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Approfondimenti: Ruggero Flores illustre condottiero brindisino. Di Aldo Indini



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Approfondimenti » 12/10/2008

Ruggero Flores illustre condottiero brindisino. Di Aldo Indini

Ruggeroflores.jpg La strada successiva a quella su cui prospetta la mia abitazione a Brindisi nella Frazione Casale, è la via Ruggero Flores, famoso ed eroico converso Templare anche egli della Casa Brindisina di San Giorgio del Tempio.
La figura di Ruggero Flores richiama l’attenzione sul fatto che i templari, così come sono diventati banchieri, sono diventati marinai. Nel 1291 gli ultimi abitanti e difensori di Acri, lasciano la città in rovina si imbarcarono sulle navi dei templari, tra cui la grande nave di Ruggero Flores “ Il Falco del Tempio” Della sua vita in particolare ci riferisce il Catalano Ramon Muntaneri (1265-1336) del quale Ruggero Flores era luogotenente generale; ne descrisse le gesta nelle cronache che vanno nel suo nome.
Ruggero, nato a Brindisi nel 1266 è figlio di Riccardo Blumen, falconiere di Federico II, che aveva latinizzato il proprio cognome da Di Flor con Flores e di una nobildonna brindisina della famiglia Ripalta; il falconiere morì nella battaglia di Tagliacozzo che segnò la vittoria di Carlo D’Angiò su Corradino. Ruggero e suo fratello rimasti orfani e privi dei beni del padre, crebbero a Brindisi ed in quel porto ove le navi di Puglia e di Sicilia venivano tenute durante la stagione invernale Nel 1274 quando Ruggero aveva otto anni, il comandante di una nave del Tempio, frate Vassayl nativo di Marsiglia, converso dell’ ordine templare e comandante di una nave del Tempio, venne a Brindisi a passare l’inverno per stivare la propria nave e farla riarmare in Puglia.
Il piccolo Ruggero, che abitava vicino al molo, passava il tempo a bordo di quella nave e frate Vassayl si affezionò a tal punto, da chiederlo alla madre assicurandola che avrebbe fatto di lui un buon templare. La madre l’ affidò volentieri e fu così che Ruggero divenne il più esperto ragazzo di mare, così che all’età di quindici anni era ritenuto uno dei più abili marinai del mondo.
Il Gran Maestro del Tempio visto il suo entusiasmo e bontà all’età di venti anni, gli diede il manto e lo fece frate converso. Fu in quel periodo che l’ordine comprò dai genovesi una grande nave; era la più grande nave costruita in quel tempo, si chiamava il Falco e fu affidata a frate Ruggero Flores. Il frate la condusse con saggezza e coraggio per cui si trovò ad Acri contemporaneamente alla flotta del Tempio.
Questa era la generosità di Ruggero, anche per conquistare degli amici; egli divideva ciò che guadagnava tra i cavalieri del Tempio. Egli si trovava nel porto di Acri, quando questa cadde ed insieme a donne e bambini accolse sulla sua nave, anche grandi tesori, realizzando con tale viaggio enormi guadagni. Diede molto danaro al Gran Maestro dell’Ordine, ma venne accusato del possesso di enormi tesori con la caduta di Acri. Fu così che il Grande Maestro si impadronì di tutto ciò che riuscì a prendere e voleva catturare anche lui, ma Ruggero lo venne a sapere, disarmò la nave nel porto di Marsiglia e si recò a Genova.
Questo episodio del Grande Maestro Molay, «attaccato al denaro», che allontana il tesoriere del tempio per aver prestato soldi al re a sua insaputa e che spoglia Ruggero di ogni suo avere, anche se questo incidente, non può essere stata la vera causa del processo contro i templari, sarà stata però la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Avuto in prestito del danaro da alcuni amici di Genova, Ruggero si comprò una galera, l’Olivetta, con la quale si recò a Messina per mettersi al servizio del re Federico di Sicilia, fratello del re d’Aragona; da allora si dedicò alla pirateria a danno degli angioini rimasti padroni dell’Italia meridionale.
Nel 1302 tornati in pace Carlo II d’Angiò e Federico D’Aragona, Ruggero rimanendo disoccupato decide di trasferirsi in Grecia e di mettere la sua compagnia al servizio dell’ imperatore bizantino contro i Turchi.
Ruggero primissimo condottiero dell’Italia meridionale, venne nominato dall’ imperatore Andronicolo «granduca» dell’impero, titolo che poi cedette a Berengario d’Enteca prendendo quello di «cesare» di competenza imperiale. Ma i successi e questo titolo, finirono per indisporre il figlio dell’imperatore Michele. Accolto Ruggero con tutti gli onori ad Adrianopoli il 24 aprile 1305 dal figlio del Basileus, in corso di un bacchetto il 30 di quello stesso mese, fu da questi fatto selvaggiamente uccidere per mano del fido Giorgios, comandante degli Alani.
Questa la fine di un grandissimo condottiero brindisino la cui Città di Brindisi, a perenne memoria, gli ha dedicato una strada nella Frazione Casale

Aldo Indini


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