Musica » 30/04/2009

Diario di bordo: pagina n.5

Tutti in piedi, in questa pagina del “Diario di Bordo” si parla di blues.
La leggenda narra che nel 1969 a Bari è iniziato un lungo viaggio musicale su una strada chiamata la “Via Del Blues”.
Noi che amiamo respirare il buon “puzzo” del blues, abbiamo voluto conoscere e invitare sul nostro veliero radi@ttivo gli interpreti di quaranta anni di militanza musicale tra country, rock e musica del diavolo.
Per una notte Ciccio Riccio si è trasformata in una piccola Maxwell Street dove il suono di un’armonica accompagnata dalla carezza su una percussione, hanno invitato alla presentazione e all’ascolto di “Another Day” il 3° album della Via Del Blues.
I cinque componenti della band sono dotati di una tecnica eccellente, mentre i brani dell’album rappresentano una sintesi suggestiva della musica dei buoni sentimenti con le sue più variopinte sfumature. A nostro avviso “Another Way” merita di più di una semplice autoproduzione.

Ed ora mettetevi comodi perché il buon Camillaccio Fasulo ha altre belle storie da raccontarvi:

È opinione diffusa che il Regno Unito sia la patria del rock… senza tener conto, però, che spesso è proprio dalle colonie che arriva della nuova linfa a rivitalizzare un patrimonio musicale, come quello britannico, condannato altrimenti a riciclare all’infinito Beatles o Rolling Stones.
Prendiamo, ad esempio, l’Australia. Gli ultimi trasferiti in pianta stabile da laggiù in terra d’Albione sono gli Howling Bells con “Radio Wars”, un cd che si basa quasi integralmente sulla forza espressiva della cantante/chitarrista Juanita Stein. Il disco oscilla tra pop tranquillizzante e rock radiofonico ed è stato scelto da Carmine Tateo per il frammento radi@ttivo “Disco Hot / I Dischi più ascoltati del momento” del 20 aprile scorso.

A due anni di distanza da “White Chalk” quello di PJ Harvey è un gradito ritorno alle origini. “A Woman A Man Walked By”, pubblicato lo scorso 30 marzo, è il frutto del lavoro a quattro mani con John Parish, il 2° capitolo di un libro iniziato 12 anni fa con “Dance Hall at Louse Point”. Un disco malizioso, elegante e poetico, a tratti pervaso da una potenza brutale, che si candida a diventare una tra le opere più creative e musicalmente originali del 2009. È stato scelto da Rino De Cesare per l’approfondimento de “Il Disco della settimana” nella puntata dello scorso 20 aprile.

Sventola sul pennone più alto del nostro veliero radio@ttivo la bandiera bianco-azzurra in segno di gioia, e prima di sostituire anche la vecchia vela tarlata e rattoppata con quella nuova e fiammante nero-azzurra con l’eventuale numero della disgrazia, Antonio Marra ci introduce nel mondo del folk rock:

Nell’ultima puntata di “RADI@zioni Cult”, in evidenza due grandi esordi discografici. Entrambi i lavori si rifanno alla scuola del folk psichedelico Akron/Family. La prima novità viene da Ottawa, Canada. Loro si chiamano Acorn, sono capitanati da Rolf Klausener ed il loro esordio è intitolato “Glory Hope Mountain”.
Il disco è tutto ispirato ai racconti infantili e fantasiosi della madre di Rolf, tale Gloria Esperanza Montoya (da cui il titolo dell’album) di nazionalità hondurena. Spesso i ritmi caraibici contribuiscono a rendere ancora più originale questa nuova forma di folk americano.
Sulla stessa lunghezza d’onda sono pure i Megafaun, trio del North Carolina, che pubblica il proprio 1° album per la Table Of Elements. Intrecci vocali degni della west coast californiana ed atmosfere rilassate e psichedeliche per un disco che ha l’unico difetto di contenere solo sei tracce. Una menzione infine per l’album della maturità di Andrew Bird, violinista e compositore di Chicago, che con “Noble Beast” (suo ottavo lavoro) ha raggiunto una forma di pop raffinato e pressoché perfetto.

(Marco Greco)