Arte » 18/11/2008
Fabrizio Relè e Federica Dekade: vivere l’arte in un momento
Con le prime due interviste, Brundisium.net, grazie ad Alessia Coppola, apre uno spazio dedicato a giovani artisti brindisini.
L’intervista di questa settimana, prima in quanto riguardante i due artisti che hanno dato inizio al ciclo di esposizioni di “Espressione Libera” di cui è Presidente Maria Capone, è dedicata un artista e ad una fotografa.
Entrambi giovanissimi, sanno far parlare di sé e ciò che amano fare. I due artisti in questione sono: Fabrizio Relè - Distante e Federica Dekade - Monno.
Cominciando da Fabrizio Relè, non sono molte le parole che si possono aggiungere a ciò che è già stato detto sulla sua arte, ma è bene mettere in luce alcuni aspetti che la rendono così efficace allo sguardo la sua arte.
Nato a Brindisi nel 1989, si accosta precocemente ai colori. Verso il terzo anno del liceo artistico della nostra città, ha scoperto il piacere del colore e ha trovato rinnovato il suo istinto creativo. Ed è proprio questo che l’arte è per questo artista, istinto, impulso, che si traduce in una forza compositiva che di certo lascia spazio all’immaginazione.
Si appassiona alla pittura del Novecento, senza però rimanere indifferente allo splendore del Rinascimento e dei suoi massimi esponenti. Ama la pittura di Kline, Francis, Fontana e Jackson Pollock al quale si sente particolarmente vicino, ama anche lo stile scultoreo delle opere di Pablo Picasso. “Cosa ami di quest’ultimo?” gli chiedo, e come chi rimane disarmato, mi risponde che ama una sua citazione, che ha suscitato in lui particolari emozioni: “ho impiegato tutta una vita a disegnare come un bambino…” Frase che a detta di un artista che ha scoperto il disegno ad ancor meno di tre anni, lascia effettivamente inermi.
Fabrizio Relè, si accosta all’aerosol art, da cui viene e prosegue il suo cammino artistico presso linee ancora da tracciare. Non si pone un obbiettivo, suo intento è creare e scoprire ciò che ancora non conosce. Parola che ricorre spesso in questa intervista, è “sperimentazione”. La fa sua la sperimentazione, questo giovane che ha sempre voglia di provare differenti supporti, colori, nell’intento di scoprire e scoprirsi. Utilizza l’acrilico, cemento, vernice per vetro, pittura a spray, e il suo supporto non sempre è la classica tela. La sua pittura si contraddistingue da un uso impulsivo del colore, “schizzi di colore” dice l’artista e come dargli torto. Espressivi e immediati i suoi dipinti riflettono il carattere di questo giovane, che avverte l’arte come un impulso e dipinge solo quando è la tela bianca a suggerirgli di farlo, senza che ci sia un progetto iniziale. Stesso trasporto lo trasmette nelle sue sculture, morbide, sinuose e altresì forti e possenti. Per esse l’artista sceglie la pietra leccese, il carparo, il siporex. Ama scolpire più che modellare, e in effetti tale espressione meglio si addice al suo stile e al suo modo di vedere le cose. Vive nell’immediatezza del gesto, nella suggestione di un attimo. Ama l’astrattismo in quanto immediato e suscettibile di diverse impressione ed emozioni. Gli chiedo come potrebbe definirsi e lui risponde “ attraverso ciò che faccio, io sono nelle mie tele”, e ciò è tutto dire…
A questo artista si augura un’intensa carriera artistica e unitamente a questo, l’augurio che egli stesso fa per la sua arte, che la gente possa avere delle impressioni…
Altra artista di questa settimana è Federica Dekade, una giovane fotografa che ha scoperto la fotografia grazie alla “mitica Nikon di papà” dice lei sorridendo. Federica nata a Brindisi nel 1990, ha cominciato ad amare la fotografia, dopo averla scoperta fra gli scatti del padre, di cui poi ha adoperato la macchina.
E’ uno sguardo vivace quello di questa fotografa che non si propone di fare di questa passione il suo mestiere, in quanto il suo campo è quello della chimica industriale. Non per questo però lascerà che questa passione venga meno, anzi suo desiderio è portarla avanti nel corso della sua vita.
Anche per questa fotografa l’immediatezza ricorre spesso. Per Federica Dekade, la fotografia è pura realtà, traduzione istantanea di un ricordo. Sono svariati i soggetti che catturano il suo sguardo, ma tutti legati dallo stesso filo conduttore, il movimento. Ama gli artisti di strada, con i loro colori e le loro movenze che rimandano a ricordi perduti d’infanzia, ama ritrarre gli anziani, ma c’è qualcos’altro che Federica ama “fermare” nelle sue foto, l’acqua. Essa è il soggetto che forse meglio rappresenta la personalità artistica di questa giovane. L’acqua le evoca l’immagine di vita, eterno movimento, spazio sconfinato… Non è solo il movimento di questo elemento a rapirla, ma anche e soprattutto i suoi colori, sfumanti dai blu ai verdi. Chiedo anche a Federica come si definirebbe e lei mi risponde “Come l’acqua…” Immediata e profonda risposta per questa fotografa che ama la fotografia a colori, ma soprattutto quella in chiaroscuro. Adora Henri Cartier-Bresson e le sue rinomate ed evocative fotografie in bianco e nero. Ama particolarmente questo stile Federica, tanto da applicarlo anche nei suoi scatti preferiti, quelli in cui l’assoluto protagonista è il mare, specialmente in quei momenti in cui esso è sospinto dal vento. I colori invece, li sceglie per ritrarre i mimi e le loro vesti talvolta sgragianti. Questa fotografa ama il movimento in tutte le sue forme, esso può essere visto in una danza, nel divenire delle onde, nel transito di passanti per le vie di una città, come la Roma che i suoi occhi vedono, nella vita di un popolo e nei suoi costumi. Le chiedo in quale luogo le piacerebbe soffermare il suo sguardo e trarre un’istantanea, Federica subito mi risponde il Messico, Cuba, città di contraddizioni, colori, vita… Quando le chiedo “dammi la visione di questi luoghi, forniscimi l’immagine della tua foto scattata in quei luoghi”, lei mi risponde “ un gruppo di bambini che giocano a pallone!” Da qui si evince la sua passione per la vita, che sa fermare per poi ritrovare domani.
Anche a Federica Dekade e a tutti i nostri artisti, vengono porti gli auguri di un felice proseguimento artistico. Tanto apprezzabile è a mio parere la passione di questi ed altri ragazzi che cercano nell’arte un’espressione, un modo per non farsi “schiacciare” dal peso di questo tempo che troppe volte si dimentica di fornir loro i giusti mezzi per emergere.
© Alessia Coppola
www.artealessia.com www.myspace.com/alessiacoppola
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