceva che a pensare male ci si azzecca.
Ed i nostri giovani, che ne facciamo? Non sarebbe meglio
insistere sui giovani atleti, in qualsiasi disciplina sportiva, e
cercare di non spendere fior di quattrini per portare in Italia
stranieri che dopo ci si accorge che sono dei veri bidoni?
Va bene che anche noi esportiamo, forse, i migliori giocatori,
ed allenatori, che vengono snobbati dalle societa' italiane Ma forse
bisogna anche pensare che c'e' lo zampino di qualche influente
sponsor, che vuole esportare e fare conoscere il suo prodotti in altri
siti. Ahi! Ahi!, che tristezza, e poi rischiamo di fare figuracce in
campo internazionale!!!
ENRICO SIERRA
enricosierra@tiscali.it
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