Poesia » 07/05/2009
A mia madre. Di Anna Calò
In un freddo giorno d’inverno,
ci hai lasciato senza fare più ritorno.
Tristi ora sono le mie ore,
non c’è più gioia senza il tuo amore.
Vorrei vederti in casa affaccendata
e vicino al camino indaffarata,
o quando giunta la sera
recitavi per noi figli una preghiera.
Quanta devozione per la famiglia avevi
e quante spine nella tua vita
hai dovuto sopportare
e non sapere a chi affidare,
ma poi all’improvviso ti rianimavi,
perché a Dio le tue pene affidavi:
tempo bello, tempo brutto,
vento, pioggia, un po’ di tutto.
Ho nostalgia di te mamma,
rivedere il tuo sorriso e
dalla tua mano
una carezza sul mio viso
e quando un leggero vento
sui capelli mi accarezza,
penso al tempo della tenerezza.
Vivere con semplicità
era la mia felicità
e il tuo insegnamento era l’onestà.
Quante cose mi mancano di te:
l’aria fresca del mattino,
i tuoi fiori e le rose nel giardino,
orgoglio del tuo tempo,
erano il tuo migliore passatempo.
Le mamme sono dei fiori;
sei tu il mio fiore, che non
appassirà mai nel mio cuore,
annaffiato per l’eternità dal mio amore.
Anna Calò
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