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Approfondimenti: Il tempo delle scelte. Di Pino De Luca



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Approfondimenti » 31/05/2009

Il tempo delle scelte. Di Pino De Luca

Il tempo delle scelte si avvicina, tra una settimana si compirà l'ennesima “conta” dei buoni e dei cattivi. Naturalmente i buoni siamo “noi” e i cattivi sono “loro”.
Naturalmente alcuni vinceranno, se vinciamo “noi” hanno vinto i buoni se vinceranno “loro” saranno i cattivi ad aver trionfato. Ogni elezione è un campionato, tifoserie che si affrontano su temi vari, generalmente insensati, sui quali siamo chiamati a scegliere l'eroe che ci rappresenta.
E bisogna scegliere, il primo appello è quello alla partecipazione. Chiunque sia il vostro beniamino partecipate, non siate indifferenti, il biglietto lo avete pagato e avete il diritto di gioire se il vostro cavallo vince o di soffrire se invece perde. Almeno per un giorno potrete avere come l'impressione che la democrazia è viva grazie alla vostra partecipazione.
La scelta non è semplice. Nel gioco dei ruoli dovete personificarvi: l'eroe senza macchia e senza paura eternamente sconfitto ma mai domo? Il vincente per nascita, bastardo fino al midollo, ma così canaglia da destare invidia e, persino, simpatia? Il saggio che siede sulle rive del fiume e sa sempre dove sta il bene e il male e chiunque vinca non lo sposta dalla riva del fiume? L'out sider che nessuno si aspetta ma che fa bingo al primo colpo?
La politica presenta un vasto campionario di personaggi nei quali immedesimarsi, a voi la scelta. E su tutto sia scontro, aspro, sanguinoso e feroce, così ci divertiamo di più, tanto è solo video game e nessuno si fa male.
Ma guai a parlare di fatti reali e concreti, la vita è così noiosa e schematizzata, ognuno nella sua casta segue uno schetch sempre uguale a sé stesso, incapace ormai anche di immaginarne uno diverso, conservatori per confezione. La paura del cambiamento si fa terrore, ognuno è chiuso nella sua oasi, terrorizzato dall'incontro di altri, nemici in quanto sconosciuti. La paura e il terrore sono il segno dei nostri tempi.
Dalla paura per la “fine del mondo” che tanto appassiona climatologi, sedicenti ambientalisti, pseudo innovatori dalla rivoluzione facile, alla paura di perdere il lavoro, l'identità, il benessere, la verginità della figlia, l'automobile o la tv al plasma che attanaglia i polli da ingrasso che popolano le micro partite IVA dell'Italia delle furberie e dell'evasione fiscale.
Paura, terrore e solitudine portano alla scelta dell'eroe potente, che ci sa fare, lo Schwartzenegger d'Italia, della regione, della provincia, del comune, del quartiere o del condominio che mette tutto e tutti a posto. E così sarà anche questa volta. Vinceranno gli Schwartzenegger all'amatriciana e per un giorno tutto sarà risolto in canti, balli, baci e abbracci.
Poi, al solito, accadrà come in California con lo Schwartzenegger originale. La cosa pubblica andrà in rovina e ci sarà una cosa che chiameremo “crisi” addebitandola ai pensionati, agli operai, sostanzialmente ai soliti morti di fame.
E infatti è colpa loro, sono loro che eleggono da sempre le stesse classi dirigenti, che adorano autentiche sanguisughe sempre più avide che li tengono nelle condizioni di quaquaraqua. È una triste storia che si ripete da sempre e sempre uguale a se stessa.
Si è chiuso, ieri sera 30 di maggio 2009, il ciclo di studi sugli anni '70 organizzato da Manlio e da altri amici.
Indipendentemente da quello che si pensi su quanto è stato raccontato, vi è uno sforzo di capire la verità di anni passati che hanno prodotto questa realtà. Sono state raccontate molte cose indubbiamente vere, verità condivise ma assolutamente ignote alla totalità o quasi delle persone che sceglieranno la classe dirigente tra una settimana. Verità storiche da non conoscere altrimenti come fa a ripetersi la storia sempre uguale? Qualcuno potrebbe riconoscerla e comprendere di essere preso per il naso. Si sponsorizza l'oblio e l'ignoranza per rivendere la stessa schifezza a generazioni diverse spacciandola per nuova. Tutto sbagliato e tutto da rifare? Ma quando mai!!!
Il mondo è sempre meraviglioso, la scienza progredisce e il futuro è luminoso. Bisogna solo ricordarsi che le parti pricipali in cui il popolo italiano si divide politicamente sono sostanzialmente due, da una parte ci sono i figli di puttana e dall'altra, con tutto il rispetto, le mamme.
Rimangono minoranze residuali: donne infeconde o infecondabili; figli in provetta o dello spirito santo; illibate per inclinazione a esperienze alternative o per altrui scelta; sante donne sfigate con mariti affetti da “impotentia coeundi”; lesbiche assolute; primogeniti che hanno fatto morire la madre di parto; idealisti scemi senza tempo, senza luogo e senza speranza; Union Valdotaine, Sud Tirolen Volkspartei, e il Partito dei Pensionati.
Trovare il proprio posto non è cosa difficile, la regola della vita fa da guida sicura: la condivisione di valori comuni è alla base della formazione di un gruppo sociale.
Mi guardo in giro e chiedo a mia mamma, vi dirò poi cosa voto, chi è il noi e chi il loro, da che cosa mi vesto e con chi festeggio!!!

pino_de_luca@virgilio.it


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