Isola di G. Sciarra » 03/12/2008

Rigassificatore: tra sondaggi, arroganze e compiacenze.

Alla fine, qualunque essa possa essere, non si potrà certo dire che non le abbiano provate tutte, che hanno lasciato qualcosa d’intentato.

La Brindisi LNG, checché ne dica, ha ottenutole autorizzazioni per la costruzione del rigassificatore in maniera poco chiara, tanto poco chiara che ha suscitato l’interesse della magistratura che ha svolto lunghe indagini.
Queste hanno scoperto alcuni episodi di corruzione (fatto pacifico, riconosciuto dai protagonisti) che da soli dovrebbero inficiare la validità di quanto rilasciato. La magistratura ha posto sotto sequestro il cantiere (lo è tuttora) e rinviato a giudizio una serie di personaggi: alti dirigenti della società inglese e della sua emanazione italiana, imprenditori, dirigenti dell’Autorità portuale, amministratori e politici nonché la società stessa (British Gas) con l’accusa di illecito amministrativo per non aver adottato quelle misure idonee a prevenire i reati contestati ai suoi dipendenti. La Magistratura, se si lascerà che svolga il lavoro iniziato, a meno di provvidenziali amnistie, arriverà ad una sentenza che farà Giustizia.

Quanto sin qui accaduto, però, non impedisce alla società LNG di continuare a dichiarare la validità delle autorizzazioni ottenute e cercare di convincere della bontà di un investimento rifiutato con fermezza dalla popolazione e dalle istituzioni, anche con persistenti tentativi di “persuasione” portati avanti con fastidiosa tenacia e irritante sfrontatezza. Tutto ciò, ben dopo che il “papocchio” è stato consumato, un tentativo postumo (come la concessa Valutazione di Impatto Ambientale) che non vuol in alcun modo tenere conto della risoluta opposizione della cittadinanza e delle istituzioni. Un’evidente volontà di sopraffazione.

Nel tentativo di far capacitare la cittadinanza dell’ineluttabilità dell’evento si sono consumate varie campagne di “sensibilizzazione”, provati maldestri tentativi di sponsorizzazioni sportive e sociali (tecnicamente chiamate “social investment”, investimenti nel sociale), tutto questo in un tourbillon di dirigenti, immolati e avvicendati, nel tentativo di trovare il bandolo giusto della matassa. Il dirigente Giorgio Battistini, forse perché coinvolto nella vicenda giudiziaria che pubblicamente gli veniva rinfacciata spesso, ha ceduto il passo a Enrico Monteleone che darà un suo taglio alla faccenda.

Oltre ai gazebo in piazza, punti d’informazione vari, non sono mancati nemmeno i sondaggi sia di tipo artigianale che di quelli che costano parecchi soldini, questi ultimi affidati a note società accreditate nel campo. Anni fa il primo, con un’indagine telefonica, fu svolto dalla società SWG, uno dei maggiori network mondiali di relazioni pubbliche.

Il secondo sondaggio, quello che in questi giorni vuole scoprire le “tendenze” dei brindisini è affidato alla Ipsos, società del gruppo multinazionale Ipsos, è una delle società leader in Italia nei servizi di ricerca di marketing. Per farla meglio identificare vi dico che è la società che per bocca del suo amministratore delegato, il noto Nando Pagnoncelli, fornisce i vari sondaggi alla trasmissione Ballarò, quindi una società mediaticamente in vista ed anche questo serve molto. Si legge dal suo sito internet che la Ipsos ha eseguito oltre 1400 indagini, per un fatturato totale di € 30.000.000,00. Non c’è che dire, non è alla portata di tutti.

