Approfondimenti » 25/07/2008
Un palo della luce di 77 anni. Di Aldo Indini
Affinché la città di Brindisi potesse accogliere degnamente, il 15 giugno 2008, la visita pastorale di Sua Santità Papa Benedetto XVI, anche il verde pubblico, interessato al passaggio del corteo papale, è venuto degnamente sistemato e abbellito.
Ultima aiuola opportunamente ristrutturata, è la rotonda di piazza Del Vento di accesso all’aeroporto militare, ove sul margine installato nel 1931, un palo della pubblica illuminazione, che liberato da rampicanti e rami secchi è apparso nella sua originale forma “il pastorale”, nome attribuito a detti pali in quanto simili ad un grande bastone vescovile.
Ebbene, anche questo palo ha una sua storia, documentata: ha inizio quando, l’istanza inoltrata il 10 ottobre 1923 al commissario prefettizio, Gaetano Gargiulo, da parte degli abitanti della contrada Casale, primi firmatari i fratelli Palazzo, Nicola Brulli e Antonio Brancasi, era stesa all’ottenimento “di un impianto luce”.
Ebbe così inizio, nel febbraio 1924, una prima fase di un modesto impianto di illuminazione pubblica, con una nota da parte dell’ingegnere capo dell’ ufficio tecnico comunale, Antonio Cafiero che comunica al sindaco, Serafino Giannelli di aver acquistato dalla ditta Standard-Licht-Gesellschaft di Francoforte, “due lampade, da installarsi, una, allo sbarcadero del traghetto di Santa Maria, l’altra sulla scalinata del Piccolo Credito Cattolico al rione Casale”.
Il Consiglio comunale, con delibera del 10 agosto 1925, decide installare la luce elettrica “nel ridente rione Casale, che, per essersi arricchito di moltissimi edifici ad uso abitazione, è già una importante propaggine della città”.
Si provvedeva a ciò, mediante un contratto con la Società Elettrica Brindisina che aveva già provveduto a munire di energia elettrica necessaria, per il funzionamento dell’idroscalo.
I lavori, però, per la pubblica illuminazione del rione, non furono eseguiti subito; tanto che il 26 aprile 1926, quasi tutti gli abitanti della contrada firmarono una nuova istanza: primi firmatari, Giuseppe Marra, Giuseppe Minunni, Cosimo Mingolla e Giorgio Cocotò.
Con lettera del 26 marzo 1927, il podestà Serafino Giannelli informa il prefetto, Ernesto Perez sui provvedimenti presi dal Comune di un impianto di illuminazione pubblica non “a petrolio, ma elettrica con trasformazione della corrente dell’ aeroespresso, che è ad alto potenziale”.
E’ con contratto del 3 settembre 1928, che il Comune rappresentato dal commissario prefettizio Umberto Balestrino, obbliga la società elettrica brindisina, rappresentata da Mario Battaglia, “a collegare la città di Brindisi con la rete idroelettrica Meridionale e a trasformare la rete della pubblica illuminazione, da corrente continua a corrente alternata e costruire, sempre per conto del Comune, la rete per la pubblica illuminazione della contrada Casale”.
Siamo giunti nel 27 settembre 1928 quando viene firmato il contratto con la società Elettrica che si impegna a costruire la rete per la pubblica illuminazione della contrada Casale. L’impianto però si rilevò insufficiente.
Sulla Via, (oggi), Umberto Maddalena sono installate solo quattro lampade, a partire dalla via Santa Maria del Casale e per ogni strada, sino all’attuale via Ammiraglio Cagni.
Venne così inoltrata il 2 settembre 1930 una nuova istanza al commissario prefettizio firmata dall’avv. Giuseppe Lucarini, Alessandro Arces, Pietro Aresta, Cosimo Caponoce, Teodoro Greco, Luigi Miccoli e Antonio Santoro.
Il 12 settembre 1930, l’Ingegnere Capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, Ernesto Ricci, pone all’attenzione del Commissario Prefettizio la situazione della pubblica illuminazione del nuovo rione Casale a seguito all’istanza avanzata dall’avv. Giuseppe Lucarini ed altri per il miglioramento dell’impianto.
Siamo al 14 gennaio 1931 quando, con istanza, Alessandro Arces sollecita il commissario prefettizio, a nome degli abitanti del Casale, che il rione venga dotato di illuminazione pubblica poiché “rimane completamente al buio e molto pericoloso”.
La Società Generale Pugliese per l’Elettricità provvede ad installare nuove lampade tra cui altre 3, sempre sulla via Umberto Maddalena, ultima delle quali sul palo eretto al termine ed in asse con la stessa via sul piazzale, oggi Del Vento, di accesso all’aeroporto militare.
Nel marzo 1931 il Direttore di Zona della Società elettrica comunicò al podestà, Serafino Giannelli, che era stata già inoltrata al Comune la fattura dei lavori eseguiti.
Così nel marzo 2008 detto palo per la pubblica illuminazione installato al margine della rotonda del piazzale Del Vento, ha compiuto 77 anni; la sua autenticità è rilevabile dalla base del palo, sempre sul fronte ed in asse con la via Umberto Maddalena dove è visibile, fuso in esso, il fascio littorio.
Aldo Indini
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