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Approfondimenti: Gli amici di ieri e di oggi. Di Enrico Sierra



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Approfondimenti » 19/10/2008

Gli amici di ieri e di oggi. Di Enrico Sierra

Ieri mi sono messo a sfogliare tutte le fotografie di un tempo passato e ne ho trovate alcune di quasi sessanta anni fa. Sono foto vecchie ma io le ho trovate di attualità e tanto vicine che quasi quasi sembrano scattate di recente.
C'erano quelle fatte a scuola, quelle fatte a passeggio per il Corso, quelle scattate mentre facevamo i pranzetti. Ed in tutte c'eravamo noi, amici un tempo ed ancora di oggi: Franco, Gianni, Enzo, Tommaso, Edoardo e tanti altri che oggi, purtroppo, non ci sono più.
Franco era mio compagno di classe in Ragioneria, bravo, affettuoso e simpatico. Ci confidavamo tutto ed anche oggi quando ci incontriamo è una festa per tutti e due.
Gianni, anche egli compagno di classe, era il più timido di tutti. Studiava molto ed era uno dei più bravi della classe.
Tommaso era al di fuori del nostro Istituto di Ragioneria, perhè studiava al Liceo Classico per seguire le orme del padre, medico a Brindisi, ed amico dei nostri genitori.
Edoardo, era il più giovane di noi tutti, ed essendo figlio di Maresciallo di Marina, faceva da gancio per le feste danzanti al Dopolavoro della Marina, dove riuscivamo ad entrare a sbafo.
Con Edoardo, che vive in Liguria, ci siamo visti anni fa, quando io ero Brescia. Dopo solo telefonate, molto rare purtroppo.
Enzo, il brontolone della comitiva, vive vicino a Piacenza. Con lui mi sento più spesso che con gli altri.

Sono tutti cari amici che mi ricordano le partite a calcetto con i bottoni fatte a casa di Gianni, i pranzetti che la madre e la sorella di Gianni preparavano a casa sua, e noi, eleganti come non mai, diventavamo allegri, forse per quel poco di vino che non avevamo mai bevuto a casa nostra, e che ci strappava qualche sorrisetto.
Ricordo anche i giorni che andavamo a prendere Tommaso a casa sua, vicino al Cinema Mazari. Ci veniva incontro suo fratello Lele, del quale ho letto molti libri in dialetto Brindisino. Ricordo le bizze di Tommaso, le sue continue richieste di una Vespa ai genitori e quando lui pensava di andare in Accademia di Aviazione. Con Tommaso avevamo pensato di scrivere un libro. Sulla falsa riga del romando di Alessandro Dumas, "Vent'anni dopo", avremmo intitolato la nostra opera letteraria, "Vent'anni fa". Ma non se ne fece più nulla. Oggi potremo scrivere "Sessanta anni fa".
Con Franco, oggi identico a tanti anni fa, ma con i capelli tutti bianchi, sono rimasto in contatto ed ogni volta che vengo a Brindisi ci incontriamo e parliamo dei tempi andati. Ricordo i giorni di quando, passeggiando per il Corso, ripassavamo mentalmente le lezioni di Economia e di Diritto, oppure ripetevamo le poesie che dovevamo declamare l'indomani al Prof. Baldini. Poi tutti insieme mi accompagnavano a casa, e, seduti "sullu pisulu di lu purtoni", continuavamo a chiacchierare sino a tardi. Poi, alle 11 di sera, dovevamo rientrare a casa e ci accompagnavamo a vicenda.

Oggi, tutti pensionati, viviamo la nostra vita con i ricordi del passato ma quando ci incontriamo, parliamo raramente dei tampi passati perchè il presente di ognuno di noi è sconosciuto agli altri
Ma è sufficiente ricordare gli anni giovanili e parlare dei figli, dei nipoti, per farci contenti. Non è solo un palare ma non è vivere insieme come una volta. Peccato. La vita non puo' essere comandata e guidata a bacchetta, come più ci piace. Tanti amici uniti, tante vicende, tante confidenze, e, poi, ecco che un giorno il lavoro, l'amore, ci porta lontano, e della gioventù rimane solo il ricordo. Dell'amicizia, invece, rimane qualcosa di più del ricordo: il pensiero, l'affetto, e, quando si ripercorre con la mente i giorni disincantati della verde età, torna la nostalgia. Quella buona, quella che ci fa bene e ci tiene ancora di più legati alla vita.
Per noi vecchiarelli (ovviamente, parlo per me) è davvero molto bello.

ENRICO SIERRA
enrico.sierra80@yahoo.it


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