Approfondimenti » 06/12/2008
Il Convento saltò in aria con grande romore. Di Aldo Indini
Siamo sotto il sindacato del 1716/17 con sindico Giovani della Ragione, monsignore lo spagnolo Paolo de Villana Perlas e governatore regio della città Francesco della Pegna.
Da parte dei due governatori dei castelli, quello dell’isola Francesco de Nieba e quello di terra Luigi Emanuele de Chinchigliola y Ventimiglia, per carestia dovuta alle mancata fornitura di polvere da sparo, avevano vietato l’uso e la detenzione delle polveri da sparo utilizzate per spari di mortaretti o fucilerie durante festività religiose.
“A di di 26 agosto, la sera a due ore di notte, fece una grandissima tempesta con acqua, tuoni e lampi, e un converso dei padri paulini, chiamato fra Lazzaro, teneva sotto del letto alcuni barilotti di polvere; si dimenticò smorzare il lume, prima di mettersi a letto, e finita la candela, il stoppino diede fuoco ad alcuni granelli di detta polvere, sparsi per la camera, e diedero fuoco a detti barilotti, e andò in aria detto padre con quasi tutto il convento; il detto converso, però non morì di fatto, mentre ebbe tutti li sacramenti (miracolo di San Francesco) e poco dopo passo all’altra vita, avendolo cavato da sotto le pietre, li medesimi padri, e gente ivi accorsa al romore, e li padri doppo andarono ad abitare in casa del reverendo sacerdote don Onofrio Statila, alias Massetta, dove stiedero, per sino s’accomodò detto convento, quando vi dicevono solamente la messa”.
Pare che non sia stato il solo caso di esplosione per polveri nascoste sotto il letto.
Un canonico, grande fumatore di pipa, la sera fumando a letto, la spegneva e svuotava dentro il “cantro” (vaso da notte).
Temendo che per la festa di San Teodoro si dovesse privare degli spari di mortaretti e fucileria al rientro del Santo dal mare sul “sandalo”,la sera, prossime le feste di San Teodoro, aveva dimenticato che “il cantro”, ben nascosto sotto il letto, era pieno di polvere da sparo dallo stesso procurata.
Spense la pipa, come sempre nel “cantro”, e saltò per aria lui, il letto e tutta la casa, ma ricadde a terra incolume. I fedeli gridarono al miracolo di San Teodoro, nostro patrono e protettore.
Aldo Indini
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