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Approfondimenti: Mimmo Albano, il CSC e il Movimento a Brindisi. Di Antonio Camuso



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Approfondimenti » 05/02/2009

Mimmo Albano, il CSC e il Movimento a Brindisi. Di Antonio Camuso

Il 3 Febbraio scorso, sconfitto da una grave malattia, è deceduto Mimmo Albano, personaggio storico della vita sociale e politica brindisina dalla fine degli anni '60 agli albori degli anni '90.
Sin da giovane Albano militò nel Partito Socialista Italiano (nelle cui fila fu eletto più volte consigliere comunale e ricoprì la carica di assessore e vicesindaco) e nella CISL.
Albano ha diretto per molti anni il Centro Servizi Culturali della Regione Puglia.
Lo vogliamo ricordare attraverso un toccante omaggio inviatoci da Tonino Camuso.

La solita giornata grigia, piovosa come quelle che da qualche mese ci accompagnano diviene tetra, lugubre quando scorgi un nome che ti riporta indietro a tempi che sai non rivedrai mai più, come anche colui a cui si riferisce quel nome scritto su un manifesto appena intravisto attaccato ad un muro…
Mimmo Albano ha cristianamente lasciato... ecc, ecc... come è d’obbligo trovare scritto in queste circostanze.

Ci vuol poco per verificare che quel nome è proprio lui: Mimmo.
Un nome che ti riporta indietro di quarant’anni. Al 69, alla stagione di lotte del Movimento studentesco e al Centro Servizi Culturali di Brindisi trasferitosi nella nuova sede dietro il Credito Italiano e accanto alla pizzeria Romanelli.

Sprazzi di ricordi, visi sfocati e deformati dalla lente degli anni passati, l’adrenalina degli anni più belli che ti pompava nelle vene il voler fare mille cose con la voglia di rivoltare tutto il mondo e il sentirti parte di una generazione di giovani che non voleva lasciare niente al caso e all’altrui volontà.

Il Centro Servizi Culturali, una sorta di zona franca che aveva avuto un primo rodaggio l’anno prima tra la fine del 68 e l’inizio del 69 con l’essere la sede, il punto di ritrovo e di accoglienza della nascente contestazione studentesca brindisina.
Poi, nella tarda primavera, vi fu un momentaneo riflusso del movimento, anche sotto i primi episodi di repressione poliziesca e di autoritarismo dei presidi nelle scuole. Pressioni furono fatte anche sui responsabili del CSC che - scusandosi con motivazioni di ordine tecnico e condominiali - ci chiesero di ridurre la presenza presso il centro anche se si continuò a frequentarlo sino al Maggio 69.

Mimmo nella nuova sede, nell’autunno 69, si trovò a dover scegliere insieme agli altri addetti a quella istituzione a carattere culturale che era il CSC, se e a che titolo riaprire le porte al Movimento quando esso incominciava ad avere connotati sempre più politici e con caratteristiche di scontro anche fisico con le istituzioni, polizia compresa. Ebbene quelle porte restarono sempre aperte.
La pazienza di Mimmo e gli altri suoi collaboratori a volte ebbe dimensioni infinite: la sala letture che conteneva anche la biblioteca del CSC, perennemente occupata dal lunedì al venerdì da riunioni studentesche od intergruppi sui temi classici della repressione, dell’antifascismo, dell’internazionalismo. Spesso da lì quando si era riusciti a trovare un accordo su un testo di volantino, letteralmente si espropriava il ciclostile del CSC e mandato un compagno a comprare u matrice e inchiostro da Trinchera si facevano i volantini, magari grazie anche a qualche risma trovata nel vano portascope del CSC.

”Non ti preoccupare Mimmo, ora facciamo la colletta e domani sera ti compriamo la risma che abbiamo consumata!”- a volte si riusciva a mantenere la promessa, a volte no… tanto c’è Mimmo!
Mimmo spesso sbuffava quando la facevamo lunga e a volte è capitato che dovesse decidere se rimanere con noi sino a quando si eran finiti di stampare i volantini o invece lasciarci la chiave fidandosi sulla parola.
Lì dentro, anche discutendo con lui si aprirono, a Brindisi, le campagne sui diritti civili, contro l’abolizione del divorzio, sull’antiproibizionismo; discutemmo con lui le campagne che partito radicale e settori importanti del partito Socialista intrapresero insieme.

Ricordi che vorresti condividere, legarli con gli altri ricordi di ognuna delle centinaia di persone che oggi sono andate a salutarlo al suo funerale che lo hanno incontrato in altri passaggi della sua e della vita collettiva della nostra città, il suo impegno politico e sindacale, quello anche di amministratore della cosa pubblica… momenti nei quali ci si era ritrovati spesso anche in forte contrapposizione tra noi “ antagonisti” e lui.
Ma oggi, per noi, sei semplicemente “Mimmo del CSC” di 40 anni fa.
Ciao Mimmo

Antonio Camuso
(redazione di Brindisi dell’Archivio storico Benedetto Petrone)


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