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Approfondimenti: Sommergibili nucleari: la Difesa dice che non è vero



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Approfondimenti » 13/02/2004

Sommergibili nucleari: la Difesa dice che non è vero

Nei giorni scorsi tutti gli organi di informazione del nostro territorio hanno dato ampio risalto alla notizia di un possibile futuro insediamento di una base per sommergibili nuclari all'interno del porto di Brindisi, presso la zona di Capo Bianco, in prossimità del luogo dove dovrebbe sorgere il terminale di Rigassificazione della British gas.
Numerose le richieste di risposte in tal senso, alcune avanzate anche per il tramite di interrogazioni parlamentari inoltrate dal verde Mauro Bulgarelli, dalla senatrice Ds Rosa Stanisci e dall'onorevole della Margherita Giovanni Carbonella.
Nelle scorse ore è giunta, dal Gabinetto del Ministero della Difesa, una scheda informativa che chiarisce la posizione del Ministero e che, verosimilmente, costituirà la base della risposta che il Ministro darà in sede parlamentare.
Di seguito riportiamo la nota in versione integrale.

“In merito alle allarmistiche notizie di stampa circa la costruzione di un punto di attracco e rifornimento per sommergibili nucleari sulla banchina di Capobianco nella zona industriale di Brindisi, vicino al futuro impianto di rigassificazione della British gas Italia S.p.A., si evidenzia come le stesse siano prive di fondamento.
Effettivamente il progetto della British Gas riguarda la realizzazione di un terminale di rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL), impianto questo incluso nell’elenco dei progetti ritenuti dal governo e dall’Ue di interesse strategico per la sicurezza energetica (delibera CIPE 21.12.2001).
La valenza dell’opera di cui trattasi- riconducibile all’utilizzo di siti industriali per la sicurezza e l’approviggionamento strategico dell’energia di cui alla disciplina del citato art.8 della legge n.340/00 – e la circostanza che il sito prescelto per la realizzazione del terminale ricade su aree contigue a quelle individuate per la realizzazione di un nuovo deposito POL (Petroleum, Oil and Lubrificants ) della Marina Militare, ha indotto il Comando in capo del dipartimento Militare Marittimo dello Jonio e del Canale d’Otranto ad interessare le competenti Amministrazioni/Autorità, in merito alla valutazione della compatibilità della coesistenza dei due impianti.
Al riguardo la Difesa, come le altre amministrazioni interessate, hanno dettato le prescrizioni tecniche di modifica al progetto al fine di salvaguardare, oltre che gli interessi militari, anche quelli di sicurezza e compatibilità ambientale.
Nel più generale contesto del piano di sviluppo della città di Brindisi, l’accordo di programma siglato nel 2000 tra Marina Militare e quell’Amministrazione Comunale ha stabilito, tra le cose, la consegna dell’autorità portuale brindisina all’area dell’ex deposito combustibili in uso alla Forza Armata e la contestuale realizzazione, con onere di spesa a carico della stessa Autorità portuale, in località Capo Bianco di un nuovo deposito combustibili con asservita banchina per l’ormeggio di Unità Navali di superficie della Marina Militare.”


Questa precisazione ministeriale da un lato smentisce indubitabilmente le voci sulla futura presenza di sommergibili a propulsione nucleare ma, dall’altro, suscita inquietanti interrogativi sull'iter procedurale seguito per la costruzione del rigassificatore.
Se ne fa portatrice la Sen Stanisci che tramite una nota del suo Ufficio Stampa rilascia le seguenti dichiarazioni:
“Visto che già nel 2000 era nota la localizzazione del POL in zona Capo Bianco, come mai successivamente si è decisa la realizzazione del rigassificatore proprio nella stessa area? Lo stesso Governo, come si apprende dall’allegata nota, ammette che sono ancora in itinere le procedure di valutazione della compatibilità della coesistenza dei due impianti.
Pertanto, il rigassificatore potrebbe non avere ancora tutte le carte in regola per la sua realizzazione, a differenza di quanto qualcuno sostiene.”
“Peraltro, la scelta del Governo di non sottoporre al VIA l’impianto di rigassificazione lascia aperti tanti problemi, in particolare quelli della verifica della compatibilità tra le attività portuali attualmente in esercizio e quelle programmate da realizzare (terminal passeggeri, terminal container , merci varie etc.) tra le quali il deposito POL, nonchè le questioni relative alla sicurezza.”
“A questo punto” conclude la parlamentare dell’Ulivo “ chiediamo con forza alle Autorità competenti la sospensione di ogni autorizzazione e, nelle more, al Governo Nazionale di sottoporre al VIA l’impianto di rigassificazione.”


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