Ma veniamo al sondaggio. Anche questa volta sono stato contattato casualmente, queste cose accadano solo così.
Mentre ero in casa rigirandomi i pollici, ecco che una telefonata mi ravviva la serata. “Signore, sono delle Ipsos e stiamo facendo un sondaggio sulla città di Brindisi vuole rispondere ad alcune domande?”. Come avevo detto, non avevo nulla da fare e, per passare il tempo, ho acconsentito.
Dopo alcune domande di rito: quanti anni ha-che lavoro svolge-cosa fa nel tempo libero, e una lunga “votazione” sui vari aspetti della vivibilità a Brindisi, l’intervistatrice pone la domanda fatale: “Sa cos’è un rigassificatore?” Ecco qua, lo sapevo, e via con una serie di domande tendenti a capire il perché e il per come la pensi in un certo modo. “Lei sa che la società costruttrice ha incontrato la Compagnia delle Opere? Che ha incontrato questo e quell’altro? Lei sa come si chiama l’amministratore delegato della società?”, si lo so, rispondo, Montenapoleone, “no, dice lei - pronta a correggermi -, si chiama Monteleone” e via di questo passo. Ma le domande più singolari vertono a conoscere l’ eventuale gradimento sulla disponibilità della società a fornire a prezzi scontati il gas ai brindisini ed anche – forse visto il putiferio scoppiato sulla vicenda della sabbia - sulla riqualificazione della costa per la balneazione libera. In poche parole a che prezzo e per cosa ci venderemmo.

Un amico, mio coetaneo, mi ha fatto sapere di essere stato contattato anche lui. Ma la telefonista dopo aver saputo che era un sessantenne laureato l’ha escluso dal sondaggio dicendo che avevano già completato quella fascia di età (non dicendolo, però, subito dopo aver chiesto l’età) e alla domanda del mio amico, su quale fosse l'oggetto del sondaggio , gli è stato risposto – dicendo una bugia - che riguardava la qualità della vita. Dopo aver saputo ciò mi è venuto il dubbio: anche io ho la stessa età perché non mi avevano escluso? Poi ho ricordato di non aver detto l’età ma l’anno di nascita: ‘46, si sarà sbagliata con i conti! Anche il sondaggio precedente si limitava a prendere in considerazione i soggetti sino a una certa età, forse quelli che ancora speravano in un posto di lavoro, un sessantenne, evidentemente, non ha di queste mire, non è al riguardo potenzialmente sensibile. A proposito ci tenevano, anche, a sapere come avremmo considerato gli eventuali esiti positivi delle Valutazioni di Impatto Ambientale della commissione ministeriale, nei cui esiti favorevoli, la Brindisi Lng, nutre manifeste e fondate speranze.
Ma dopo il repulisti e l’addomesticamento delle commissioni, perseguito dal Ministro per l’ambiente Stefania Prestigiacomo, e con i risultati visti a Taranto per l’Ilva, quanta fiducia si può riporre in queste commissioni? Del resto le intenzioni del Governo e soprattutto del suo Premier sono state esplicitate in modo, rozzo e brutale ma estremamente chiaro, dall’onorevole Luigi Vitali. Tutto ciò trova conferma nel manifestato ottimismo della società inglese. E chissà se anche di questo non si debba occupare la magistratura.

Su un mensile locale a diffusione gratuita è stata pubblicata una lunga intervista all’ing. Enrico Monteleone (questa volta non storpio il nome) Amministratore Delegato della Brindisi Lng. Il manager (ritratto con espressione quasi “mistica”) ripete le note posizioni intransigenti, manifesta in sostanza la volontà di non tenere in alcun conto il parere, la volontà, le esigenze di chi, sino a prova contraria, dovrebbe ospitarlo, cioè dei padroni di casa. Un modo ben strano di seguire le regole etiche della British Gas, propagandate in cartoncino plastificato. Tra le tante cose dette nell’intervista, una è singolare e merita di essere riportata: “Sono appena arrivato a Brindisi e preferirei parlare del presente e del futuro.”, eh no caro ingegnere, troppo comodo! Anche se Lei dovesse arrivare … domani (faccio per dire) non può esimersi dal tenere e dare conto delle azioni passate dalla sua società. Capisco che converrebbe ma non è possibile, quindi non svicoli e non cerchi, sui vari media, domande compiacenti.
Non dimentichi mai che è in corso un processo penale nel quale, se non è coinvolto personalmente lo è invece la sua società, sino al collo. E la vicenda del rigassificatore non può prescindere – come pretende l’on. Vitali e come piacerebbe a qualcuno – da questa circostanza.

Giorgio Sciarra