Arte » 18/10/2008
Mostra fotografica "Finestre di pace, finestre di guerra"
Sabato 18 ottobre, alle ore 18, presso Palazzo Nervegna, sarà inaugurata la mostra dal tema "Finestre di pace, finestre di guerra" a cura di Pier Paolo Cito e Michel Collet.
La mostra, costituita da 82 foto scattate dagli autori, rimarrà aperta fino al 30 novembre 2008.
"Finestre di pace/Finestre di guerra" è il titolo scelto per rappresentare una mostra fotografica di notevole interesse, allestita dal 18 ottobre 2008 nella città di Brindisi a Palazzo Granafei-Nervegna. Autori delle raccolte fotografiche Pier Paolo Cito, fotogiornalista dell’agenzia "The Associated Press" di New York e il fotografo francese Michel Collet. La mostra si propone di valorizzare ed evidenziare scatti fotografici in cui l'uomo, se, pur presente nell'inquadratura, non è il solo attore principale dell'istante narrato, ma sono gli oggetti o i piccoli particolari a descrivere l'universalità del mondo. Le immagini, ancor prima della scrittura, sono sempre state una chiave di lettura importante, attraverso la quale ogni civiltà ha potuto trasmettere nel corso del tempo la propria storia. Ma oggi le fotografie possono rappresentare qualcosa di più, che va ben oltre la semplice testimonianza documentaria, diventano finestre che si aprono sul mondo. L'immagine sia per Cito che per Collet prende vita da un percorso che non si distanzia dalla realtà ma ne è parte integrante. Pur con una visione diversa, riescono entrambi con grande abilità e determinazione a rendere visibile ciò che normalmente non si vede.
Le finestre, infatti, diventano l'elemento che accomuna le fotografie di Pier Paolo Cito a quelle di Michel Collet. Il primo le tramuta in elementi rivelatori delle storie più travagliate della nostra attualità, che non è solo la smania distruttrice dell’uomo, ma è anche la necessità, nonostante tutto, di continuare a vivere. Il secondo si avvale di immagini silenziose e sospese, indicate come simboli di un mondo al di là della stessa rappresentazione, per riscoprire il mondo interiore di ognuno. La fotografia, sia per Cito che per Collet, diventa arte nel momento in cui supera i limiti posti dal suo stesso valore materiale per oltrepassarli e per raccontare storie che parlano di emozioni, sensazioni, di quotidianità.
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