Approfondimenti » 17/03/2009
Sant’Elena si imbarca a Brindisi per la Palestina. Di Aldo Indini
Non si conosce, quando Elena, d’umile nascita, ebbe come compagno Costanzo Cloro, ma nel 272 a Naisso in Serbia, partorì Costantino che, divenuto imperatore, attribuì alla madre il titolo di “augusta”, unica donna che abbia mai ottenuto un tale titolo.
Si presume che Elena nel 313 contribuirà all’editto di Milano con il quale si riconosceva libertà di culto ai cristiani, ma sull’argomento è discordanza tra Eusebio, che ritiene Elena convertita dal figlio e S. Ambrogio che afferma il contrario, perchè Costantino ricevette il battesimo nel 337, in punto di morte.
Siamo nell’ anno 326, quando Sant’Elena « prevedeva l’imbarco per la Terra Santa da monte sant’Angelo del Gargano e dopo una tratta a piedi sino a Brindisi si imbarcò per la Palestina » Per altri l’imbarco avvenne dal Gargano in Albania, ma i tempi non coincidono nel proseguire via terra sino la Palestina.
Questo pellegrinaggio in Terra Santa, nel 327, è descritto da Eusebio « un pellegrinaggio in Terra Santa nei luoghi della Passione di Gesù ».
La tradizione narra che Elena, salita sul Golgoda per purificare il sacro luogo, in un fosso fu trovata la croce del Cristo che riportava ancora affissa la targa I.N.R.I. Jesus Nazarenus Rex Ivdearum ( Gesù di Nazaret Re dei Giudei) « Ma principalmente perché il cadavere di un uomo posto su di essa miracolosamente risuscitò».
Trovò inoltre i chiodi della croce di Gesù. Uno venne forgiato per il morso del cavallo dell’imperatore Costantino, l’altro incastonato nella famosa “corona ferrea”, conservata nel duomo di Monza ed uno buttato in mare per placare l’Adriatico in tempesta.
« Benché quel mare oggi più mite ed è possibile nella navigazione, per causa di Sant’Elena madre del grande imperatore Costantino, la quale facendo ritorno dalla Santa Città di Gerusalemme, tra le altre pregiate devozioni, conduceva seco i chiodi con i quali fu crocifisso il nostro Redentore. Gittò con le proprie mani nel seno dell’Adriatico essendo stato assalito da una fiera tempesta, che portò più volte pericolo il vascello di essere affondato come si legge dalla sua vita ».
« Al tratto non di meno si placarono le acque, e si quetarono le procelle e si rese per l’avvenire più trattabile quella navigazione come disse il P Maculo: Cessavit se Adria agitare con fixus ferro »
Il vescovo storico di Cesarea, autore di una “Vita di Costantino” afferma che Elena aveva 80 anni al suo ritorno dalla Palestina, ma non fa cenno se al ritorno dalla Terra Santa S Elena è rientrata a Roma da Brindisi.
Un piccolissimo frammento di quella “Santa Croce”, ritrovata da Sant’ Elena, è custodito a Brindisi. Nell’anno 1599 Frà Lorenzo da Brindisi, donò alla città una preziosa reliquia incastonata, con altre, in una croce in lamine d’argento alta circa un metro, « era collocatovi preziosissimo sangue del Signore et del legno della Santa Croce ».
Attualmente la reliquia “La Santa Croce” si trova a Brindisi presso la Basilica di Santa Maria Degli Angeli nella piccola cappella, del sovrastante monastero, delle Suore Missionarie dell’Incarnazione.
Aldo Indini
|