Approfondimenti » 03/06/2008

Ad Angelo Migliano. Di Maurizio Pesari

Era l'inizio degli anni 80, a pensarci sembra ieri, ma son rapidamente trascorsi 28 anni, le prime radio calamitavano l'attenzone dei ragazzini più "svegli", grazie alla nostra intraprendenza, alla voglia di fare, al voler distinguerci dalla massa, alla curiosità che ci assetava di sempre nuovi e molteplici interessi, ci trovammo a far parte di quella che era la "Radio" per eccellenza, Studio Smash One, io, Massimo D'Agostino, Antonio Discanno, Antonio Ingrosso e tu (chiaramente con la tua inseparabile Dede), con Paolo Gianfreda, a farci da datore di lavoro, un padre padrone a volte burbero e pignolo, ma come noi tutti con il cuore grande.
Da lì cominciò un'amicizia che, nonostante il destino tenti di troncare, non finirà mai.
Sembra assurdo avere gli occhi lucidi mentre i ricordi delle esperienze vissute con te scorrono nella mia mente, Sempre pronto alla battuta, con un'ironia sempre originale e nello stesso tempo velata, talmente acuta e ricca di nonsense che con te era possibile intavolare un discorso, davanti a svariate persone, palesemente, senza lasciar intendere nulla a chi non facesse parte della nostra cerchia di amici.
Sempre amante del bello e dell'innovativo, con l'amore per le macchine cabrio, per la musica, per il biliardo, per le moto, alla guida di una delle prime Guzzi California viste in città, che riuscivi incredibilmente a reggere senza sforzo alcuno nonostante la tua mole fosse tutt'altro che grande e grossa
In che modo ?...per me rimarrà un mistero... come quando, seppur il tuo stile calcistico fosse abbastanza scoordinato, riuscivi a togliermi il pallone nelle interminabili partite a calcetto a Mitrano.
Sarebbero tante le cose da raccontare, tutte cariche di allegria, così come quando decidemmo, sempre alternativi alla "massa", di sobbarcarci per 3 volte la settimana la Brindisi-Mesagne, iscrivendoci a quella che era la palestra più attrezzata della zona.... Brindisi come sempre a quelli come noi stava stretta... offriva poco...
Il gestore era solito sbagliare sistematicamente i nostri cognomi, e allora io diventavo Pesare, tu Emiliane, e chiaramente, per noi gli altri diventavano... Discanne, Gianfrede etc. Quel nomignolo ha accompagnato per sempre la parte iniziale dei nostri incontri, ci vedevamo ed era subito un contemporaneo ... Pesareee .... Emilianeee.
Ricordo la tua inconfondibile voce, che con piacere impostavi su toni sempre più bassi, "Non fa male" esclamavi emulando Sly Stallone, in Rocky oppure "Io...Ti spiezzo in due" espressione di Ivan Drago nello stesso film.
Oppure quando tra amici parlavamo di donne, dicendo "Carina quella lì.......ma è la sorella di...." e tu con un sorriso parafrasando una celebre serie di cartoon di quegli anni, "Nick Carter" dicevi "Quella non è la sorella di.....è STANISLAO MOULINSKY, in uno dei suoi diabolici travestimenti"
Ricordo il tuo inesorabile sorriso nello scuotere la testa quando obbligatoriamente si parlava del nostro amico "Enrico"... "La bionda non cambia mai..." dicevi...e giù ancora risate...
Ricordo quando partimmo per una lunga Pasquetta a Soverato, luogo che sembrava conoscessi come le tue tasche, salvo poi all'arrivo, dire a tutti che lo avevi scelto perchè ti piaceva il nome, che avevi letto il giorno prima sulla cartina, tanto a noi non interessava il posto, ci saremmo comunque divertiti.
Ricordo ancora le nostre chitarre intonare "La Compagnia" di Lucio Battisti, vent'anni prima che il Mitico Vasco la riportasse in auge, oppure "You've Got A Friend", che tu, pur amando all'inverosimile James Taylor, tenevi a sottolineare l'avesse scritta Carole King. O ancora quando, mentre "Latini" suonava la chitarra, esclamavamo quasi nello stesso tempo... "Sta mbrogghia"...

Potrei continuare così per ore ed ore, tanti sono i ricordi che hai lasciato tra le cose belle ai tuoi amici, ed in effetti quando in questi giorni mi è capitato di parlare con Enrico, Gianni, Emio, Angelo Z. e gli altri amici, abbiamo notato che la tristezza che ci angosciava, pian piano lasciava sempre più il posto ai sorrisi alle cose belle vissute con te.
Il sorriso era costante indelebile e contagiosa del tuo essere, nonostante le avversità ti abbiano spesso colpito.
La tua solarità faceva sì che conoscessi tutti e tutti ti conoscessero, ed infatti io rimanevo felicemente strabiliato, quando ti venivo a trovare, ricco di nuove compagnie, tu dicevi "Meh ?!? Tutto ok?...come stai?...da un po' che non ti vedo"..
Ti rivolgendovi, però, non a me, ma ai miei nuovi amici....
Ti saluto, ti abbraccio amico mio, non sono stato capace di vederti in questi giorni. Se lo avessi fatto, la tristezza avrebbe preso il posto dell'allegria e questo, sono certo, tu non l'avresti mai voluto. Mi piace ricordarti ancora sorridere come la scorsa estate, sulla spiaggia dell' Oasis a Torre Lapillo, davanti a cozze crude e provola rigorosamente mangiate in acqua e accompagnate da un nobile vino bianco.
Il destino tenta di strapparti ai tuoi cari, ma il tuo ricordo sarà per sempre vivo e indelebile, non solo per chi ti ha voluto bene, ma anche per chi ti ha solo conosciuto.

Voglio rassicurarti su una cosa, che so starai pensando in questo momento....fino a quando potremo... Dede non sarà mai sola...Promesso !!!

Con affetto
Maurizio Pesari