Approfondimenti » 03/05/2009
Brindisi città compatta. Di Aldo Indini
Sono curioso di sapere se la maggior parte dei cittadini sia a conoscenza che il contemporaneo progetto “Città d’acqua” è proteso anche alla riorganizzazione urbana della Città di Brindisi, oppure se questa idea progettuale è un’utopia di soli pochi.
Ho letto la pubblicazione “Brindisi città d’acqua” sotto la mia veste di “antenato”, con la fissazione di narratore della storia locale.
Ho appreso dal libro che l'area tra il Viale Aldo Moro ed il Viale Commenda ben si presta ad un centro cittadino intonato al concetto di “Città Compatta” e mi sono soffermato a riflettere su questo concetto.
Il programma di rigenerazione della Città punta l'area sopra determinata come prima ipotesi ad una nuova idea di città. Sarà ridisegnato l’intero reticolo stradale, con asse la via Marche, e buona parte dei vecchi edifici saranno demoliti per essere sostituiti con nuove tipologie maggiormente sostenibili.
La tipologia degli edifici è pensata, dai progettisti, per ospitare ai piani terra esercizi commerciali ed ai piani superiori appartamenti di diverse dimensioni e all’occorrenza facilmente combinabili secondo il principio di flessibilità.
L’immagine dei nuovi edifici, è studiata affinché ampi spazi verdi ad uso collettivo si distribuiscano in altezza lungo la facciata, per conseguire così un’architettura a metà tra vegetale ed artificiale.
Le facciate si compongono di una cascata di giardini pensili che dotano ogni residenza di una quota parte di verde privato ed un’altra parte condominiale.
Nel progetto, la superficie impermeabile delle ampie terrazze è utilizzata per la raccolta delle acque piovane che, convogliate in cisterne interrate, saranno riutilizzate per l’irrigazione dei prati.
Negli ambiti pubblici, leggiamo, che sono stati presi numerosi accorgimenti mirati alla sensibilità e all’autonomia dei quartieri: pensiline fotovoltaiche proteggono dal sole di giorno e consentono l’illuminazione notturna, a zero costo per la collettività.
Il progetto, nella sua prima ipotesi, in termini di densità prevede un incremento di cubatura di circa il 65% di quello esistente corredata di spazzi pubblici e di verde collettivo.
La seconda ipotesi progettuale, affinata per l’area di Via Marche e ritenuta meno contundente prevede che, piuttosto che intervenire con una vasta campagna di demolizioni e sostituzioni, si lavori con l’esistente ridisegnando degli spazi interstiziali e di viabilità. Unica novità, quella di inserire, ex nuovo, un edificio di grandi dimensioni.
A mia cugina, che abita in Via Sicilia, ho suggerito di trovarsi un’altra casa prima dell’inizio dei lavori nella zona interessata nella riorganizzazione e rigenerazione della “Città Compatta”
Aldo Indini
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