Musica » 17/04/2009
Diario di bordo n°4
Nella precedente pagina del nostro “Diario di Bordo” abbiamo cercato di dare ai nostri lettori un’idea circa il nostro “veliero radi@ttivo”... Tra vele rattoppate e accarezzate dal vento c’è da considerare anche il motore formato dai cuori pulsanti dei suoi timonieri. Al seguito della nostra imbarcazione è trainata una chiatta sulla quale abbiamo allestito un piccolo palco che viene usato per ospitare le jam-session e le esibizioni in acustico dal vivo.
Ed è proprio in una di queste sessioni che venerdì scorso 10 aprile “RADI@zioni” ha avuto il piacere di ospitare i Birdy con Roberto D’Ambrosio e Marco Maffei, prestato per l’occasione dagli H.S. La cornice di questa esibizione è stata, come al solito, suggestiva e colpisce ancora una volta come i vecchi brani dei Birdy Hop siano assolutamente attuali. C’è un filo conduttore che parte dagli inizi della musica alternativa e indipendente e che porta oltre, verso le nuove leve che girano e percepiscono il lato migliore di alcuni musicisti che proprio dalla nostra città hanno dato anima e nuova linfa al rock italiano, e Roberto D’Ambrosio è sicuramente uno tra questi.
Come in ogni nave che si rispetti anche noi abbiamo una stiva dalla quale ogni settimana il buon Camillo Fasulo tira fuori non la solita riserva di rhum da servire ai suoi ospiti, bensì due nuove particolari uscite per la “Next Generation”: il “Disco Hot” e il “Disco della settimana”:
uno dei cd più ascoltati del momento è “Grrr” dei Bishop Allen. È il caso di dire “ben arrivati!” ai Bishop Allen! È, infatti, con notevole piacere che accogliamo questa nuova band, sicuramente tra le più interessanti nell’attuale scena indie-rock. Si tratta, comunque, di un duo di cui si parlerà molto in futuro e che – perché no? – potrebbe raccogliere l’eredità dei più famosi Eels. Loro arrivano da Brooklyn, New York, Stati Uniti d’America e propongono un sound ’60s oriented, pop d’autore ed ariose atmosfere elettro-acustiche adatte ai fans dei Kinks, Modern Lovers e Spoon. “Grrr” è stato scelto da Carmine Tateo per il frammento radi@ttivo “Disco Hot” di lunedì 6 aprile;
sospesa tra atmosfere claustrofobiche ed aperture armoniche, ecco la 2^ prova dei Cold War Kids (da Fullerton, California, USA): “Loyalty To Loyalty”. I punti di riferimento di questi ragazzi sono piuttosto evidenti: Tom Waits e Jeff Buckley da un lato e Afghan Whigs dall’altro. Tuttavia non si ha l'impressione di avere a che fare con qualcosa di già sentito. La loro proposta musicale, molto vicina al blues moderno (vedi White Stripes, Black Keys o il Dan Auerbach solista), sarebbe sicuramente piaciuta molto ad un regista come Robert Altman. Indie-rock? Blues-rock? Pop-soul? Forse è un po' di tutto questo, ma è sicuramente musica di grande qualità e soprattutto, se “alternativo” oggi può ancora significare qualcosa, questo è definitivamente “rock alternativo”! È stato scelto dal sopracitato “Camillaccio” come “Disco della settimana” sempre nella stessa puntata dello scorso 6 aprile.
Immaginando il nostro veliero i lettori avranno avuto sicuramente un’idea anche del suo equipaggio… E se pensate ai pirati visti nei film, con l’occhio di vetro, uncini, gambe di legno, marinai senza denti… e con il vinile sotto il braccio… beh, non siete andati poi così lontano! Fortunatamente abbiamo arruolato un nuovo giovane mozzo-conduttore che a volte funge anche da badante ai tre vecchietti del venerdì notte “cult”:
Michele De Luca (così almeno mi chiama la gente), è il lato chiaro di “RADI@zioni/Cult”, “chiaro” semplicemente per l’età che mi permette di essere definito ancora “spregiudicato” e non “retorico” quando parlo di ciò che mi circonda e di dire qualche parolaccia in più in diretta, avvalendomi della più classica delle scuse: “la gioventù”! “Figlio d’arte” direbbero alcuni… ma io preferisco “raccomandato”, perché come ci ricorda Christopher McCandless (vedi “Into The Wild”, regia di Sean Penn, ma soprattutto colonna sonora di Eddie Vedder) “bisogna chiamare le cose con il proprio nome”. Ero uno studente al quinto anno di liceo quando un venerdì sera, grazie a mio padre Angelo, per me si apriva per la prima volta il microfono di Ciccio Riccio.
Iniziava così la mia collaborazione con questa emittente radiofonica ed in particolar modo la versione “Cult” di “RADI@zioni”. Ma, come la nave pirata di “RADI@zioni”, anche io ho spiegato le vele e tirato a bordo l’ancora lasciandomi alle spalle il porto di Brindisi diretto verso Ferrara, i miei studi ed un sorprendente quanto lieto incontro con il panorama musicale ferrarese. Dal settembre 2008 Ferrara e Brindisi sono collegate da un invisibile filo conduttore, tenuto sempre in tensione dagli speaker ufficiali del venerdì notte di Ciccio Riccio in riva all’Adriatico e dal sottoscritto nella città del buon Savonarola.
Marco Greco
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