Approfondimenti » 08/10/2002
Cosa succede in città
Da anni Brindisi non vive un periodo di cosi elevata concitazione in campo politico e sociale quale quello odierno.
Sono due le questioni che turbano i già precari equilibri: la grave situazione occupazionale (con le conseguenti scelte in materia di programmazione economica) e l'altrettanto preoccupante denuncia di collusioni fra criminalità e politica.
Sul primo versante Antonino ha inteso unilateralmente modificare la linea totalmente contraria ad ogni insediamento a rischio ambientale, tanto sbandierata in campagna elettorale; portando in città centrali, torcia al plasma e rigassificatore il Sindaco pensa di riuscire a risolvere, almeno in parte, il problema degli "esuberi di manodopera" paventati da diverse aziende insediate nel nostro territorio.
Questa scelta ha causato malumori non solo in Rifondazione Comunista (che ha volontariamente abbandonato la maggioranza) ma anche nelle altre forza storiche del centro-sinistra: DS e Margherita hanno intavolato una faticosa trattativa per raggiungere un accordo di maggioranza nel quale si ponessero le basi per una rigorosa programmazione in materia di insediamenti industriali.
Ma l'accordo è stato immediatamente sconfessato dal Sindaco che ha affermato, a chiare lettere, di voler supportare la volontà della British Gas di insediare il rigassificatore nel bel mezzo del porto, a Capo Bianco.
Questo ha prodotto ulteriori malumori e tensioni in seno alla maggioranza al Comune con Antonino e i partiti tradizionali impegnati in un serrato confronto sulla stampa: in una nota di palazzo di città il Sindaco si dice "costretto a misurarsi in perfetta solitudine, considerato l’assordante silenzio dei parlamentari e dei consiglieri regionali di centro sinistra e di centro destra" proprio "mentre siamo costretti a fare i conti con la chiusura di industrie, con la rinuncia a realizzare nuovi insediamenti produttivi e con i conseguenti problemi occupazionali"; in un comunicato congiunto DS e Margherita gli rispondono di voler affrontare in una riunione "un definitivo chiarimento politico, programmatico e comportamentale" allo scopo di "contrastare la crisi in atto ed avviare processi di sviluppo produttivo ed occupazionale".
E nella riunione svolta nella serata di Lunedi 6 Ottobre ancora una volta si è riaffermato, con un documento, l'esigenza che, di fronte alle scelte di programmazione economico-industriale, è necessario agire collegialmente e chiamare in causa anche governo e parti sociali.
Durera questo nuovo accordo? In attesa di saperlo è stato, intanto, convocato un altro vertice di maggioranza per Venerdi 11 Ottobre...
La seconda questione riguarda i legami tra appalti, criminalità ed esponenti di forze politiche che governano il Comune e la Provincia di Brindisi. In tal senso esistono diverse denunce ed un esposto anonimo di 13 pagine inviato alla Procura di Brindisi nel luglio scorso.
Non era più un segreto che la magistratura stesse indagando su alcuni uomini politici molto noti in città, ma l'argomento è tornato alla ribalta grazie alle forti dichiarazioni a mezzo stampa (ed in tribunale) formulate dall'ex Sindaco Michele Errico. Queste hanno giustamente ottenuto ampio risalto sulla stampa (locale e non), creando un clima di tensione che ha raggiunto l'apice quando lo stesso Notaio si è visto recapitare per posta una pallottola.
A questo infame gesto sono immediatamente seguite le attestazioni di solidarietà di gran parte delle forze politiche e delle associazioni.
Lo stesso Errico, insieme ad altri due ex Sindaci, Maggi e Masiello, ha poi deciso di costituire un movimento, denominato "Gente per bene", con l'obiettivo di formare una nuova classe dirigente per la città.
Brindisi pare scossa da tanto "movimento" e la gente segue queste vicende con molta attenzione e con un inusitato interesse civico.
La speranza è che da questa situazione, qualunque possa essere l'epilogo, la città ne venga fuori presto, rafforzata ed in grado di esprimere, finalmente, tutte le sue grandi potenzialità, economiche, sociali ed individuali.
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